Apocalypse Now

una tesina di M. Bortolotti

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Introduzione 

La Maschera nella prima filologia nietzscheana

In Pirandello

La Maschera tra bene e male.

 

 

Apocalypse Now ****

(Apocalypse Now, Usa 1979, col, 150') Francis Ford Coppola. Con Martin Sheen, Marion Brando, Robert Duvall, Dennis Hopper, Fre-deric Forrest, Sam Bottoms, Larry Fishburne, Harri-son Ford, Scott Glenn.

Vietnam: il capitano Willard (Sheen) dei servizi segreti militari è incaricato di «porre fine al comando» del colonnello Kurtz (Brando, in cura dimagrante e completamente calvo), un disertore che fuoriuscito in Cambogia ha creato un suo regno nella giungla dove è adorato come un dio. Ispirato al racconto Cuore di tenebra di Conrad e sceneggiato da John Milius, il film utilizza il viaggio lungo il fiume («un cavo elettrico che corre attraverso la guerra») come una discesa visionaria nelle tenebre del cuore. E in un finale che Coppola rifece tre volte Kurtz convince Willard a ucciderlo in un rito sacrificale. Versione moderna del mito del Graal, è un'apocalittica odissea attraverso i vari tipi di follia della guerra e dell'uomo (la droga, la violenza, il sesso, il terrore). In un film visivamente straordinario (Oscar a Storaro per la fotografia) è indimenticabile l'arrivo degli elicotteri al suono della wagneriana Cavalcata delle Walkirie. Un anno e mezzo di riprese nelle Filippine (martoriati da un tifone e un attacco cardiaco a Sheen) e ciclopici problemi finanziari, produttivi e psicologici (entrò in crisi anche il matrimonio del regista). L'apocalittica lavorazione è stata rievocala nel 1991 nel documentario Viaggio all'inferno di Fax Bahr e George Hickenlooper. Autocitazioni di Coppola, Storaro e Tavularis (lo scenografo) come mèmbri della troupe televisiva. Oscar anche per il suono. Palma d'oro a Cannes, ex aequo con 11 tamburo di latta di Schlóndorff.