LA MASCHERA

una tesina di M. Bortolotti

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Introduzione 

La Maschera nella prima filologia nietzscheana

In Pirandello

La Maschera tra bene e male.

 

Màschera, s.f. 1 Finto volto o finta testa, fatto di materiale vario, spesso provvisto di buchi per gli occhi e per la bocca, portato per contraffare i propri lineamenti a scopo giocoso o di spettacolo, o rituale o magico-religioso: una — dì cuoio, di legno scolpito, di cartapesta, dì plastica,da diavolo, da drago, da pagliaccio, da gorilla. \\fig. Essere una -— di sangue, di viso a malapena riconoscibile per il san­gue che lo ricopre. 2 fig. Viso che esprime con particolare evidenza determinate situazioni o stati d'animo: era la — della sofferenza, dell'odio, della disperazione. 3 estens. Travestimento dell’intera persona: mettersi in —; un ballo in —. \\fig. Essere vestito, conciato come una —, di persona vestita in modo stravagante o di cattivo gusto. || Persona mascherata: una sfilata di maschere. 4 fig. Finzione, apparenza, atteggiamento ipocrita: la sua bonomia è soltanto una —. || Gettare, levarsi la —, rivelarsi per quello che si è in realtà, il Mettersi la —, fingere- || Giti la —/, invito per lo più scher­zoso a smettere di fingere. || Non conoscere maschere, non tollerare imbrogli, ipocrisie, dissimulazioni. 5 Personaggio fisso del teatro, ti­po della commedia dell'arte: Pantalone e Arlecchino sono maschere dei teatro goldoniano. 6 In teatri, cinema, sale da concerto e sim., inserviente che controlla i biglietti o conduce gli spettatori ai loro po­sti, 7 Calco del volto di un defunto riprodotto in gesso, bronzo.

 

A Vittorio.