[Cabrinews] A volte ritornano!
Renata Rizzo
renatarizzo a alice.it
Mer 10 Ott 2007 11:31:37 CEST
Scusate se uso una risposta per introdurre una questione diversa, ma non riesco a fare altrimenti.
Poco fa ho chiamato alla ditta mediadirect per saper cosa fare per aggiornare il programma Cabri 3D da me regolarmente acquistato con licenza personale e in versione quanto meno sperimentale (la seconda versione uscì uno o due mesi dopo), ma il convegno di Roma era una occasione troppo ghiotta per essere perduta!
Mi è stato risposto che sostanzialmente dovevo acquistare di nuovo il programma (versione 2.0) al prezzo di 30 euro! A questo prezzo, già secondo me esoso, si aggiunge l'IVA, più 11 euro di spedizione (per un CD che peserà 30 grammi), ma poichè sto in Sicilia (!!!?) gli 11 euro diventano 15 euro, più una ulteriore IVA sulla spedizione (la prossima volta ordino un divano) per un totale di 54 euro!
Già che ci sono mi viene in mente una situazione che mi è rimasta sullo stomaco da 3 anni, al Convegno di Roma due intere giornate sono state realizzate dai seminari di noi miseri insegnanti di scuola, tra questi c'ero anch'io. Alla fine del convegno, non solo non ci hanno fatto omaggio di nulla, neanche di un CD di musica, ma , mentre ringraziavano tutti, anche chi aveva fatto le pulizie, non è stata spesa una parola per noi che, con tanta fatica e a nostre spese, avevamo lavorato e tenuto su la metà del convegno! Poi si parla di convegni! Sono veramente stufa, ovviamente ho disdetto l'ordine, possibile che un insegnante per studiare debba pagare tutto a così caro prerzzo e senza avere mai un riconoscimento o un grazie? Scusate lo sfogo!
P.S. il mio seminario è diventato un libro che è stato pubblicato
Saluti da
Renata Rizzo
renatarizzo a alice.it
Prima di stampare pensa all'ambiente!
----- Original Message -----
From: bruno moretto
To: Lista di discussione sul software matematico ; Lista di discussione sul software matematico
Sent: Sunday, October 07, 2007 9:49 AM
Subject: Re: [Cabrinews] A volte ritornano!
Il decreto pubblicato dal Ministro Fioroni il 3 ottobre scorso, che restaura di fatto gli esami di riparazione, è stato salutato con favore da un certo numero di insegnanti.
Immagino che tale posizione sia dovuta alla speranza che tale provvedimento apra una stagione di maggiore attenzione da parte dell'amministrazione verso il degrado che investe la nostra scuola.
Leggendo attentamente il decreto si capisce invece che Fioroni fa un'operazione di facciata, ma in pratica tenta di scaricare sugli insegnanti il problema delle carenze di apprendimento. Il decreto http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/riforma%20Fioroni/DM80_2007_es_riparazione.pdf obbliga le scuole ad organizzare, subito dopo gli scrutini intermedi, interventi di recupero, al termine dei quali si svolgeranno verifiche specifiche.
Se alla fine dell'anno lo studente presenta ancora alcune insufficienze sono previsti altri interventi e la sospensione del giudizio di promozione fino alla verifica finale da svolgersi entro l'inizio delle lezioni dell'anno successivo.
Ora tutti sappiamo che il deficit di apprendimento dipende da motivi complessi.
Nella maggior parte dei casi le carenze dello studente in alcune discipline sono solo la punta dell'iceberg di una mancanza di motivazione allo studio creatasi nel tempo.
Anche le carenze disciplinari sono molto individualizzate.
Se si vuole realmente intervenire sul problema occorrerebbe istituire dentro le scuole dei gruppi di lavoro interdisciplinari capaci di individuare per ogni alunno l'intervento più adeguato. Ma come racconta la collega Catastini non ci sono le risorse per produrre interventi di questo tipo.
Il modello che passerà sarà quello della ripetizione della lezione frontale per 10-20 studenti, proprio il modello che spesso è causa delle difficoltà di molti studenti.
Non a caso si prevede che tali lezioni possono essere svolte anche da soggetti esterni alla scuola. Avremo il CEPU dentro le nostre scuole.
E se l'insegnante del CEPU dirà che l'alunno ha recuperato, come farà il docente titolare ad affermare il contrario ?
In ogni caso non sarà più possibile una valutazione della personalità dell'alunno in un quadro generale definito dal Consiglio di classe. Se un alunno mantiene l'insufficienza in Educazione fisica piuttosto che in Matematica deve essere bocciato, indipendentemente dalle cause della sua situazione.
Pertanto la responsabilità della promozione o meno dello studente sarà ancora di più a capo del singolo insegnante della singola disciplina.
Io penso che dobbiamo pensare in modo diverso al problema.
http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/riforma%20Fioroni/Promossi_respinti_rimandati_Europa.pdf Nella maggior parte dei paesi europei compare un curriculum unitario fino ai 16 anni e fino a tale età in pratica non sono previste bocciature.
Dopo i 16 anni vengono introdotti i corsi, per cui i diplomi degli alunni sono diversificati a seconda del livello raggiunto nelle diverse discipline. In tal modo si procede anche ad una selezione nella scelta dell'indirizzo universitario.
Bruno Moretto
At 17.36 06/10/2007 +0200, Laura Catastini wrote:
Svariati anni fa ho chiesto al collegio docenti di sperimentare la
preparazione in prima persona per i rimandati . La richiesta è stata
approvata e sperimentata. ve la racconto: ho proposto per ogni classe
18 ore piene (60 minuti) di lezione, considerando che andando a
ripetizione d'estate quello sarebbe stato all'incirca il tempo
impiegato nella preparazione. Le sei coppie di ore sono state
effettuate nell'ultima settimana di agosto, finite le mie ferie, e
nelle prime di settembre, comprendendo anche la prima settimana di
inizio scuola, che non era a tempo pieno.
Avevo il triennio e quindi da recuperare ex terza e ex quarta. Il
lavoro con i miei studenti è stato molto produttivo, Conoscendone i
punti deboli ho potuto fare un lavoro mirato e personalizzato e il
trovarci in pochi in aula ha creato un clima favorevole. Alla fine
del corso ho proposto un compito di verifica che è stato svolto in
maniera soddisfacente dagli studenti, che hanno cominciato l'anno
scolastico ben motivati e meno insicuri rispetto alla materia. Nelle
mie intenzioni questa esperienza avrebbe dovuto creare un momento di
seria riflessione tra noi docenti sul momento del recupero e sul modo
di attuarlo.
E' successo invece che la reazione estremamente positiva degli
studenti e dei genitori che parlavano con entusiasmo dell'esperienza
ha portato a un allargamento dell'esperienza a tutta la scuola
deciso in cinque minuti nel primo collegio dei docenti, senza
interesse a un confronto con me e alle considerazioni che avrei
potuto portare, con risultati pessimi per la sciatteria e a volte la
disonestà intellettuale che a volte si annida negli organismi che
devono occuparsi di queste faccende. Le 18 ore sono state diminuite e
sono state portate alla ridicola quota di 6 (tre incontri) nei primi
dieci giorni di scuola, senza che ci fosse tempo per gli studenti di
elaborare e applicare adeguatamente il materiale di studio, le classi
sono state unite e date allo stesso insegnante - in pratica un
docente faceva 6 ore di 50 minuti di lezione a tutti gli studenti
delle ex seconde, un altro alle ex terze, e così via, e gli studenti
non avevano i propri professori. Si è praticato il solito favore di
scambio, per cui se tu ti prendi i miei io ti sostituisco quando vai
in settimana bianca, così mi faccio ancora un po' di mare, e il
compito di verifica è stato una farsa, data l'improbabile possibilità
di recupero degli studenti. In pratica la verifica si è accontentata
di domande con risposta a crocetta, senza un calcolo o una
riflessione personale da parte dello studente.
Questa situazione, che eliminava i turni pesanti degli esami di
riparazione, ha trovato la sua sistemazione definitiva in 4 (si,
leggete bene, QUATTRO) ore di recupero a due fasce di studenti
riuniti (biennio e triennio) con questionario finale. Tutto con la
complicità della maggioranza del collegio dei docenti.
Questo per dire come si debba stare molto attenti non solo alle
proposte ma anche al modo con cui vengono messe in atto. Siamo in
Italia e la lotta contro i furbetti che mirano al loro rendiconto
personale senza minimamente tener conto del bene collettivo è ancora
una delle emergenze primarie.
Un saluto a tutti
Laura Catastini
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