[Cabrinews] A volte ritornano!
bruno moretto
rir5494 a iperbole.bologna.it
Dom 7 Ott 2007 09:49:49 CEST
Il decreto pubblicato dal Ministro Fioroni il 3 ottobre scorso, che
restaura di fatto gli esami di riparazione, è stato salutato con favore da
un certo numero di insegnanti.
Immagino che tale posizione sia dovuta alla speranza che tale provvedimento
apra una stagione di maggiore attenzione da parte dell’amministrazione
verso il degrado che investe la nostra scuola.
Leggendo attentamente il decreto si capisce invece che Fioroni fa
un’operazione di facciata, ma in pratica tenta di scaricare sugli
insegnanti il problema delle carenze di apprendimento. Il decreto
http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/riforma%20Fioroni/DM80_2007_es_riparazione.pdf
obbliga le scuole ad organizzare, subito dopo gli scrutini intermedi,
interventi di recupero, al termine dei quali si svolgeranno
verifiche specifiche.
Se alla fine dell’anno lo studente presenta ancora alcune insufficienze
sono previsti altri interventi e la sospensione del giudizio di promozione
fino alla verifica finale da svolgersi entro l’inizio delle lezioni
dell’anno successivo.
Ora tutti sappiamo che il deficit di apprendimento dipende da motivi
complessi.
Nella maggior parte dei casi le carenze dello studente in alcune discipline
sono solo la punta dell’iceberg di una mancanza di motivazione allo studio
creatasi nel tempo.
Anche le carenze disciplinari sono molto individualizzate.
Se si vuole realmente intervenire sul problema occorrerebbe istituire
dentro le scuole dei gruppi di lavoro interdisciplinari capaci di
individuare per ogni alunno l’intervento più adeguato. Ma come racconta la
collega Catastini non ci sono le risorse per produrre interventi di questo
tipo.
Il modello che passerà sarà quello della ripetizione della lezione frontale
per 10-20 studenti, proprio il modello che spesso è causa delle difficoltà
di molti studenti.
Non a caso si prevede che tali lezioni possono essere svolte anche da
soggetti esterni alla scuola. Avremo il CEPU dentro le nostre scuole.
E se l’insegnante del CEPU dirà che l’alunno ha recuperato, come farà il
docente titolare ad affermare il contrario ?
In ogni caso non sarà più possibile una valutazione della personalità
dell’alunno in un quadro generale definito dal Consiglio di classe. Se un
alunno mantiene l’insufficienza in Educazione fisica piuttosto che in
Matematica deve essere bocciato, indipendentemente dalle cause della sua
situazione.
Pertanto la responsabilità della promozione o meno dello studente sarà
ancora di più a capo del singolo insegnante della singola disciplina.
Io penso che dobbiamo pensare in modo diverso al problema.
http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/riforma%20Fioroni/Promossi_respinti_rimandati_Europa.pdf
Nella maggior parte dei paesi europei compare un curriculum unitario fino
ai 16 anni e fino a tale età in pratica non sono previste bocciature.
Dopo i 16 anni vengono introdotti i corsi, per cui i diplomi degli alunni
sono diversificati a seconda del livello raggiunto nelle diverse
discipline. In tal modo si procede anche ad una selezione nella scelta
dell’indirizzo universitario.
Bruno Moretto
At 17.36 06/10/2007 +0200, Laura Catastini wrote:
>Svariati anni fa ho chiesto al collegio docenti di sperimentare la
>preparazione in prima persona per i rimandati . La richiesta è stata
>approvata e sperimentata. ve la racconto: ho proposto per ogni classe
>18 ore piene (60 minuti) di lezione, considerando che andando a
>ripetizione d'estate quello sarebbe stato all'incirca il tempo
>impiegato nella preparazione. Le sei coppie di ore sono state
>effettuate nell'ultima settimana di agosto, finite le mie ferie, e
>nelle prime di settembre, comprendendo anche la prima settimana di
>inizio scuola, che non era a tempo pieno.
>Avevo il triennio e quindi da recuperare ex terza e ex quarta. Il
>lavoro con i miei studenti è stato molto produttivo, Conoscendone i
>punti deboli ho potuto fare un lavoro mirato e personalizzato e il
>trovarci in pochi in aula ha creato un clima favorevole. Alla fine
>del corso ho proposto un compito di verifica che è stato svolto in
>maniera soddisfacente dagli studenti, che hanno cominciato l'anno
>scolastico ben motivati e meno insicuri rispetto alla materia. Nelle
>mie intenzioni questa esperienza avrebbe dovuto creare un momento di
>seria riflessione tra noi docenti sul momento del recupero e sul modo
>di attuarlo.
>
>E' successo invece che la reazione estremamente positiva degli
>studenti e dei genitori che parlavano con entusiasmo dell'esperienza
>ha portato a un allargamento dell'esperienza a tutta la scuola
>deciso in cinque minuti nel primo collegio dei docenti, senza
>interesse a un confronto con me e alle considerazioni che avrei
>potuto portare, con risultati pessimi per la sciatteria e a volte la
>disonestà intellettuale che a volte si annida negli organismi che
>devono occuparsi di queste faccende. Le 18 ore sono state diminuite e
>sono state portate alla ridicola quota di 6 (tre incontri) nei primi
>dieci giorni di scuola, senza che ci fosse tempo per gli studenti di
>elaborare e applicare adeguatamente il materiale di studio, le classi
>sono state unite e date allo stesso insegnante - in pratica un
>docente faceva 6 ore di 50 minuti di lezione a tutti gli studenti
>delle ex seconde, un altro alle ex terze, e così via, e gli studenti
>non avevano i propri professori. Si è praticato il solito favore di
>scambio, per cui se tu ti prendi i miei io ti sostituisco quando vai
>in settimana bianca, così mi faccio ancora un po' di mare, e il
>compito di verifica è stato una farsa, data l'improbabile possibilità
>di recupero degli studenti. In pratica la verifica si è accontentata
>di domande con risposta a crocetta, senza un calcolo o una
>riflessione personale da parte dello studente.
>Questa situazione, che eliminava i turni pesanti degli esami di
>riparazione, ha trovato la sua sistemazione definitiva in 4 (si,
>leggete bene, QUATTRO) ore di recupero a due fasce di studenti
>riuniti (biennio e triennio) con questionario finale. Tutto con la
>complicità della maggioranza del collegio dei docenti.
>
>Questo per dire come si debba stare molto attenti non solo alle
>proposte ma anche al modo con cui vengono messe in atto. Siamo in
>Italia e la lotta contro i furbetti che mirano al loro rendiconto
>personale senza minimamente tener conto del bene collettivo è ancora
>una delle emergenze primarie.
>
>Un saluto a tutti
>
>Laura Catastini
>
>
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