R: [Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Dom 24 Giu 2007 16:14:59 CEST

La collega Zarattini risponde dicendo cose che condivido. So che gli
integrali sono importanti, non certo sciocchezze di bassa lega. So che
bisogna farli e che i ragazzi hanno tanto da studiare. Mi guardo bene dal
giudicare il curricoli svolti dai colleghi. Temevo questo tipo di reazione
di difesa e mi scuso di averla involontariamente provocata. 

Se posso aggiungere una precisazione, senza annoiare tutti, vorrei
rinforzare quanto dice il collega appena trasferito al liceo scientifico.
Tutti abbiamo esperienza di colleghi del tipo "prof. il mio docente corre
come un pazzo e non capisco nulla". Ho 25 anni di esperienza e ancora mi
chiedo cosa sia meglio fare in classe, a cosa dare priorità, quali attività
stimolerebbero di più i ragazzi più fragili, trattenendoli dall’abbandonare.

Ecco: sono convinta che gli studenti, proprio per le loro distrazioni e
fragilità, potrebbero muoversi più a loro agio in una matematica che propone
“anche” questioni di questo tipo. Solo questa osservazione volevo
condividere: quesiti così (se i ragazzi vengono abituati ad affrontarli)
sono più facili del calcolo di certi integrali e permettono di verificare
competenze di tipo diverso. 

Se un insegnante sa di avere (come nel mio caso) un corso di matematica di
130 ore annue non può fare certo miracoli, ma è costretto a fare scelte
oculate, equilibrate. Il confronto è interessante soprattutto qui: cosa
inserire con sano realismo nei curricoli e cosa no? Non sono questioni
romantiche!! Ricordate la bufala su Repubblica nell’agosto 2004 riguardo ad
un professore che avrebbe dimostrato l’assioma delle parallele? Mi sono
detta: concetto da inserire e riprendere spesso!!!

Roberta Michelini

  _____  

Da: cabrinews-bounces a liste.keynes.scuole.bo.it
[mailto:cabrinews-bounces a liste.keynes.scuole.bo.it] Per conto di Manuela
Zarattini
Inviato: domenica 24 giugno 2007 7.12
A: Lista di discussione sul software matematico
Oggetto: Re: [Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Non metto minimamente in dubbio le considerazioni della collega Roberta
Michelini sulle meraviglie matematiche dei temi trattati nei quesiti.

Ma non cadiamo, come quelli del ministero, nelle idee romantiche sulla pura
bellezza di alcune questioni matematiche.

In classe la realtà è un'altra perchè gli studenti sono dei ragazzi e quindi
con le loro distrazioni, le loro fragilità e, anche, tante altre materie da
studiare e approfondire (tutte con le loro rispettive meraviglie nascoste da
approfondire).

Non siamo all'università dove il percorso didattico verte solo su indirizzi
specifici.

E al ministero vogliono anche che gli studenti sappiano gli integrali, i
teoremi, le loro applicazioni, ecc... forse ritenute "sciocchezze
matematiche" di bassa lega dai raffinati: però bisogna farli.

E  la strada didattica da affrontare con i ragazzi è lunga, molto lunga e
impervia.

Con i miei studenti in prima avevo trattato ampiamente il V postulato di
Euclide che li aveva molto interessati con lunghe discussioni.

Però è successo in prima: circa quattro anni fa.

Voi vi ricordereste di ciò che qualcuno vi ha spiegato (ma non di
matematica, sia chiaro) così tanto tempo fa?

Ma difendersi sul perchè il mio curricolo è stato, secondo la collega, poco
serio e sul perché tante cose io non sia riuscita a svolgere o a riprendere
mi appare inutile perchè, anche ad assumermi tutte le responsabilità,
ritengo lo stesso che i miei ragazzi abbiamo lavorato tanto e quindi il
senso di amarezza nasce dentro di me spontaneamente senza riuscire a
spiegarlo con ulteriori argomentazioni.

Se la collega Roberta Michelini ha insegnato quest'anno in una quinta e per
lei e i suoi studenti non ci sono stati problemi le faccio i miei più
sentiti complimenti.

Manuela Zarattini

----- Original Message ----- 

From: Roberta Michelini <mailto:roberta.michelini a itisvolta.it>  

To: 'Lista di discussione sul software
<mailto:cabrinews a liste.keynes.scuole.bo.it>  matematico' 

Sent: Sunday, June 24, 2007 12:56 AM

Subject: R: [Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Sono sconcertata. 

Ho immaginato subito, appena letti i quesiti del PNI, che avrebbero
suscitato scalpore. 

Ma pensavo che molti avrebbero mormorato, finalmente!! Invece tutti gli
interventi sono di segno opposto.

Davvero tutti d’accordo? 

Sto cercando di capire le ragioni delle dieci mail, riguardo ai quesiti. Ma
faccio fatica. 

Sono d’accordo con chi scrive che i ragazzi sono abituati ad altro. E mi
chiedo: è un bene?. 

"Dove sono prof. ...? Qui non c'è nulla di nulla!". Come non c’è nulla?

Mi chiedo se sia giusto che un ragazzo esca dalla scuola dopo 16 anni di
matematica (sì, anche alla materna si fa), senza saper rispondere ad un
quesito (non un trattato! una semplice risposta, chiara, centrata) su:
quadratura del cerchio (è un argomento bello, interessante, facile, tutti i
ragazzi sanno “parlarne” in modo competente, anche chi non ama la
matematica), importanza della curva normale, la normale!!!! (facendo un po’
di statistica è spontaneo descriverla, intuitive le variazioni richieste),
le formulazioni delle geometrie non euclidee …. davvero c’è qualcuno che in
prima (in prima!!) parlando di assiomi e teoremi riesce a non parlare del V
di Euclide? 

Sono confusa, sono argomenti enormi, culturalmente rilevantissimi. Belli.
Facili per gli studenti, se li presentiamo. Molto più facili, soprattutto
per chi ha difficoltà (ed è una larga fetta di studenti) di tanti difficili
integrali...

Credo che conoscenze come queste possano essere alla base di qualunque serio
curricolo che tenga in debito conto il programma.

Non intendo affatto essere polemica, mi spiacerebbe essere fraintesa.
Probabilmente ho un punto di vista personale e parziale. Vorrei capire
meglio quali elementi importanti non afferro nei ragionamenti esposti nelle
mail. Vorrei anche capire se sono l’unica della lista a essere rimasta
sorpresa dalle reazioni. 

Buonanotte a tutti, la notte porta consiglio …

Roberta Michelini

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