[Cabrinews] I risultati scolastici italiani
Furio Petrossi
Furio.Petrossi a scuolefvg.org
Dom 30 Dic 2007 16:34:16 CET
Approfitto dell'acqua calma generata dalle festività in corso per
gettare un sasso.
Leggo che tra i punti della proposta Dini sulla scuola (Corriere della
sera,
http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_30/dini_lettera_programma_41cb3392-b6b1-11dc-976f-0003ba99c667.shtml
) c'è il seguente:
*5. La realizzazione del sistema nazionale di valutazione dei risultati
scolastici*, per legare ogni incremento reale delle retribuzioni degli
insegnanti a livello e dinamica della preparazione scolastica degli
allievi. Altrimenti i ritardi nella formazione scolastica dei nostri
giovani, sempre più evidenti nel confronto internazionale,
pregiudicheranno la capacità di sviluppo dell'Italia per il prossimo
mezzo secolo.
Ora viene il sasso.
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Un pacco di ...
diAndrea Valcic
Il Gazzettino, Domenica 23 Dicembre 2007 Edizione Udine
Un pacco di dati sotto l'albero. Riguardano la scuola italiana e il
livello di conoscenza dei nostri studenti, paragonato ai loro coetanei
europei. Quelli dell'Ocse - Pisa resi noti dal ministro Fioroni in
verità giravano da tempo tra gli addetti al lavori, ma sembravano non
aver creato più di tanto sconcerto.
Un alone quasi di sconforto e rassegnazione avvolge l'istruzione
italiana. Apprendere quindi che sessantadue su cento dei suoi
quindicenni non sanno perchè fa notte o che trentacinque non abbiano un
minimo accettabile di conoscenza matematica, ha creato qualche
interrogativo solo per lo spazio di un titolo giornalistico e la
constatazione di essere ben sopra la media europea. C'è però qualche
cosa che non torna, ma che non bisogna aver paura di denunciare.
Prendiamo la matematica: la media Ocse di insufficienti è del 22\%,
quella italiana del 35\%, un bel divario. Poi però ti accorgi che nel
Nord est essa è del 18\%. Sì, siamo ai livelli alti dell'Europa. La
sorpresa, senza annoiarvi con altre cifre, ma fidatevi, continua in
tutti i settori analizzati dall'indagine.
I nostri studenti sono bravi, sono bravi i nostri maestri, i professori,
i presidi: Perchè negare questa realtà annegandola nella più triste
situazione nazionale?. Forse per non sembrare in qualche modo razzisti
verso il Meridione, i cui dati fanno drammaticamente crollare la media,
oppure perchè quel senso di rassegnazione comincia a fra presa anche
dalle nostre parti?
Se esiste una categoria, una professione che ha perso peso,
rappresentatività è proprio quella degli insegnanti. Mal pagati per un
ruolo che ormai non viene riconosciuto a livello di opinione pubblica,
sottovalutati nel loro impegno produttivo eppure primo bersaglio delle
famiglie quando i loro pargoli deragliano dalla retta via.
Dalla scuola si pretende di tutto e di più, senza dotarla di mezzi
almeno di sopravvivenza. Non sono leggende metropolitane le collette
negli istituti per comperare la carta igienica e il sapone!
Nonostante questa situazioni continuano in Friuli a svolgere il loro
dovere e i risultati sono davanti agli occhi dell'Europa.
La mia generazione convive con Babbo Natale, ma è nata con Gesù Bambino
e a lui è stata scritta, alle elementari, la prima lettera della nostra
vita. Con il pennino e l'inchiostro. Le lettere grandi e con gli
svolazzi, ma senza macchie.
Qui si è sempre insegnato bene e con passione, a sottolineare
l'importanza del sapere come fattore di emancipazione.
Facciamolo conoscere all'Italia, visto che l'Europa lo sa già.
---------------------------- fine inserto ---------------------------------
Vi assicuro che il giornalista non ha torto ed il Liceo Marinelli presso
cui ho insegnato fino a settembre ha ottenuto punteggi molto al di sopra
la media in tutte le valutazioni nazionali (+ casi di eccellenza di
studenti vincitori di concorsi internazionali, matematica compresa),
tanto che in collegio docenti ho proposto di dimunuire il programma e le
attività per non esagerare rispetto alla media nazionale.
Non ho risposte, in quanto come neopensionato non avrò gli aumenti
eventuali di stipendio generati dall'esito positivo del punto 5 sopra
riportato.
Sono conscio che le "situazioni ambientali" possono influire sulla media
del rendimento scolatico e qui abbiamo ancora viva la tradizione
austriaca e solo meno del 4% di disoccupati.
Ma oltre che parlare delle prove finali qui bisogna che nella scuola
superiore si rimetta mano agli obiettivi.
L'ultimo grande intervento lo abbiamo avuto con il PNI, che ha ormai
esaurito spinta propulsiva e funzione storica.
Obiettivi e verifica del loro grado di raggiungimento.
Non credo si possa accettare l'iinterpretazione dei media che parlano di
una Scuola italiana di basso livello.
Il giornalista ha ragione, bisogna fare le differenze e bisogna che gli
italiani lo sappiano.
Furio Petrossi
Buone feste!
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