[Cabrinews] liceo classico-piani di studio

Antonio Criscuolo criscuolo_antonio a alice.it
Mer 8 Lug 2009 23:51:20 CEST


Condivido le considerazioni e i suggerimenti di Furio Petrossi da quelli sul 
PNI a quelli sull'uso  delle tecnologie.
Resta il fatto che due ore settimanali di matematica sono veramente poche. 
Attività didattiche,  come quelle laboratoriali, che richiedono  tempi 
d'insegnamento distesi,  con due ore settimanali, sono di fatto compromesse. 
Tutto si può fare, se sarò costretto  mi adatterò a passare dal (4,4,3,3,3) 
al (3,3,2,2,2) accettando la sfida   proposta:   "Riuscire a far apprendere 
bene i temi principali della matematica nei nuovi tempi ministeriali" .
Resto però del parere che sarebbe meglio un ritorno alla prima bozza del 
regolamento (per il classico era previsto il 3 ore x 5 anni)  o comunque 
intervenire a livello della singola scuola con piani di studio che diano 
maggiore spazio alla matematica.
Antonio Criscuolo





----- Original Message ----- 
From: "Furio Petrossi" <Furio.Petrossi a scuolefvg.org>
To: "Lista di discussione sul software matematico" 
<cabrinews a liste.keynes.scuole.bo.it>
Sent: Wednesday, July 08, 2009 9:25 PM
Subject: Re: [Cabrinews] liceo classico-piani di studio


Due considerazion su

Il giorno 08 Luglio 2009 12.52, Antonio
Criscuolo<criscuolo_antonio a alice.it> ha scritto:
> Cara Marina, visto che insegnerai al classico, voglio condividere con te
> e altri colleghi interessati una mia preoccupazione.
> Se noi insegnanti di matematica-fisica del classico - ma anche
> dell'artistico e del liceo delle scienze umane, al linguistico la 
> situazione
> è un po' migliore- non ci daremo da fare - proponendo e facendo approvare
> dal Collegio docenti, in base all'autonomia, piani di studio con più
> matematica - la positiva esperienza della sperimentazione PNI sarà
> cancellata.

1) Ritengo che il PNI abbia esaurito la sua funzione storica
In particolare la "I" è un guazzabuglio in cui ciascuno fa quello che
vuole, se lo fa.
Linguaggi di programmazione? bisogna ripensare al problema, il pensare
in modo algoritmico è positivo ma attualmente si può realizzare con
modalità molto diverse da quelle individuate dal PNI.
I programmi per la matematica sono buoni e restano una base di
ragionamento molto valida, ma andrebbero snelliti

2) Ritengo che si possa fare buona matematica senza necessariamente
avere a disposizione molte ore di lezione. Un po' più largo invece
dovrebbe essere il lavoro strutturato individuale.
Non faccio nomi, ma quando avevo all'Istituto d'Arte (ed è tutto
dire!) il "vero" "primo" Maraschini - Palma, quello con le attività
all'interno del libro stesso, libro che si è dovuto cambiare mediando
l'impostazione didattica per crisi di adozioni (o forse per crisi di
capacità di adeguarsi di molti insegnanti), i tassi di successo si
erano alzati.

Vorrei lanciare una sfida:

"Riuscire a far apprendere bene i temi principali della matematica nei
nuovi tempi ministeriali"

Forse bisogna riprendere in mano i principi della "Didattica Breve" e
diffondere tecnologie didattiche anche a distanza nelle scuole.
Non parlo degli e-book della Garamond (sempre per non far nomi) che
sono la negazione delle tecnologie didattiche e della didattica con le
tecnologie.
Parlo di materiali strutturati (per quelli in modalità e-learning ho
scritto qualcosa su
http://www.exelearning.it/tutorial/progettazione-didattica/tecniche-di-progettazione.html
), di scelte sul programma, di modalità di valutazione (eventualmente
auto-) che non occupino un terzo delle ore di lavoro.
Sono certo che la sfida può essere vinta.

Furio Petrossi
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