[Cabrinews] liceo classico-piani di studio

Furio Petrossi Furio.Petrossi a scuolefvg.org
Mer 8 Lug 2009 21:25:58 CEST


Due considerazion su

Il giorno 08 Luglio 2009 12.52, Antonio
Criscuolo<criscuolo_antonio a alice.it> ha scritto:
> Cara Marina, visto che insegnerai al classico, voglio condividere  con te
> e  altri colleghi interessati una mia preoccupazione.
> Se  noi insegnanti di matematica-fisica del classico - ma anche
> dell'artistico e del liceo delle scienze umane, al linguistico la situazione
> è un po' migliore-  non ci daremo da fare -  proponendo e facendo approvare
> dal Collegio docenti, in base all'autonomia,  piani di studio con più
> matematica -  la positiva esperienza della sperimentazione PNI sarà
> cancellata.

1) Ritengo che il PNI abbia esaurito la sua funzione storica
In particolare la "I" è un guazzabuglio in cui ciascuno fa quello che
vuole, se lo fa.
Linguaggi di programmazione? bisogna ripensare al problema, il pensare
in modo algoritmico è positivo ma attualmente si può realizzare con
modalità molto diverse da quelle individuate dal PNI.
I programmi per la matematica sono buoni e restano una base di
ragionamento molto valida, ma andrebbero snelliti

2) Ritengo che si possa fare buona matematica senza necessariamente
avere a disposizione molte ore di lezione. Un po' più largo invece
dovrebbe essere il lavoro strutturato individuale.
Non faccio nomi, ma quando avevo all'Istituto d'Arte (ed è tutto
dire!) il "vero" "primo" Maraschini - Palma, quello con le attività
all'interno del libro stesso, libro che si è dovuto cambiare mediando
l'impostazione didattica per crisi di adozioni (o forse per crisi di
capacità di adeguarsi di molti insegnanti), i tassi di successo si
erano alzati.

Vorrei lanciare una sfida:

"Riuscire a far apprendere bene i temi principali della matematica nei
nuovi tempi ministeriali"

Forse bisogna riprendere in mano i principi della "Didattica Breve" e
diffondere tecnologie didattiche anche a distanza nelle scuole.
Non parlo degli e-book della Garamond (sempre per non far nomi) che
sono la negazione delle tecnologie didattiche e della didattica con le
tecnologie.
Parlo di materiali strutturati (per quelli in modalità e-learning ho
scritto qualcosa su
http://www.exelearning.it/tutorial/progettazione-didattica/tecniche-di-progettazione.html
), di scelte sul programma, di modalità di valutazione (eventualmente
auto-) che non occupino un terzo delle ore di lavoro.
Sono certo che la sfida può essere vinta.

Furio Petrossi


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