[Cabrinews] probabili giochi di Archimede
paolo negrini
negrini a dm.unibo.it
Ven 23 Gen 2009 11:44:30 CET
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Nel suo recente intervento sulle "definizioni" Mauro Cerasoli lamenta,
non a torto, la scarsa rilevanza attribuita al calcolo delle
probabilità nei corsi scolastici, e conclude osservando con rammarico
che nell'ultima edizione dei "Giochi di Archimede" (prima fase delle
Olimpiadi italiane di Matematica, novembre 2008) non appariva alcun
problema di probabilità. Affermazione vera, in effetti.
Le conclusione che ne trae sono tuttavia alquanto discutibili:
1) Sostiene Mauro:
"lasciare solo la dizione "Giochi di Archimede" ma di non inserirli
più nel "Progetto Olimpiadi di Matematica". La Matematica non è solo
algebra e geometria o analisi."
Va bene reclamare uno spazio per la probabilità, che a pieno titolo va
considerata un ramo della matematica; ma sostenere che non può
fregiarsi del titolo di "matematica" una prova che verte su argomenti
matematici diversi dalla probabilità, è quanto meno bizzarro.
2) Le Olimpiadi di Matematica non sono una manifestazione rivolta a un
pubblico indistinto di "amanti della matematica", bensì agli studenti
delle scuole secondarie superiori. Gli studenti partecipano in
rappresentanza della propria scuola, perché l'iscrizione ai Giochi
viene effettuata dalle scuole, non dai singoli partecipanti. I testi
delle prove debbono necessariamente basarsi sugli argomenti che, in
genere, si presume siano stati trattati nei normali corsi scolastici
di matematica, e la probabilità rientra purtroppo minimamente in
questo contesto. Il testo dei Giochi di Archimede non ha la forza di
condizionare le scelte didattiche degli insegnanti. Voglio dire: se
per due anni di seguito lo scritto di matematica per la maturità
scientifica contiene, per esempio, la sezione aurea, di certo gli
insegnanti si impegneranno ad approfondire questo argomento; invece,
se la sezione aurea o la probabilità mettono in difficoltà i
partecipanti ai giochi di Archimede, sicuramente qualche responsabile
scolastico lamenterà l'eccessiva difficoltà della prova, ma non per
questo rivedrà la sua linea didattica.
La probabilità non è del tutto assente dai testi delle prove italiane
delle varie fasi delle Olimpiadi della Matematica, come si può vedere
dai testi delle prove assegnate, disponibili qui:
http://olimpiadi.dm.unibo.it/index.php?archivioDownloads=1
tuttavia nella quasi totalità dei casi si tratta semplicemente di
problemi di calcolo combinatorio, o comunque di enumerazione di "casi
favorevoli e casi possibili". In effetti è un peccato; tuttavia porvi
rimedio non è facile, come detto sopra.
3) Questa è soltanto una precisazione, che non cambia la sostanza
delle osservazioni.
Nella prova dei Giochi di Archimede di novembre 2008, i quesiti 1, 2,
3, 4, 5, 14, 15, 16, 17, 19, 20, 22 (dodici in tutto) del testo
"triennio" figurano anche nel testo "biennio" La cardinalità
dell'insieme unione {quesiti biennio}U{quesiti triennio} non è
20+25=45, somma semplice delle cardinalità dei due insiemi, bensì
20+25-12=33, in base al "principio di inclusione-esclusione", che di
certo Mauro conosce bene.
Infine, un paio di precisazioni personali.
1) Condivido completamente l'auspicio di Mauro, che la probabilità
trovi maggiore spazio nei programmi scolastici (e conseguentemente
nelle gare matematiche). Personalmente amo molto la probabilità, pur
non essendone uno studioso a livello scientifico; sono anche autore di
un libro (a livello divulgativo) su questo argomento (P.Negrini-
M.Ragagni, La probabilità, Carocci ed., Roma 2005); pochi giorni fa ho
curato uno "stage locale" richiesto dal responsabile provinciale di
Ravenna per le Olimpiadi, che si è svolto in due pomeriggi, dedicati
uno alla geometria, uno alla probabilità.
2) Poiché sono membro della Commissione Olimpiadi della Unione
Matematica Italiana, desidero precisare che questo mio intervento
esprime opinioni strettamente personali, non concordate cioè con gli
altri componenti della Commissione, i quali dunque possono condividere
oppure no le mie affermazioni.
Paolo Negrini
> Dimenticavo: alle ultime olimpiadi di matematica (o Giochi di
> Archimede) del 19 novembre 2008, su 20+25 = 45 problemi proposti,
> l'insieme di quelli di probabilità era di "misura nulla" (non
> importa se area o volume). Quasi tutti erano di geometria e di
> algebra. Visto che si è parlato di definizioni, suggerirei all'UMI,
> al MIUR e alla SNS di Pisa, di lasciare solo la dizione "Giochi di
> Archimede" ma di non inserirli più nel "Progetto Olimpiadi di
> Matematica". La Matematica non è solo algebra e geometria o analisi.
> Un abbraccio
> Mauro
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