[Cabrinews] Definizioni?

Daniele Gouthier gouthier.daniele a gmail.com
Ven 23 Gen 2009 10:10:35 CET


Perfettamente d'accordo.
Soltanto che mi sembra un po' esagerato fare confusione su cerchio e
circonferenza.
Dico: se la chiarezza c'è perché non usarla.
Sulla confusione non posso che essere d'accordo. Cito dal mio primo mail:

>>> poi sono d'accordo che le parole sono tutte portatrici di ambiguità e
>>> quindi, giusto per contraddire quello che ho appena detto, preferisco
>>> riservare il termine poligono per il bordo (cioè quella che ho
>>> chiamato poligonale) e parlare di interno del poligono (quello che ho
>>> chiamato poligono)

Ergo dichiaro che anch'io faccio ampio uso della "confusione" come
fucina di idee dalla quale estrarre quelle che nel corso del processo
di insegnamento/apprendimento si distillano.

Tutto qui
Ciao
Daniele

Il 23 gennaio 2009 9.36, domingo paola <domingo.paola a tin.it> ha scritto:
> Caro Daniele, io non penso che si debba confondere l'immagine che tu hai
> evocato di una "comunicazione confusa" con la "confusione di due termini in
> una conferenza interessante" a cui faceva riferimento Mario Barra. Si
> rischia, scusa il bisticcio, di fare ... confusione.
> Confondere, etimologicamente, "versare con";  è in genere usato nel
> significato di scambiare una cosa per un'altra, disorientare, ma anche nel
> significato di creare stupore.
> Distinguere, etimologicamente, separare mediante segni;  è usato con il
> significato di fare chiarezza, classificare ...
> Quello che le riflessioni di Rota, Atiyah e Fichera citate dovrebbero
> suggerire a chi insegna è che spesso la confusione è prassi necessaria nella
> didattica. A volte si deve confondere per stupire, a volte si confonde (si
> "versa con") per conversare, perché la scuola dovrebbe essere anche un luogo
> in cui si conversa, ci si stupisce, ci si confonde. Questo aggirarsi nelle
> nebbie è condizione necessaria per predisporsi all'azione del distinguere,
> del fare chiarezza, del trovare la strada per uscire nella nebbia e,
> possibilmente, entrare in un'altra con meno timori e maggiore consapevolezza
> di poterne uscire.
> Attraverso le parole di Atiyah, Rota e Fichera, chi ha scritto,
> probabilmente vuole suggerire che la prassi didattica pone talvolta
> eccessiva attenzione alla precisione, al rigore, al definire quando ancora
> non si sono formate solide radici cognitive sui concetti oggetti di studio.
> Talvolta sembra che gli insegnanti di matematica pensino che i significati
> siano catturabili con un dizionario, piuttosto che non con un'enciclopedia
> (passami la metafora).
> Io ho colto così il senso di quelle osservazioni: fate attenzione,
> soprattutto tra insegnanti, a non attribuire, alle pur importanti
> disquisizioni sul significato dei termini, un valore eccessivo: ci sono
> altre questioni, che riguardano la costruzione dei significati (come e dove
> avviene, come si richiamano i significati ...) e che sono molto più
> importanti.
> Saluti a tutti
> Domingo Paola
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Daniele Gouthier" <gouthier.daniele a gmail.com>
> To: "Lista di discussione sul software matematico"
> <cabrinews a liste.keynes.scuole.bo.it>
> Sent: Friday, January 23, 2009 8:09 AM
> Subject: Re: [Cabrinews] Definizioni?
>
>
> siamo proprio sicuri che sia così?
>
> cerchio/circonferenza non è "disquisire sulle parole" è "dare un senso
> alle parole"
> penso che una comunicazione confusa sia essa stessa antipatica e che
> un qualsiasi uditorio abbia bisogno di essere trattato con rispetto
>
> trovo anche inopportuno confondere una lezione con una conferenza
> molto interessante, sono due mestieri diversi: l'una è fatta per
> insegnare, l'altra per coinvolgere, rendere partecipi, forse per
> informare
>
> la comunicazione è fatta dal contenuto e da due attori che
> interagiscono, il tutto immerso in un contesto
>
> quando io (sedicenne, quattordicenne ma anche curioso quarantenne)
> vado al festival di genova a sentire una conferenza interessante ho
> delle attese (informazione, interesse, coinvolgimento), quando vado a
> vedere una mostra ne ho altre, quando vado a scuola alle superiori ne
> ho altre ancora. e questo contribuisce a costruire un contesto
>
> contesti e obiettivi diversi vogliono attenzione diversa alle parole
>
> *** pubblicità: ho detto queste cose molto meglio in "le parole di
> einstein" scritto con elena ioli e edito da dedalo
>
> buona giornata a tutti
> daniele
>
> 2009/1/22 Mario Barra <barra a mat.uniroma1.it>:
>> ho sentito un fisico, bravissimo,
>> e direttore del suo dipartimento
>> confondere i due termini in una
>> conferenza molto interessante.
>> Nessuno ha obiettato
>>
>> E' possibile che un buon metodo per rendere antipatico
>> un discorso consista nel disquisire sulle parole.
>> penso che i problemi siano altrove
>> scusate
>> mario barra
>>
>> In effetti, devo ammettere che provo un senso di profondo disturbo quando
>> alcuni colleghi usano troppi termini tecnici: sono stati educati a credere
>> che ogni loro affermazione, debba essere precisa e corretta, come gli
>> avvocati. Per quanto mi riguarda preferisco usare parole che siano
>> patrimonio dell'intera comunità scientifica, e non necessariamente dei
>> soli
>> matematici. Se spiegassimo le nostre idee senza usare un'inutile quantità
>> di
>> gergo tecnico e di formalismi, anche Newton, Gauss e Abel potrebbero
>> capirci.
>>   In fondo, erano ragazzi piuttosto svegli!
>> Michael F. Atiyah, Siamo tutti matematici,
>> Di Renzo, 2007
>>
>>
>>
>>
>>
>> Il giorno 22/gen/09, alle 17:24, Daniele Gouthier ha scritto:
>>
>>> la penso un po' diversamente
>>>
>>> cerchio è una figura bidimensionale piana
>>> circonferenza è il bordo della figura ergo ha una sola dimensione
>>>
>>> area del cerchio è la misura del cerchio (un numero reale)
>>> perimetro della circonferenza è la misura della circonferenza (un numero
>>> reale)
>>>
>>> poligono è una figura bidimensionale piana
>>> il cui bordo è una spezzata chiusa semplice che se proprio si vuole
>>> può dirsi poligonale
>>>
>>> poi sono d'accordo che le parole sono tutte portatrici di ambiguità e
>>> quindi, giusto per contraddire quello che ho appena detto, preferisco
>>> riservare il termine poligono per il bordo (cioè quella che ho
>>> chiamato poligonale) e parlare di interno del poligono (quello che ho
>>> chiamato poligono)
>>>
>>>
>>>
>>> 2009/1/22 Luigi Tomasi <tomasi.luigi a alice.it>:
>>>>
>>>> Franca Quaglia ha scritto:
>>>> Sent: Tuesday, January 20, 2009 9:04 AM
>>>> Subject: [Cabrinews] Definizioni?
>>>>
>>>>
>>>>> Già che siamo sulle definizioni o sulle loro motivazioni, che cosa
>>>>> rispondereste ad un alunno del biennio che chiede:" Perchè si distingue
>>>>> il cerchio dalla circonferenza, ma la stessa distinzione  non viene
>>>>> proposta almeno  per i triangoli se non per altri poligoni. Anche nel
>>>>> caso del triangolo capita di usare solo "il perimetro".
>>>>> Mi piacerebbe sentire il vostro parere.
>>>>
>>>> Penso (non sono il solo a pensarla cosi' ...) che le definizioni siano
>>>> molto
>>>> importanti in Matematica. Rappresentano un'economia linguistica: con una
>>>> sola parola (un solo termine) descrivo un'intera frase (o piu' frasi).
>>>> Il problema dei due termini "cerchio" e "circonferenza", si potrebbe
>>>> ovviare dicendo:
>>>> - "area del cerchio"
>>>> - "perimetro del cerchio"
>>>> e usando solo il termine "cerchio", invece di due termini, come
>>>> si fa per il triangolo e gli altri poligoni.
>>>> Questo stesso problema si presenta anche per la sfera:
>>>> molte volte diciamo "sfera" pensando alla "boccia piena" e altre
>>>> volte intendiamo solo la superficie.
>>>>
>>>> Oppure ...
>>>> si potrebbe abolire sia il termine "circonferenza" che il
>>>> termine "cerchio" e sostiturli entrambi con "circolo", un bellissimo
>>>> termine che si usa ormai ovunque fuorche' in Matematica, come faceva
>>>> il mio professore di Geometria I (prof. Tomaso Millevoi) all'Universita'
>>>> di Padova.
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