[Cabrinews] R: Re: PISA e i finlandesi
domingo.paola a tin.it
domingo.paola a tin.it
Ven 20 Feb 2009 13:22:26 CET
Desidero ringraziare innanzitutto Carmelo e Aurelia che ci hanno dato
l'opportunità di venire a conoscenza della riflessione della
studentessa finlandese e di dare vita a un confronto che mi è parso
molto interessante e stimolante, soprattutto grazie a quelle posizioni
che hanno dimostrato attenzione per il pensiero della studentessa e che
hanno cercato le parole per esprimere in modo articolato le proprie
reazioni e le proprie (ragionevoli) convinzioni sull'insegnamento-
apprendimento della matematica.
Anche io, in un primo momento, sono
rimasto senza parole di fronte allo scritto della studentessa
finlandese: senza parole per il profondo significato che quelle righe,
talvolta sgrammaticate, forse caratterizzate anche da una certa miopia
storica, sono riuscite comunque a veicolare. Quelle righe che in molte
classi della scuola italiana sarebbero ancora segnate con la matita blu
sono riuscite a dare vita a un dibattito così caldo e interessante
nonostante lo strumento poco adeguato della mailing list.
A me sembra
che il problema principale che la studentessa ci segnala, con un grido
di dolore, è quello della necessità del coinvolgimento, del trovare una
motivazione, del capire quello che si fa. Certo, su queste cose hanno
scritto meglio e prima, fra i tanti, Bruno de Finetti, Danilo Dolci,
Jurgen Habermas: gli esseri umani per essere coinvolti in un'attività,
per essere motivati a svolgerla, devono capire perché la fanno. Questo
ci ha scritto la studentessa, suggerendo anche un possibile percorso:
sfiancare gli studenti con domande del tipo “perché è così?” e,
aggiungo io, “che cosa succederebbe se?”.
L'esperienza della
studentessa suggerisce che ANCHE in assenza di studio a casa, una
didattica di questo tipo riesce a ottenere migliori risultati di quella
che viene ancora praticata in molte scuole italiane e che sembra avere
adesso un ritorno di attenzione e di interesse a livello istituzionale
e da parte di alcuni maitre à penser.
Vanno benissimo quindi le
considerazioni di Walter, ma attenzione a non dimenticare la portata
rivoluzionaria (almeno rispetto alla prassi didattica seguita in molte
aule e rispetto alle tendenze che sembrano emergere a livello
istituzionale) del messaggio sgrammaticato sì, ma denso di significato
della studentessa a cui va un mio ideale abbraccio.
Domingo Paola
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