[Cabrinews] valutazione seconda prova

[Furio Petrossi]

Luigi Tomasi ha scritto:
> Comunque qui c'e' il problema di definire il livello di sufficienza di
> una prova scritta di matematica all'esame di Stato.
> Osservo che nelle commissioni si fanno delle griglie di valutazione della
> prova scritta di matematica molto "fantasiose", per salvare certe 
> situazioni.
Caro Luigi, penso sarai d'accordo nel dire che per giustificare verso
l'esterno una valutazione con una documentazione adeguata bisogna
fornire tre elementi:

1.
- Un elenco di "competenze" che possano essere osservate in un
particolare compito, rilevanti al fine del superamento della prova;
- La corrispondenza tra i quesiti e le relative competenze esplicitate;

2.
- Una griglia di osservazione utile per la correzione dei quesiti in cui
scrivere il grado di adeguatezza delle risposte con una scala oggettiva
ma - inevitabilmente - un punteggio assegnato soggettivo (da "bravo
insegnante valutatore");

3.
- Un documento sulla valutazione in cui si spieghi come dai punteggi
grezzi della griglia si passi - in modo non meccanico - alla valutazione;
- Il voto assegnato.

Ritengo questi 3 passi distinti e non mescolabili tra loro.

Nota: parlo di "documentazione": in realtà il giudizio che il docente
assegna si forma nella sua mente in modo più sintetico, e deriva da una
complessa esperienza generale; la documentazione serve al docente per
poter meglio discriminare i diversi casi e alla società che vuole una
argomentazione adeguata relativamente al punteggio assegnato.

Alcuni miei colleghi non adottano questo metodo: danno direttamente un
perso agli esercizi e sommano i punteggi parziali: il risultato è il voto.

Questa non è nemmeno matematica.


Oltre ciò voglio - come ex iscritto alla Società Italiana di Ricerca
Operativa  e membro della Società Italiana di e-learning, come
progettista e vincitore di bandi di formazione - chiedere alla comunità
dei docenti con quale giustificazione alcuni loro colleghi sommano
punteggi di esercizi in cui potrebbero essere presenti le stesse
competenze che quindi verrebbero valutate due volte.

Conosciamo la proprietà dell'assorbimento?

Viva le proprietà dell'addizione!

Ma l'italia del "debito formativo" non è l'Italia del riconoscimento dei
crediti e delle competenze.

Furio