[Cabrinews] R: programmare in Turbo Pascal 7.0

Fatone fatone.f a tin.it
Ven 17 Ott 2008 13:02:36 CEST


Salve a tutti.
Sono un ex-studente di Liceo che ha utilizzato Turbo Pascal allora, e posso
garantire che è sì vecchio, ma altrettanto trainer per il cervello. Aiuta un
sacco a renderlo elastico!! C'è chi l'ha amato e chi no, beh.. non c'è da
amare o odiare.. la logica che lui usa è davvero utile per chi poi andrà a
studiare QUALSIASI altra cosa, sia umanistica che tecnologica, e non dico
tecnica, ma tecnologica. 

Ricordo che trovai la CRT modificata per Turbo Pascal 7, perché anche
allora, e parlo di pochi anni fa, si poneva il problema avendo io (e la
scuola a quanto pare) dei processori abbastanza nuovi. Comunque salvo
equivoci, usavo un Pentium 4 HT, quindi già multi-core. I nuovi processori
di adesso sono "multi-multicore" e direi che con ottime probabilità
funziona! Dovrei avercela ancora con relative istruzioni. Provo a inviarla
alla Lista.

Ing. Stefano Fatone



-----Messaggio originale-----
Da: cabrinews-bounces a liste.keynes.scuole.bo.it
[mailto:cabrinews-bounces a liste.keynes.scuole.bo.it] Per conto di Sergio
Zoccante
Inviato: venerdì 17 ottobre 2008 10.17
A: Lista di discussione sul software matematico
Oggetto: Re: [Cabrinews] programmare in Turbo Pascal 7.0

Salve
Mi permetto alcune osservazioni sulla mail di Dedò.

--------- Ernesto DEDO' ha scritto
>>     Il discorso è molto complesso ed articolato. Vedo di riassumere le
>> mie idee.  Pronto poi ad approfondire. Anche a me piacerebbe che nei
>> licei si facesse /un minimo/ di programmazione, però quella che serve
>> alla matematica, quella che li abitua a studiare algoritmi e magari
>> ottimizzarli, non quella che serve a fare l'interfaccia utente. 
Su questo concordo: mi sembra che lo scopo dell'informatica nel biennio 
sia di portare gli alunni a strutturare algoritmi.
Che poi gli algoritmi da affrontare siano solo di ambito matematico, 
nella fase di apprendimento dell'informatica, mi sembra una forzatura 
eccessiva.
Mi sembra più importante mostrare come moltissimi ambiti dell'attività 
umana siano trattabili con l'informatica.
>> Mi piacerebbe che si usasse il computer solo là dove serve e non si
facesse
>> scrivere un programma in TP per risolvere le equazioni di II grado/ con
>> la formula risolutiva.
Anche su questo sono d'accordo.
>>  /Personalmente userei quei software matematici
>> semi programmabili, in cui cioè puoi definire oggetti e usare gli
>> operatori logici e non molto di più. 
E qui cominciano i problemi: tu pensi che un approccio, in prima 
superiore, con un linguaggio ad oggetti sia fattibile? con ragazzi di 15 
anni al loro primo approccio alla programmazione?
>> Quanto al (Turbo)Pascal è un
>> linguaggio di programmazione ormai obsoleto che si usa ancora solo nelle
>> scuole; è molto pesante e poco agile: lo studente  o l'ha "in mano" bene
>> o se fa un programma un minimo significativo perde di vista facilmente
>> l'obbiettivo matematico che si era proposto, distratto da mille fronzoli.
>>     
Tralasciando per ora l'obsoleto, trovo strano che tu lo trovi "molto 
pesante e poco agile": credo che sia tra i linguaggi più snelli (tutto 
l'ambiente di sviluppo era contenuto in un floppy!) ed è sempre stato il 
più veloce: su quali informazioni basi le tue affermazioni?
E quali sarebbero i "mille fronzoli"? Mai visto un ambiente di sviluppo 
professionale odierno?
Quell'ambientedi sviluppo integra editor, compilatore e debugger, tutti 
strumenti fondamentali. Certi strumenti di sviluppo odierni richiedono 
che tu sia perennemente connesso ad Internet per avere un qualche tipo 
di help: il caro vecchio TP no.
>> Vecchio per vecchio allora usate, perché no, il buon vecchio BASIC (non
>> visual proprio quello con i GOTO).
>>
>>     
E qui non ti seguo: hai mai fatto un programma serio ( oltre le 500 
righe) con il vecchio Basic?
Io si, ed fu allora che decisi di passare al TP. Non a caso:  il Pascal 
è nato proprio per mostrare un linguaggio strutturato, in 
contrapposizione proprio al Basic, che risultava illeggibile e soggetto 
a infinite possibilità di errori ( quello visual è strutturato).
>>    Non dimentichiamoci che i nostri studenti, anche quelli che andranno
>> a fare informatica, a stento sentiranno mai più parlare di PASCAL
>> (inteso come linguaggio di programmazione, naturalmente).
>>     
Dipende: io ho incrociato tantissimi programmatori di professione: sono 
rari quelli che non conoscono il Delphi (molti anzi lo usano).
E il TP  attuale è Delphi: l'ambiente di sviluppo che gira su Object 
Pascal, la versione ad oggetti del vecchio Pascal.
>>    Insomma io in un corso non specificamente di informatica insegnerei
>> loro un minimo di programmazione, cercando di evitare le pesantezze di
>> un linguaggio di programmazione.
>>     
Bel problema: come fare programmazione senza un linguaggio di 
programmazione...
>> Cordialmente
>> Ernesto
>>     
Un caro saluto
Sergio Zoccante

P.S. La mia conclusione è che, piuttosto di non fare nessun elemento di 
programmazione, va bene anche il vecchio TP. Purtroppo i nuovi 
processori generano un errore (quello citato che ha iniziato questo 
argomento), e allora serve una patch (ora non saprei dire se è ancora a 
disposizione). Il DEV Pascal è un ottimo prodotto, e può sostituire il TP.
Infine, un libretto sulla programmazione in TP e Delphi è stato edito 
dalla Loescher: include una versione gratuita di Delphi.
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