[Cabrinews] scuola, università e riocercatori precari

Mariolina Batini m.batini a libero.it
Gio 16 Ott 2008 17:30:29 CEST



Carissimi, 

vedo con  preoccupazione la recente riforma Gelmini, che mi auguro per il bene della Scuola Pubblica non passi come è adesso formulata: taglio dei fondi e dell'orario scolastico e per piacere al pubblico una infarinatura di perbenismo, quali grembiulino, voto di condotta (che già esisteva nelle superiori, ma che adesso farà media e quindi la alzerà  per chi magari prenderà sette), studio dell'educazione civica (e anch'esso già esisteva), ecc. e la riforma che riguarda l'Università, di cui parla la collega Domicilia Cardinali.

E' di ieri poi l'approvazione alla Camera del art. 37 bis del DDL1441-quater, detto anche emendamento Brunetta sui precari della pubblica amministrazione. Questo emendamento riguarda tra l'altro anche tutti quei ricercatori, compresi quelli del CNR,  che a causa del blocco del turn over  permangono per anni nella ricerca come titolari di assegni di ricerca, di contratti a termine, ecc. In un'intervista su Repubblica di domenica riferendosi ai ricercatori che perderanno il lavoro Brunetta dice: "Non saranno a spasso, si cercheranno un altro lavoro qualch'altro da fare. Altri progetti, altre esperienze magari in giro per il mondo. Siamo chiari: la ricerca è questa. I ricercatori sono un po' capitani di ventura, stabilizzarli è un farli morire". Ha idea Brunetta degli effetti nefasti che si avranno per la ricerca in generale e in particolare per quella rivolta all'industria, alle nuove tecnologie, alla salvaguardia  della salute e agli studi di impatto ambientale a seguito della cessazione dell'attività dei precari, dei quali a tutt'oggi egli non conosce ancora pienamente né l'entità né le funzioni e quanto è costata alla comunità la loro preparazione che adesso regaleremo ad altri? 

Osservo in particolare con preoccupazione che mentre c'è una forte mobilitazione per la

scuola e nel luglio scorso l'emendamento "ammazza precari"  fu modificato in seguito al grande sdegno e alle proteste suscitati, a quanto mi risulta giornali e TV non hanno dato rilevanza, e spesso neppure notizia, dell' emendamento Brunetta e delle manifestazioni di protesta  tenute e neppure i partiti di opposizione  e i sindacati hanno fatto sentire adeguatamente la propria voce.  

Non meravigliamoci poi che  i nostri alunni non vogliano iscriversi a facoltà scientifiche, quali matematica o fisica, data la situazione della ricerca in Italia.

Cosa possiamo fare per far sentire almeno la nostra voce di dissenso?

Scusate lo sfogo, ma di fronte a tanto mi sento veramente impotente.

Mariolina  Batini

 

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