[Cabrinews] maturita' e programmi

Paolo Bonavoglia paolo.bonavoglia a aruba.it
Gio 14 Feb 2008 19:22:36 CET


Leggendo gli ultimi interventi mi vengono spontanee alcune osservazioni:

* Ho proposto il gioco di dire "quali prove scritte andrebbero bene per 
l'esame" proprio per capire che cosa vogliamo veramente: un sistema 
fortemente centralizzato con programmi uguali per tutti o la tanto 
difesa libertà di insegnamento? Prove scontate e sempre uguali, come 
anni fa, quando c'era sempre lo studio di funzione e il calcolo 
dell'area tra due o tre curve ... oppure prove più sofisticate, varie e 
quindi imprevedibili? E a questo punto si ricollega un'altra domanda 
chiave: le prove d'esame devono avere un grande peso sul voto finale o 
un piccolo peso? In un sistema centralizzato si tende a dare grande peso 
all'esame, in un sistema decentrato di solito non è così.
Naturalmente si possono pensare molte soluzioni intermedie tra i due 
modelli estremi.
Proporre un Syallabus ovvero un minimo comune programma, lasciando 
spazio a qualche libertà per il resto è un esempio in questo senso. Ma 
in quali percentuali? Perché a questo punto l'esame verterebbe solo su 
questo minimo e logica vorrebbe che non avesse il peso preponderante che 
ha oggi sul punteggio finale.

* E in Italia c'è sempre stata un'oscillazione tra modello francese e 
modello tedesco, fino alle discussioni sul modello elettorale tanto per 
citare l'ultimo caso. In effetti lo stato italiano è nato soprattutto 
secondo il modello francese napoleonico, fortemente centralizzato 
(province, prefetti) molto, molto meno sul modello tedesco che è invece 
un modello federale e decentrato.
A livello scolastico per la verità è prevalso sin dai tempi dell'unità 
un modello fortemente centralistico; anche leggendo gli interventi su 
questa lista si vede bene quanto sia radicato nella scuola italiana 
questo modello "francese". Anche il nostro esame conclusivo è molto più 
francese che tedesco: il baccalaureato francese è un sistema 
centralizzato, ancor oggi piuttosto selettivo, tutto basato sulle prove 
d'esame; l'Abitur tedesca viceversa è gestita a livello regionale e 
locale e le prove d'esame hanno un peso relativamente basso; le 
commissioni d'esame sono sempre interne e fino a qualche anno fa anche 
le prove d'esame erano preparate e gestite dalle singole scuole. Un 
modello del genere non significa affatto "anarchia totale" non mi pare 
proprio che la Germania sia o sia stata un paese in preda all'anarchia! 
In effetti, a consolazione dei fautori del centralismo, va detto che 
negli ultimi anni si è imposto in tutte le regione tedesche il sistema 
della Zentral-Abitur, le prove d'esame non sono più preparate dalle 
singole scuole, ma a livello regionale da una commissione di insegnanti 
in servizio che propone alcuni testi e da una contro-commissione che li 
approva oppure vi propone modifiche; di solito insieme alle prove si 
definiscono anche criteri di valutazione abbastanza stretti; le 
commissioni sono sempre interne e le prove d'esame sono corrette dal 
prof. interno e controcorrette da un altro insegnante; alla fine se non 
si trova un accordo sul voto, si calcola la media aritmetica tra le due 
valutazioni. Anche come tempi l'Abitur è un esame "decentrato"; le 
quattro prove d'esame (tre scritti e un orale) si svolgono nell'arco 
degli ultimi mesi di scuola, e hanno un peso del 25% circa sul punteggio 
finale; il restante 75% è calcolato semplicemente sommando tutti i voti 
riportati negli ultimi due anni di corso (4 quadrimestri, 10 materie, 
voti fino a 15 punti); un peso maggiore lo hanno i voti dell'ultimo 
quadrimestre e le prove d'esame (60 punti ciascuna)

Chiedo scusa per la lunghezza ma mi pareva opportuno dire qualcosa sul 
sistema dell'Abitur proprio perché è un modello parecchio diverso da 
quello italiano-francese, ma non per questo "anarchico".

In altri termini per ricordare che il modello centalistico francese al 
quale siamo abituati non è l'unico modello possibile al mondo. Nessuna 
polemica per carità, solo un punto sul quale varrebbe la pena di riflettere.

* "Il prof. va troppo in fretta e da' troppe cose per scontate"; questo 
tipo di giudizi perseguitano una discreta parte dei prof. di matematica 
di ogni ordine, compreso il sottoscritto beninteso. Il "va troppo in 
fretta" è spesso letteralmente vero, dovendo svolgere un programma 
piuttosto vasto, capita di essere presi dall'ansia di "andare avanti" e 
d'altra parte è naturale che gli studenti preferiscano ritmi più blandi. 
Però il "va troppo in fretta" può essere anche il segno di una 
difficoltà di linguaggio; quando vado in Germania ho sempre 
l'impressione che i tedeschi parlino troppo velocemente; in realtà loro 
parlano normalmente, sono io che non conoscendo tanto bene la lingua e 
il lessico avrei bisogno di maggiori tempi per decodificare quello che 
dicono. E i nostri studenti sono quasi sempre poco abituati al 
linguaggio matematico-scientifico. Così anche il "da' troppe cose per 
scontate" si ricollega a questa difficoltà di linguaggio. Poi 
naturalmente capita di dare per scontato che gli studenti sappiano bene 
che cosa è una percentuale, o dove si rappresenta 5/2 su un asse 
cartesiano o che cosa siano le fasi della Luna e fare scoperte 
"sconvolgenti" in proposito ... Ma allora dovremmo proporre un Syllabus 
anche per le scuole medie?

-- 
	Un cordiale saluto

	Paolo Bonavoglia

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