Re: [Cabrinews] un quesito di maturità

Mariangela Chimetto mariangela.ch a libero.it
Mer 13 Feb 2008 23:47:15 CET


Io invece non riesco a pensare ad un quesito d'esame che vada bene per tutti senza che ci sia un syllabus, cioè senza avere deciso quello che un alunno deve sicuramente sapere, alla fine del suo corso di studi. Per questo trovo difficile dire quali quesiti andrebbero bene per me. La mia opinione è che una parte consistente dei quesiti dell'esame di stato, almeno finchè questo rimane centralizzato, dovrebbe essere abbastanza "standard", e non troverei negativa una certa prevedibilità.
Penso ad esempio al baccalaureat francese, nel quale i quesiti sono impegnativi, ma riconducibili a tipologie che si ripetono anno dopo anno. Un syllabus o qualcosa del genere, modificabile nel tempo, servirebbe a definire gli standard.
Del resto, anche mettendomi al posto dell'alunno serio, come mi posso preparare, se non so a che cosa? L'eccellenza in questa maturità consiste di fatto non tanto nel mostrare particolari abilità specifiche in una determinata disciplina, ma nel raggiungere buoni risultati nel complesso delle discipline, e già questo non è facile. Personalmente ho qualche perplessità su questo modo di intendere l'eccellenza, ma sembra che l'attuale maturità tenda a questo. 
D'altra parte non c'è solo l'esame, ci sono anche altre occasioni per valorizzare la creatività, per far emergere studenti particolarmente geniali,ad esempio progetti particolari, le gare di matematica,... Nell'esame stesso ci sono la terza prova e la prova orale, che sono altre occasioni per richieste più "aperte" e personalizzate, o relative a particolari approfondimenti trattati in quella particolare classe.  
Un problema che io vedo è questo: nell'esame attuale l'attribuzione dei punteggi, una volta che la commissione ha stabilito la griglia, è molto  rigida. Questo crea notevoli problemi se la prova è tarata male, è laboriosa o necessita di trucchi particolari per essere risolta , se le richieste non sono chiare o se ci sono errori nella formulazione, specialmente quelli del tipo "dimostra che vale la proprietà X" quando invece X non vale . D'altronde, la posta in gioco  è alta e si è fatta ancora più alta in quest'ultimo anno: penso al bonus assegnato nelle selezioni per le facoltà a numero chiuso a chi ha avuto un buon punteggio all'esame di stato,o ai 1000 euro guadagnati da chi ha avuto la lode.
Il fatto che ci sia un'unica persona che formula la prova garantisce la segretezza, ma rende più difficile che eventuali difetti siano rilevati: sappiamo tutti che è più facile scovare i difetti nei lavori degli altri che nei propri. 
Una volta il voto della singola prova non era vincolante, ora non è più così. Questo richiede particolare attenzione nella formulazione della prova: deve essere ben tarata, graduata in difficoltà, rivolta ad alunni reali, formulata in modo chiaro, senza ambiguità. Poi se si riesce anche a trovare qualche problema bello o originale, o storicamente rilevante, niente di male, ma non è questa la cosa fondamentale.
Mariangela Chimetto



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