[Cabrinews] un quesito di maturità

Paolo Bonavoglia paolo.bonavoglia a aruba.it
Mer 13 Feb 2008 18:21:35 CET


Paolo Negrini ha scritto:
> Caro Paolo
> mi dispiace se le mie parole hanno dato un'impressione polemica; non 
> era mia intenzione.

Perché polemica? In effetti mi hai solo attribuito i metodi "sbrigativi"
di Eulero. La cosa che mi ha sempre dato da pensare è che Eulero (o
Leibniz o altri del '600 e '700) abbia ottenuto tanti risultati
importanti (e corretti) e ben più complessi di questo nel campo delle
serie infinite appunto con metodi sbrigativi, senza far uso del concetto
di limite (che è stato formalizzato così come lo conosciamo oggi solo
nell'Ottocento da Cauchy e Weierstrass) ma piuttosto di una sorta di
infinito attuale.

Quanto al quesito, sì, tutti d'accordo che il quesito era "sopra le
righe" e pretenzioso. Aggiungo che io all'ultimo anno dedico un po' di
tempo ai polinomi di Maclaurin e lo sviluppo di e^x insieme a quello di
seno e coseno sono ovviamente il primo esempio che vediamo. Quello che
mi interessa non è tanto di fare un discorso di alto livello sulle serie
che sarebbe fuori luogo (non a caso parlo solo di "polinomi" di
Maclaurin), ma solo di far capire agli studenti come si possono
approssimare funzioni come quelle goniometriche ed esponenziali, al di
là della "fede cieca" nella calcolatrice. Dunque i miei studenti, almeno
in teoria, almeno i migliori, non avrebbero dovuto avere difficoltà a
dare una qualche risposta alla domanda.

Ma non è questo il punto, non voglio qui mettermi a difendere questo
quesito o me stesso, non è proprio il caso.

Il punto è che con la "libertà di insegnamento" di cui godiamo e che ci
consente di prenderci questa e altre libertà, con i programmi tipo PNI
che nessuno riesce a svolgere nella loro totalità e che quindi ci
costringono a usare di questa libertà, io non so più che senso abbia
ancora un esame di stato finale. Ma contro l'esame di stato ho già
polemizzato in passato anche su questa lista e non voglio ripetermi.

In altre parole: il problema non è tanto di dire che questo o quel
quesito non andavano bene per l'esame, il problema sarebbe di dire quali
quesiti andrebbero bene per un esame di stato come il nostro.

Sarebbe da proporre un gioco: prima ancora di proporre un "Syllabus",
proponiamo qualche quesito d'esame che vada bene per tutti.

Forse per andar bene per tutti dovrebbe essere molto banale? O molto
generico? O molto tradizionale?

Oppure proponiamo di tornare ai tempi del ministro De Santis quello che
voleva che in tutte le scuole del regno si svolgessero esattamente gli
stessi argomenti e negli stessi tempi!!

O ancora qualcosa come i giochi di Archimede: un mucchio di quesiti di
vario genere, dando per scontato che i più bravi riusciranno a farne la
metà o poco di più.
Qualcosa di simile mi pare ci sia nell'Abitur tedesca; il punteggio più
alto per una prova scritta o orale è di 15; il livello di sufficienza è
fissato a 5!

-- 
	Un cordiale saluto

	Paolo Bonavoglia

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