[Cabrinews] Fw: [fondanimat] Lettera Comitato per la matematica, v 3.0

biancamaria volpotti bebo_ty a yahoo.it
Ven 23 Nov 2007 09:45:57 CET


aderisco alla lettera,e spero in un coinvolgimento dei diretti interessati e di una vera collaborazione.
  Volpotti Bianca Maria 
liceo Classico Mamiani Pesaro
Federico Peiretti <peiretti.sette a gmail.com> ha scritto:
    Aderisco alla lettera che mi sembra un ottimo punto di partenza per avviare una seria discussione su scuola e programmi.
  Insisterei maggiormente sull'assurdo dei vecchi programmi
  e anche sulla necessità di coinvolgere le scuole nel dibattito avviato dai 30 saggi.
   
  Per una vera riforma è necessario coinvolgere direttamente le scuole, facendo girare documenti con una diretta consultazione degli insegnanti
   
  com'è stato fatto per tutte le riforme più serie. Ad esempio, Standards 2000, esemplare come metodo di lavoro (discutibile per il resto), portato avanti per parecchi anni all'interno delle scuole. 
   
  Se gli insegnanti non verranno direttamente coinvolti ancora una volta prevarrà il "muro di gomma" della scuola. Arriva una nuova proposta, tutti d'accordo nell'accettarla. Gli insegnanti sembrano tutti allineati sulle nuove posizioni, ma subito dopo inizia il riflusso de velocemente si ritorna sulle posizioni di prima. 
   
  E sarà possibile prevedere un controllo sul lavoro degli insegnanti o ci consideriamo sempre "eroi e poeti" (e da molti punti di vista lo siamo veramente), fuori da regole fisse?
   
  Federico Peiretti
 
  Il 22/11/07, Luigi Tomasi <luigi.tomasi a unife.it> ha scritto:   Giro alla Lista CabriNews la proposta di una
"Lettera al Comitato per la matematica", che e' stata redatta 
da Paolo Francini, con delle aggiunte di Domingo Paola.
Vi chiedo di leggere il messaggio di Domingo, qui di seguito.
Il messaggio è stato inviato al Gruppo "fondanimat".
Ritengo opportuno inviarlo anche alla Lista CabriNews, 
perche' la discussione iniziale e' nata qui.
Luigi Tomasi


----- Original Message -----------------------
From: "Domingo Paola" <domingo.paola a tin.it >
To: <fondanimat a googlegroups.com>
Sent: Wednesday, November 21, 2007 10:36 PM
Subject: [fondanimat] Lettera Comitato per la matematica, v 3.0

Alcuni di noi hanno cercato di raccogliere le idee che sono state espresse
sulla seconda versione della "lettera al comitato" (che  mi sembra possa
essere utile al lavoro che il comitato dovrà svolgere e di questo ringrazio, 
in particolare, Paolo Francini) e hanno prodotto una versione 3.0 che
sottoponiamo alla lista per l'approvazione e la firma. Sarebbe importante
che le firme fossero numerose, sia come segnale al Comitato, sia come 
segnale di vivacità dell'anima della nascemnte associazione.
Propongo di organizzare la cosa in questo modo (dobbiamo essere operativi,
perché i tempi per presentare la lettera al comitato in tempo utile affinché 
possa essere presa in considerazione già nella seconda riunione sono
piuttosto stretti):
prima fase (da concludere entro il 28 Novembre): proposta di eventuali
emendamenti o aggiunte alla lettera che, però, vadano nella direzione di un 
contributo costruttivo più che essere caratterizzate da un afflato polemico
e che siano condivise da almeno dieci membri della lista;
seconda fase (da concludere entro il 10 Dicembre): raccolta delle adesioni.
Chi volesse aderire dovrebbe inviare una mail a me (domingo.paola a tin.it )
indicando nome, cognome e sede di servizio (denominazione dell'istituto e
città) e con oggetto: adesione. 

Grazie e cari saluti a tutti
Domingo Paola

--------------------------------------------------
Testo della Lettera al Comitato per la Matematica

Gentile Prof. Vesentini,

le scriviamo non solo come insegnanti di matematica di vari livelli scolari, 
da tempo coinvolti in diverse associazioni e partecipanti attivamente alle
problematiche relative all'insegnamento - apprendimento della matematica, ma
anche in qualità di esponenti della nascente Associazione Nazionale degli 
Insegnanti di Matematica.

L'apertura di un dibattito pubblico sulla situazione della matematica nella
scuola italiana, promosso al massimo livello politico e sottolineato dalla
giusta enfasi mediatica, è certamente una novità da 
salutare con entusiasmo, sebbene arrivi forse tardivamente, rispetto a uno
stato di cose che già da anni aveva assunto caratteri di criticità e di
stagnazione.

Il dato sui debiti in matematica è certamente di dimensioni maiuscole, ma, 
al di là della specifica attenzione rivolta alla situazione della matematica
(meritevole di attenzione e di allarme), auspichiamo che la logica
emergenziale non limiti la portata dell'iniziativa. Il quadro delle 
competenze in matematica, pur grandemente deficitario, non è troppo
dissimile da quello di altre discipline: nella lingua madre, ad esempio, i
test comparativi internazionali mostrano per gli studenti italiani uno stato 
di cose sostanzialmente equivalente a quello che emerge per la matematica.
Bisogna inoltre tener conto che la vecchia disciplina sui debiti formativi
nelle scuole secondarie, il cui superamento non era fino ad oggi necessario 
ai fini della promozione, ha senz'altro avuto conseguenze molto serie su una
materia come la matematica, dove le lacune pregresse possono pregiudicare
l'apprendimento successivo, in tal modo incoraggiando ulteriormente fenomeni 
di "accantonamento strategico" da parte di una certa quota di studenti. Se è
lecito (come suggerisce la denominazione stessa del Comitato) nutrire
qualche fondato dubbio sulla complessiva "qualità dell'insegnamento della 
matematica", altrettanto lecito sarebbe porre la questione della generale
omogeneità dei criteri di valutazione nelle materie scolastiche in Italia.
Considerata la presenza numericamente ridottissima, nel Comitato, di docenti 
attivi nelle scuole, confidiamo che si possano attivare efficaci strumenti
di comunicazione, di coinvolgimento, di collaborazione fattiva con la
variegata realtà concreta del mondo scolastico. Pensiamo a gruppi di lavoro 
e di supporto, iniziative a livello locale, come anche indicato nel decreto
istitutivo del Comitato. Se nel passato le varie "commissioni di saggi"
hanno raramente condotto a risultati apprezzabili, è anche perché queste 
esperienze si sono spesso attestate su un dibattito astratto, rimanendo
spesso distanti dalla viva voce di chi opera sul campo.

Sicuramente i possibili terreni d'azione sono numerosi e ricchi di sfide per 
l'impresa che si è avviata. Vorremmo indicarne alcuni come contributo
costruttivo relativamente alle azioni che il decreto ministeriale assegna al
Comitato per il miglioramento dell'insegnamento della matematica. 

- Il reclutamento dei docenti, avvenuto assommando criteri di merito a
semplici sanatorie, ha nuociuto ripetutamente alla qualità e al livello
medio di preparazione dei docenti assunti, con particolari danni per 
l'insegnamento di una materia come la matematica, dove la verticalità del
curricolo è piuttosto stringente. È urgente rivedere in senso qualitativo le
modalità di accesso alla docenza e di formazione iniziale degli  insegnanti. 

- In particolare, è stato ed è mortificante il trattamento riservato agli
specializzati SSIS, i quali, unici laureati specificamente formati per
l'insegnamento, dopo un esame di selezione iniziale, un biennio intenso e 
impegnativo, dopo aver sostenuto decine di esami intermedi, dopo aver svolto
un periodo di tirocinio, una tesi e un Esame di Stato finale, si trovano in
possesso del solo titolo di abilitazione all'insegnamento. Non è riservata 
loro altra strada che inserirsi nelle affollatissime graduatorie a
scorrimento, dove debbono trascorrere molti anni in supplenze, prima di
poter accedere ai ruoli.

-  Non sono previste azioni incisive e significative che possano invertire 
l'attuale
linea di tendenza in modo da rendere allettante, anche in termini di
prospettiva di carriera e di riconoscimento sociale la professione
dell'insegnamento:
eppure un piano che interessi almeno i futuri insegnanti è necessario, se si 
desidera che i giovani più motivati e competenti scelgano di intraprendere
la professione dell'insegnamento.

- Nessuna forma di reale incentivazione è stata mai attivata per motivare i
docenti all'aggiornamento e alla formazione continua in campo scientifico e 
didattico. Viceversa, queste attività, senza dar luogo ad alcuna forma di
concreto riconoscimento, di evoluzione professionale o di carriera, hanno
finito per rappresentare un peso e dunque essere nella pratica scoraggiate. 
È necessario trovare forme di tangibile valorizzazione dei docenti che si
sottopongano a un continuo ed impegnativo processo di crescita
professionale. Troppo spesso oggi il diritto all'aggiornamento è garantito 
solo sulla carta e sottoposto a vincoli che ne rendono quasi sempre
difficile l'esercizio, tanto da arrivare a paradossi che comportano,
talvolta, la necessità di dover vincere resistenze per poter esercitare 
questo diritto-dovere. È necessario individuare proposte operative che
aiutino a superare gli ostacoli all'esercizio del diritto - dovere
all'aggiornamento.
Per esempio, ma si tratta di una semplice idea appena abbozzata e da 
studiare con maggiore attenzione, si potrebbe provare ad affidare alla
gestione dei dipartimenti disciplinari di ogni istituto un budget (che tenga
conto del numero di docenti in servizio nell'istituto) e l'autonomia 
organizzativa (relativamente alla possibilità di organizzare sostiuzioni dei
docenti impegnati in attività di aggiornamento) per favorire l'esercizio di
questo diritto-dovere. La costituzione di scuole estive permanenti di 
didattica della matematica riservate ai docenti in servizio potrebbe
contribuire a offrire ulteriori strumenti per affrontare questo delicato
problema, che riguarda anche l'inerzia che caratterizza gli insegnanti 
nell'uso
delle nuove tecnologie nell'insegnamento-apprendimento della matematica.
Un'inerzia
che rischia di privare la didattica della matematica di risorse
indispensabili per affrontare quei problemi di apprendimento e di 
motivazione all'apprendimento con i quali gli insegnanti si confrontano ogni
giorno e sui quali il Comitato è chiamto a pronunciarsi.

- La partecipazione ad attività di aggiornamento su problematiche
disciplinari e di didattica della disciplina, la produzione di materiali e
di pubblicazioni relative alla didattica disciplinare, forme di valutazione
e di autovalutazione da studiare con attenzione e intelligenza potrebbero 
essere poste a fondamento di forme di verifica periodica, effettiva, della
preparazione dell'efficacia didattica che fino a ora non sono state mai
attivate.

- Un punto di grande criticità è l'accorpamento, in un'unica classe di 
concorso, della matematica e delle scienze naturali nella scuola media.
Proprio il triennio della scuola media notoriamente rappresenta una fase di
notevole debolezza per l'apprendimento della matematica. Una parte cospicua 
dei quindicenni che hanno ottenuto la licenza media con la votazione di
"sufficiente" (che sono oltre il 40%) al test PISA OCSE rivela competenze
matematiche di livello minimo o non misurabile nella scala. La questione non 
può più essere accantonata, non necessariamente attraverso una separazione
di classe di concorso. Ad esempio, si potrebbe  prevedere che le lauree
in scienze biologiche o naturali possano dare accesso alla classe di 
concorso di matematica e scienze nella scuola media solo dopo un percorso
qualificante in senso matematico e didattico, definito  con standard precisi
(chiaramente, un discorso analogo potrebbe applicarsi ai matematici e ai 
fisici nei confronti delle scienze chimiche o naturali).

- È urgente, e gravemente in ritardo, una revisione soprattutto dei
programmi di matematica nei licei di ordinamento, che sono fermi al 1952 e
ricalcano ancora quelli del 1923. Sono ormai obsoleti nello spirito, nella 
forma e nei contenuti, ma non vi si pone mano da mezzo secolo. È importante
che, in questo processo di ridefinizione dei curricoli, svolgano un ruolo
attivo e partecipe i docenti delle scuole.

- Altrettanto urgente sarà, in particolare, la modifica dei quadri orari dei 
licei scientifici, dove le ore settimanali previste per la matematica sono,
nell'ordine e per i licei di ordinamento, soltanto 5, 4, 3, 3, 3 nei cinque
anni di corso. Non è  pensabile che il principale indirizzo di studi 
"scientifico" veda una  presenza così modesta della matematica. Senza un
aumento del numero di ore di lezione, nessuna innovazione dei contenuti e
dei curricoli di matematica potrà essere credibile. Nell'ultimo Esame di 
Stato gli studenti hanno  incontrato difficoltà significative nello svolgere
la prova di matematica.  Non si può ambire alla formazione di studenti che
sappiano risolvere  problemi variegati e impegnativi senza aumentare il 
numero di ore dedicate  alla disciplina.
- È necessario che i contenuti previsti nelle prove di Esame di Stato,
largamente lasciati nel vago, siano chiaramente indicati. La situazione
attuale costituisce una chiara anomalia rispetto ad altri paesi (dove invece 
le prove d'esame riguardano argomenti ben specificati) ed è fonte di grande
incertezza per la programmazione curricolare dei docenti. È importante che,
nella costruzione dei percorsi e dei temi d'esame, svolgano un ruolo attivo 
e partecipe i docenti delle scuole. A questo proposito, consideriamo
importante che alcuni fra i docenti che firmarono un documento di critica al
tema di matematica proposto quest'anno nei licei scientifici di ordinamento 
siano stati convocati al ministero per discutere dei problemi relativi al
compito di matematica proposto all'esame di maturità.

- È necessario che i contenuti offerti dai corsi universitari di matematica 
vengano ragionatamente modulati in vista dell'insegnamento scolastico,
laddove la possibilità di accesso all'insegnamento sia prevista dai
rispettivi corsi. Per fare solo degli esempi, sono lacune molto serie 
l'assenza, al di là di sporadiche eccezioni, di una revisione critica e
sistematica a livello universitario della geometria euclidea (che così verrà
inevitabilmente insegnata nella scuola quasi esclusivamente sulla base della 
reminiscenza dell'insegnamento scolastico a suo tempo ricevuto) e la
presenza dell'insegnamento, culturalmente debole, di un generico esame di
"calculus" rivolto agli allievi biologi (i quali si trovano ad insegnare 
concetti cruciali come le frazioni o le basi della geometria o il pensiero
strategico, senza però aver avuto alcun ripensamento didattico, storico,
critico della delicata materia che dovranno veicolare, e spesso poggiando su 
basi concettuali malcerte). È inoltre necessario prevedere, a livello di
corsi universitari, la presenza di corsi di statistica e probabilità che
possano consentire, ai futuri docenti, di acquisire una formazione adeguata 
per proporre percorsi significativi e sistematici nelle scuole
pre-universitarie di ogni ordine e grado.

- Il vecchio schema secondo il quale l'istituzione universitaria si limitava
a fornire al futuro docente una formazione iniziale, che negli ultimi anni 
ha peraltro assunto caratteristiche qualitative sempre meno certe ed
omogenee, deve essere definitivamente superato.  È necessaria
l'instaurazione di forme più vive e dinamiche di interazione tra scuole,
università, centri di ricerca e d'eccellenza, senza paternalismi e senza
limitarsi ad iniziative promozionali, ma sviluppando rapporti di autentica
collaborazione, di mutuo arricchimento, di raccordo finalizzato alla 
costante formazione in servizio dei docenti e al supporto per esperienze
didattiche più variegate progettate per gli studenti.
Molti degli elementi e delle proposte citate possono, evidentemente,
riferirsi a tutta la sfera scolastica (la situazione è infatti 
complessivamente simile in molti ambiti disciplinari), ma la loro influenza
ha potuto e può essere particolarmente profonda e pertinente verso le
materie con una struttura di contenuti più tipicamente sequenziale, come 
quelle di area scientifica e matematica in particolare.

- Riteniamo inoltre che sia opportuno assumersi la responsabilità di dare
chiare indicazioni anche alle case editrici relativamente alla scrittura dei
libri di testo di matematica, in modo tale che le indicazioni curricolari
trovino conforto e conferma nei materiali che vengono scelti dai docenti e
utilizzati in classe dagli studenti.

Osserviamo infine che, piuttosto che iniziative sporadiche di carattere 
emergenziale, sarebbe necessaria l'attivazione di forme stabili ed efficaci
di comunicazione e coordinamento tra nuclei di insegnanti delle varie
discipline, esperti di università e centri di ricerca, istituzioni, per 
l'elaborazione dei curricoli, la predisposizione delle prove d'Esame di
Stato, la progettazione delle sperimentazioni o innovazioni didattiche.

La salutiamo con la speranza che il neonato Comitato possa avere una vita 
attiva e fruttuosa e possa dare un contributo nuovo e rilevante alla qualità
dell'istruzione nel nostro paese.

Con i nostri auguri di buon lavoro,

Firme


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