[Cabrinews] i ragazzi di oggi sono gli stessi di trenta anni fa?
s. giansanti
giansantiprof a fastwebnet.it
Mer 27 Giu 2007 19:26:42 CEST
Il giorno 27/giu/07, alle 18:51, Rosa Iaderosa ha scritto:
> Personalmente non sono d'accordo su queste affermazioni. Gli studenti
> che oggi frequentano il liceo hanno a mio giudizio molte più risorse
> di quante ne avessimo noi (trenta o anche quaranta anni fa). Solo
> crescono e si formano in un clima culturale diverso, leggono meno i
> libri stampati ma sono molto più reattivi ad altri stimoli
> tecnologici, utilizzano altri codici comunicativi e altri stili di
> apprendimento, propri di questa epoca. La scuola e gli insegnanti
> forse non riescono a stare al passo con questi cambiamenti, e non è
> neanche tutta colpa nostra, si tratta di cambiamenti estremamente
> rapidi e complessi. Non credo quindi che sia il caso di parlare solo
> di lassismo e superficialità. Certo, la scuola italiana ha il grave
> torto di non operare una selezione seria anche nel periodo
> dell'istruzione obbligatoria: io ho lavorato per molti anni con
> un'utenza svantaggiata, e credo di poter dire che la vera selezione
> non è quella operata dalla scuola quando ferma un allievo che non ha
> raggiunto determinati standard di conoscenze e competenze, ma è
> piuttosto quella di chi non fa alcuno sforzo per colmare il divario
> dovuto allo svantaggio socio-culturale degli studenti e poi, perché è
> più facile, promuove tutti. Ma direi che il problema vero è che
> servono tempi diversi proprio perché la scuola deve essere propositiva
> con i ragazzi sul metodo di indagine e di scoperta delle conoscenze:
> una volta le tre ore settimanali bastavano forse anche perché
> l'insegnamento era essenzialmente di tipo trasmissivo, e gli allievi
> brillanti compensavano i limiti di questa metodologia con molto
> esercizio e rielaborazione autonoma. Oggi la didattica è cambiata,
> deve cambiare, ed è cambiata anche la disciplina. Queste evoluzioni
> necessitano urgentemente di un rinnovamento dell'intero piano
> formativo, a livello di contenuti e metodi, nella scuola superiore.
> Possibile che si chiamino riforme quelle che toccano solo aspetti
> marginali dell'organizzazione scolastica? Una vera riforma non c'è mai
> stata e deve partire dai programmi, dai quadri orari, da un nuovo modo
> di insegnare e di monitorare l'apprendimento.
> Scusatemi se sono stata così lunga, ma tutti questi interventi mi
> hanno messo tanta voglia di protestare con chi dovrebbe finalmente
> riformare la scuola, perché tutti noi ci crediamo ancora, altrimenti
> non ci sarebbe nemmeno questa lista...........
>
> Carissima Rosa e carissimi colleghi, chi ci impedisce di sistemare in
> modo schematico tutti questi nostri pensieri e di protestare uniti e
> compatti?
>
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