[Cabrinews] matematica all'esame di stato

ddelvec a libero.it ddelvec a libero.it
Lun 25 Giu 2007 20:13:04 CEST


Solo una piccola nota in aggiunta ai tanti commenti che sto leggendo sull'Esame di Stato.

Lavoro da due anni in una scuola europea. 
Ho dunque avuto modo di apprendere modalità di formulazione e di attuazione delle prove d'esame differenti da quelle italiane, mutuate in parte da sistemi scolastici di altri paesi europei. 

Alcune di queste modalità potrebbero essere interessanti da conoscere, e forse a volte anche discutibili. 

Almeno una però la proporrei al nostro Ministero della Pubblica Istruzione: l'invio, unitamente ai testi delle prove d'esame, di griglie di correzione e di valutazione condivise. Esse sicuramente rispondono all'esigenza di uniformare in tutte le scuole, per quanto possibile, le valutazioni.

Tanta attenzione viene data inoltre alla formulazione dei testi, alla suddivisione in questiti fra loro "indipendenti", nonché alla scelta di esercizi con difficoltà di vario livello, anche di livello abbastanza basso, per consentire a tutti di dimostrare le proprie competenze, anche se sono solo "di base".

Francesca Del Vecchio


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Date      : Mon, 25 Jun 2007 09:19:05 +0200
Subject : [Cabrinews] matematica all'esame di stato







> Concordo con il quasi unanime severo giudizio sulle prove di matematica di quest'anno e, di solito contrario a prese di posizione "corporative", credo che in questo caso vada fatta sentire una forte voce tecnico-professionale nei confronti del MPI, dimostratosi quest'anno autoreferenziale e ignorante (sì, ignorante su cosa e come valutare). 
> 
> Prima dell'eventuale syllabus (con il quale concordo, pur non sottovalutando i rischi segnalati da Domingo Paola), occorrerebbe fissare alcuni paletti:
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> a)       l'Esame di Stato è tanto più necessario in regime di autonomia e se si vogliono mantenere il valore legale del titolo di studio e una omogeneità culturale nazionale;
> 
> b)       l'introduzione dei quesiti aveva migliorato la prova scritta di matematica consentendo una scelta più articolata sia in termini di contenuto sia in termini di tono (calcolo vs. aspetti culturali);
> 
> c)       la prova (e i problemi in particolare) dovrebbe attenersi ai programmi in vigore (sono per esempio previste le equazioni parametriche di una curva?);
> 
> d)       la prova (e i problemi in particolare) dovrebbe permettere di discriminare. Il punto di riferimento non può essere l'alunno genio o creativo o quello particolarmente fissato o versato nei calcoli. Un problema che fin dall'inizio non lascia scampo ai più è formulato male come problema d'esame;
> 
> e)       La creatività - qualunque cosa essa significhi - va stimolata, ma non può essere il fulcro di una prova d'esame. Ammesso che possa essere misurata, deve riguardare un punto finale o aggirabile altrimenti.
> 
> Credo che, una volta fissati alcuni paletti (tra i quali non può esserci l'abolizione dell'Esame, essendo comunque prescritto costituzionalmente - Art.33), si possa e si debba chiedere una specie di conferenza nazionale sul problema specifico dell'esame di matematica negli scientifici, che ne coinvolga significativamente gli insegnanti (però i licei scientifici sono 864!). 
> 
> Va inoltre tenuto conto che da quest'anno - per legge - l'INVALSI "provvede altresì alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi  dell'istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato".  Quando e come se ne saprà qualcosa?
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> Walter Maraschini
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