R: [Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Domingo Paola domingo.paola a tin.it
Dom 24 Giu 2007 11:31:34 CEST


Capisco e condivido lo spirito delle proposte di Sergio e Luigi. Però i 
syllabus, che nascono sempre con ottime intenzioni e propositi, spesso si 
traducono in spirali perverse che portano a risultati completamente opposti 
agli obiettivi prefissati. In alcune realtà che conosco bene c'è un syllabus 
ufficiale, delineato e precisato nei minimi particolari, rivisto e 
riprecisato ogni cinque anni. Il risultato è quello di avere prove 
eccessivamente ripetitive, dove talvolta ci si chiede se è possibile 
assegnare il calcolo dell'integrale di ln (t) o se è meglio richiedere il 
calcolo dell'integrale di ln(x), visto che, sul syllabus, è quest'ultimo che 
compare. Non scandalizzatevi: la trasparenza e la chiarezza, quando portate 
agli estremi hanno effetti imprevisti e spiacevoli per chi pensa che la 
funzione primaria della scuola dovrebbe essere quella di offrire occasioni 
di esercitare e potenziare il pensiero critico, di passare da una conoscenza 
tacita, implcita, a una consapevole, esplicita.  I syllabus nati per 
garantire corretezza e trasparenza rischiano di trasformarsi in gabbie che 
possono ridurre la funzione non solo dell'esame, ma anche dell'insegnamento, 
a una mera formalità burocratica. In certe realtà un docente deve svolgere 
quasi giorno per giorno un programma dettagliato e specifico, alla faccia 
della libertà di insegnamento che dovrebbe garantire la possibilità di 
adeguarsi flessibilmente e sensatamente alle diverse esigenze del contesto 
(preparazione, storia, esperienze degli studenti e degli insegnanti, 
situazioni di disagio sociale ...).
Personalmente vedo le cose come Paolo Bonavoglia: mi sento davvero vicino a 
quanto ha scritto e aderirei a un comitato "Bonavoglia for Premier". Però 
penso che, purtroppo, sia difficile abolire l'esame di stato in Italia. Se 
ne è parlato, ma ci sono molte resistenze, non solo tecniche e formali, ma 
anche tra gli stessi insegnanti.
Però hanno ragione Mariangela, Sergio e Luigi e qualche cosa andrebbe fatta.
Forse, se proprio non si può abolire, non sarebbe male pensare a un esame su 
due livelli: uno, con carta e matita, basato su un syllabus chiaro e 
preciso, quindi con compiti prevedibili, che consentano di valutare 
l'acquisizione di un nucleo di tecniche e contenuti di base. Un secondo 
livello in cui viene proprosto un problema aperto, in cui sia possibile 
utilizzare anche le tecnologie informatiche e in cui si vadano a valutare le 
capacità dimostrate dallo studente nella comprensione del testo, 
nell'effettuare esplorazioni, nel formulare e validare congetture, nel 
costruire (semplici) modelli matematici. Insomma, una parte più attenta ai 
processi che non al prodotto finale. Questa parte non potrebbe essere 
costretta nelle gabbie d un syllabus: per questa andrebbe bene un semplice 
elenco di temi e contenuti. Ovviamente ci sarebbero poi i problemi di come 
valutare questa parte ... si apre un'altra voragine ... mi fermo qui, 
scusate la lunghezza
Domingo 





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