[Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Luigi Tomasi tomasi.luigi a alice.it
Dom 8 Lug 2007 17:49:27 CEST


Non e' facile rispondere alla richiesta di Giovanni Olivieri,
sulla effettiva preparazione matematica degli allievi
in uscita dalla scuola secondaria superiore.

Direi che si tratterebbe solo di impressioni,
perche' l'esame di Stato, nonostante il ripristino della
Commissione mista, fa acqua da tutte le parti,
e in particolare il cosiddetto "colloquio" (termine ipocrita 
per dire "prova orale").
Se non esiste un "Syllabus" per la prova scritta di 
matematica, per il colloquio siamo alla assoluta
impossibilita' di confrontare i risultati anche di due allievi e 
di due classi, anche dello stesso istituto.

Bisogna anche dire che gli allievi esprimono piu' o meno 
quello che hanno ricevuto dai loro insegnanti.
D'altronde, da decenni gli insegnanti sono tutti uguali, no?
Perche' cambiare?
Perche' lavorare di piu' e meglio, se facendo di meno
si prende lo stesso stipendio e si hanno meno grane?

Ogni commissione va per conto suo, con criteri 
diversi e c'e' tutta un'arte per intepretare le centinaia 
e centinaia di pagine, del tutto vuote di significato, della 
cosiddetta "normativa" sugli esami di Stato, dove sistematicamente
si afferma la proposizione "A" e "non A".

Una chicca dalla "normativa":
"Il colloquio, nel rispetto della sua natura multidisciplinare,
 non potra' considerarsi interamente risolto se non si sia
svolto secondo tutte le fasi e se non abbia interessato le diverse
discipline".

Notare la selva di negazioni;
poi c'e' tutta una "esegetica" d'accatto se "diverse" voglia dire
"tutte"; sembra di no. 

Chi non ci crede, provi a leggere le decine e decine di circolari,
ordinanze ministeriali , ecc. che ci sono sul sito del
MPI e che riguardano l'esame di Stato.
Come sapete, il voto piu' frequente al colloquio
e' quello massimo, cioe' 35 (che vuol dire eccellenza
in tutto...).
Sono molto pessimista sulla preparazione matematica degli
allievi; non c'e' uniformita'; ogni allievo e' un caso a parte;
ogni classe dello stesso istituto; ogni istituto e' diverso 
dall'altro. Una regione diversa dall'altra.
Insomma: il caos. Qualcuno la chiama "autonomia".

Luigi Tomasi




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