[Cabrinews] SCUOLA SENZA COERCIZIONE?

Furio Petrossi furio.petrossi a gmail.com
Dom 28 Gen 2007 19:35:27 CET


 Scrive Enrico Pontorno
>
> > 'CI PUO' ESSERE SCUOLA SENZA COERCIZIONE?'
>

Sarò forse subissato da critiche (o più utilmente ignorato) ma ho detto a
qualche mio studente:
"Mi raccomando, teniamoci in contatto, mi sappia dire dove lavora e cosa fa.
Così potrò starle alla larga: magari sarà un chirurgo e dimenticherà il
bisturi in una pancia, o un ingegnere e il suo ponte non reggerà il
carico..."

Ovvero: il fatto che LUI studi interessa ME (cittadino) non solo LUI.

Imparare dev'essere ritenuto importante per sè ma è anche un dovere civico.
E' come pagare le tasse: un domani sarò ammalato e vedrò che la solidarietà
delle tasse pagate da tutti (in strutture che funzionano, però) mi
permetterà di operarmi senza vendere la casa.

In alcuni paesi si pensa che lo studio possa essere anche uno strumento di
promozione sociale: non in Italia, dove la mobilità sociale è frenata da
"ben altri" meccanismi di cooptazione.

CI PUO' ESSERE SCUOLA SOLO CON L'ADESIONE degli studenti al progetto della
scuola (PER FORZA O PER AMORE dicono a Siena).

NOTA: Sto parlando del triennio delle superiori.

Ad un Consiglio di Classe dice un genitore: "Bisogna motivare i ragazzi". Io
rispondo "Lei ha davanti a sé il miglior gruppo di docenti che sia possibile
avere in regione (nel senso: anche altri ma non di più), quindi
dall'Istituzione scolastica viene il massimo: partiamo da qui".

Devo dire che molti ragazzi del Liceo di Udine in cui insegno ADERISCONO
alla scuola e - nel quadro delle loro possibilità - si danno tanto da fare.
Così hanno soddisfazione loro, abbiamo soddisfazione noi docenti, è contenta
la Società.

O funziona così o non funziona.

Furio Petrossi
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