[Cabrinews] informazione [sigh!]

Giuseppe Accascina accascina a dmmm.uniroma1.it
Ven 26 Gen 2007 09:26:05 CET


Toninel, che ringrazio per la sua lucida analisi, ha avuto la bonta' di 
citare un mio seminario a Bologna.
La mia esperienza successiva al seminario di Bologna conferma che alcuni 
studenti, non moltissimi per la verita',  (laureati in matematica, con la 
vecchia laurera QUADRIENNALE) non sanno l'equazione della retta per due 
punti.
Ma, ripeto quel che avevo detto a Bologna:
Il problema non e' tanto che non ricordino la formula ma che dicano "Prof, 
quale e' la formula della retta per due punti? Non me la ricordo."
La mia risposta e' invariabilmente "Puoi benissimo non ricordartela, 
l'importante e' che tu sia in grado di ricavartela".

Ha scritto  David Tall, un grande della didattica della matematica, che 
spesso noi docenti, di scuola o universitari, nell'imminenza degli esami 
tendiamo per mille ragioni ad insegnare agli studenti le formule, gli 
algoritmi e tralasciamo i metodi, i processi,  che portano a tali formule o 
algoritmi.
Nel far cio' aiutiamo gli studenti a breve termine, a superare l'esame, ma 
arrechiamo loro un grave danno a lungo termine, perche a lungo termine le 
formule si dimenticano e quindi rendiamo del tutto inutile cio' che abbiamo 
loro insegnato.

Cordialmente

Giuseppe Accascina
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Prof. Giuseppe Accascina
Dipartimento Metodi e Modelli Matematici per le Scienze Applicate
Università "La Sapienza" di Roma
Via A. Scarpa 16,  00161 Roma
tel:       06 49766724
fax:      06 49766684
e mail: accascina a dmmm.uniroma1.it
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----- Original Message ----- 
From: "Toninel" <g.toninel a inwind.it>
To: "Lista di discussione sul software matematico" 
<cabrinews a liste.keynes.scuole.bo.it>
Sent: Friday, January 26, 2007 8:41 AM
Subject: Re: [Cabrinews] informazione [sigh!]


Ho amici e parenti che insegnano analisi o geometria in diverse
università e facoltà in Italia. Tutti mi confermano da tempo quanto
esposto da Dedò e Giordano. Ma tutti allargano le braccia sconsolati e
ammettono che, nella sostanza, non possono essere (un po') selettivi per
via della "produttività" delle loro facoltà, produttività che ben
sappiamo che cosa significa e alla quale  sono  legati i finanziamenti.

Sono in pensione da tre anni.  Negli ultimi due lustri della mia
attività ho assistito  ad  una progressiva perdita di efficacia della
mia azione didattica,  nonostante il miglioramento della stessa  grazie
anche all'uso sistematico di software come Derive e Cabrì.
Introducendo un nuovo argomento, le prime  lezioni venivano comprese
dalla quasi totalità della classe poi, mancando la rielaborazione e
l'applicazione a casa, gli studenti in grado di giovarsene si riducevano
ai particolarmente dotati e agli "eroici" diligenti. E il fenomeno
ovviamente si accentuava passando dalla terza classe alla quinta. A
nulla servivano i debiti che assegnavo e che quasi mai venivano colmati.

Ecco il punto! Ho visto diminuire l'efficacia di cui sopra quando gli
esami di riparazione sono stati sostituiti dal sistema dei debiti
formativi, quando l'esame di maturità è diventato esame di stato con la
prima versione Berlinguer e la seconda Moratti  (commissari tutti
interni) e, infine, quando anche l'università si è adeguata alle logiche
della "produttività". Se solo ciò non fosse avvenuto, ci sarebbe stato
un salutare meccanismo di retroazione sulle scuole superiori: si
sarebbero segnalate e privilegiate nella scelta dei genitori e degli
studenti quelle che preparavano meglio per l'università.

Così assistiamo a studenti delle SiSS (laureati quindi!) che non
ricordano l'equazione della retta per due punti (lo rivelava il prof.
Accascina, durante un incontro su Cabrì, svoltosi qualche anno fa a
Bologna), oppure a studenti per i quali 2x-x=2, come scrive Giordano
Bruno, oppure a studenti che si presentano all'esame di "Costruzione di
macchine" alla facoltà di ing. meccanica di Bologna e non hanno la
minima idea di che cosa sia il peso specifico di un materiale.

Se la situazione è questa, anche i colleghi universitari hanno le loro
gravi  responsabilità.  Non mi risulta, ad esempio, che ci sia stata da
parte loro una strenua opposizione alla nefanda riforma del 3 + 2 ! Le
uniche voci di protesta che ricordo sono state quelle dello storico
Luciano Canfora e del prof. Villaggio di Pisa.

Nel frattempo apprendiamo dalla stampa che in Cina gli studenti che non
riescono ad essere ammessi alle facoltà di ingegneria, hanno come
seconda opzione le facoltà più prestigiose dell'Inghilterra e degli
Stati Uniti!!!

Gustavo Toninel

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