[Cabrinews] informazione

Daniela Gambi danygam a libero.it
Gio 8 Feb 2007 13:42:36 CET


Vorrei dare un piccolo contributo al dibattito molto interessante sull'insegnamento/apprendimento della matematica nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Io insegno in un Liceo Classico, in diversi indirizzi: tradizionale, linguistico, sociale e scientifico. In particolare, nella mia prima ad indirizzo scientifico (ventisette alunni!), ho dedicato quasi un quadrimestre alla "ricostruzione" degli insiemi numerici, da N ad un primo approccio ad R.  Ho cercato di avviare studenti mediamente interessati ad uno studio più rigoroso, sistematizzando gli argomenti anche con l'utilizzo delle loro "riminiscenze" teoriche e colmando lacune laddove si presentavano. Sono rimasta abbastanza colpita, però, dalla natura di queste ultime. Ho constatato essere infatti  molto diffuse le carenze nell'utilizzo degli strumenti del calcolo elementare. Alcuni esempi, tra loro fortemente connessi: divisioni per numeri con una e due cifre, minimo comune multiplo, massimo comun divisore, operazioni con i numeri razionali, calcolo di percentuali (alcuni non avevano mai sentito parlare di percentuale), conversione di decimali in frazioni e viceversa. Non credo sia solo un problema  di scarso "addestramento" nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, perchè queste carenze sono riscontrate negli ultimi tempi da tutti i colleghi di diverse scuole superiori, con cui mi sono confrontata. Per me quelle abilità di calcolo sono fondamentali e costituiscono una "ginnastica mentale" utile per manipolare strumenti di calcolo più complessi e costruire con sicurezza nuovi saperi. O forse sono troppo "tradizionale"?
Approfitto di questa occasione per evidenziare un altro elemento critico che sto rilevando nella mia esperienza e che si aggiunge alle difficoltà prima citate: osservo concentrazione ed attenzione sempre minori da parte dei ragazzi, indipendentemente dalla materia, dagli argomenti e dalle modalità di approccio. Anche quando utilizzo software come Cabri, Derive, Excel, vedo, ad esempio, alunni molto intuitivi, che "smanettano" veloci e hanno quasi congenita una mentalità "multitasking", ma che perdono spesso il filo, faticano a riorganizzare le idee, a riprodurre procedimenti lineari e ad impostare la risoluzione di semplici problemi. 
Mi piacerebbe che su queste problematiche si impostasse una discussione, approfondita e capillarmente diffusa tra i soli docenti dei diversi ordini di scuola, sulle modalità di apprendimento dei bambini/adolescenti di oggi. Tutti noi, che lavoriamo quotidianamente per la loro formazione matematica,  dovremmo pensare in sinergia (brutta parola, ma non me ne vengono altre) ad un'azione didattica efficace e stabilire quali conoscenze e competenze siano il "filo rosso" della vita scolastica dei nostri studenti. Tutto ciò, pensando di operare in/per una scuola ben attenta alla complessità e ai cambiamenti del contesto socio-culturale, ma non ad essi asservita.  All'apparenza è un discorso sui massimi sistemi, forse un po' decentrato rispetto agli argomenti della lista, ma da tempo sento il bisogno di scambiare opinioni sulla crescente difficoltà di lavorare in queste condizioni. Sento che é importante ritrovare una condivisione di intenti. Mi sembra sempre più pressante l'impegno nelle attività didattiche e burocratiche di routine, a scapito di indispensabili momenti di riflessione individuale e collettiva sulla didattica, di utili occasioni di aggiornamento, sempre più  demandate all'iniziativa dei singoli insegnanti, limitate temporalmente, spesso costose eccetera...
Scusate sia lo sfogo che lo stile frettoloso e un po'contorto. 
Daniela Gambi
 ----- Original Message ----- 
  From: Domenico Lenzi 
  To: Lista di discussione sul software matematico 
  Sent: Tuesday, February 06, 2007 8:27 AM
  Subject: Re: [Cabrinews] informazione


  Suvvia! Quella di Emma Castelnuovo - che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare quasi quarant'anni fa, nel corso di un paio di visite alle scuole dei "maestri" Georges Papy e Paul Libois (Bruxelles ) - è stata una frase un po' paradossale e a effetto (come tante frasi dette da personalità di spicco).  
  Non si possono racchiudere in quella frase tutti i problemi e tutte le soluzioni che affliggono la scuola italiana. D'altro canto, nemmeno la cara Emma poteva essere insensibile al fatto che qualche suo studente potesse avere 5 anni di "supplizio matematico" alle scuole superiori . Cosa che talora può determinare un condizionamento negativo e cancellare i benefici effetti del precedente corso di studi, come purtroppo a volte avviene sia nel passaggio dalle elementari alle medie, sia nel passaggio dalle scuole superiori all'università. 
  Dovremmo sforzarci di capire le potenzialità e le capacità dei nostri ragazzi; e adeguare il nostro linguaggio al loro, affinché essi riescano a intenderci (in fondo questo volevo dire nei miei precedenti interventi, che qualcuno ha frainteso).
  Cordiali saluti.
  Domenico Lenzi

  ----- Original Message ----- 
    From: Paolo Cavallo 
    To: Lista di discussione sul software matematico ; Fabio Brunelli 
    Sent: Monday, February 05, 2007 7:36 PM
    Subject: Re: [Cabrinews] informazione


    Non capisco la risposta. Nel senso, elementare, che non capisco
    in che modo tocchi quel che ho scritto. Cosa vuol dire "in questi
    casi"?

    Immagino che il mio messaggio sia stato letto come a sostegno di
    una qualche "servitù" delle medie rispetto alle superiori. Lo
    immagino dal tono di questa risposta, perché non vedo in che modo
    il testo del mio messaggio giustifichi questa interpretazione.

    Quanto alla citazione di Emma Castelnuovo, non credo che vada
    intesa come una sorta di prescrizione oggettiva: magari dopo un
    liceo didatticamente ignobile fosse garantita una facoltà capace
    di valorizzare l'autentica comprensione dei concetti!

    Salve a tutti,

    Paolo Cavallo
      ----- Original Message ----- 
      From: Fabio Brunelli 
      To: Paolo Cavallo ; Lista di discussione sul software matematico 
      Sent: Monday, February 05, 2007 7:04 PM
      Subject: R: [Cabrinews] informazione


      Ti rispondo come rispondeva in questi casi Emma Castelnuovo:
      "Non mi importa se i miei alunni andranno male in matematica alle superiori; so che vanno tutti benissimo quando arrivano all'università!"

      ciao
      Fabio Brunelli


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