R: [Cabrinews] I risultati scolastici italiani
Roberto
bicicletta a tin.it
Dom 30 Dic 2007 23:33:43 CET
Il sistema di campionamento seguito dall'OCSE PISA è estremamente rigoroso
ed articolato. Sul rapporto internazionale (in inglese o francese)
disponibile sul sito dell'OCSE-PISA (www.pisa.oecd.org) ci sono le
indicazioni generale sulle modalità con cui i campioni vengono formati.
La differenza riscontrata, per esempio, tra Liguria ed Emilia R. si spiega
per la diversità dei sistemi scolastici regionali. Come noto, il PISA è
rivolto ai quindicenni indipendentemente dalla scuola frequenta. In Emilia
R. vige un sistema di "biennio integrato" e questo spiega perché la
formazione professionale non è presente, inoltre non vi erano quindicenni
ancora nella scuola media nel 2006.
Mi rendo conto che le informazioni sono molto sintetiche e non so fino a che
punto esaurienti, ma posso affermare con tranquillità che i campioni sono
costruiti secondo criteri statistici molto rigorosi e approfonditi.
In termini del tutto generali la lettura " Significa che in Italia le
condizioni socio-econico-culturali incidono di meno sul rendimento degli
studenti?" è sostanzialmente corretta, anche se sono necessari diversi
approfondimenti che potranno essere trovati sia nel rapporto nazionale (a
cura dell'INVALSI) che nella conferenza nazionale del 4.12 u.s. è stato
annunciato per il mese di febbraio sia in quelli regionali.
Per chi avesse tempo e modo, il rapporto internazionale scaricabile in rete
contiene già le risposte alle domande metodologiche poste.
Con tutto il rispetto e senza voler sopravvalutare o "assolutizzare" la
ricerca OCSE-PISA, credo che il dibattito dovrebbe riguardare soprattutto
gli esiti delle analisi proposte poiché sulla correttezza metodologica delle
stesse si può stare veramente tranquilli.
Un caro saluto a tutti e ancora auguri.
Roberto Ricci
-----Messaggio originale-----
Da: cabrinews-bounces a liste.keynes.scuole.bo.it
[mailto:cabrinews-bounces a liste.keynes.scuole.bo.it] Per conto di Antonio
Bernardo
Inviato: domenica 30 dicembre 2007 20.42
A: Lista di discussione sul software matematico
Oggetto: Re: [Cabrinews] I risultati scolastici italiani
Scusate la mia ignoranza, ma leggendo e rileggendo i rapporti finora
pubblicati, non ho capito come è stato scelto il campione nazionale, se
questo campione è stato scelto con metodi scientificamente equivalenti a
quelli con cui sono stati scelti i campioni delle altre nazioni.
Immagino di sì ma non sono riuscito a trovare le indicazioni per la
scelta del campione.
Leggo:
"- Liguria 22 licei, 14 istituti tecnici, 11 istituti professionali, 4
scuole medie, 22 formazione professionale, 73 totale
- Emilia Romagna 19 licei, 18 istituti tecnici,15 istituti
professionali, 52 totale"
Sono dati confrontabili? In liguria sono state coinvolte 4 scuole medie
e 22 scuole della formazione professionale, in Emilia no. Come mai? In
Emilia la popolazione è circa 3 volte quella della Liguria, le scuole
scelte sono molte di meno in Emilia che in Liguria. Come mai?
Più avanti leggo
"L’analisi dei dati è stata condotta su 799 scuole, in quanto in 7 delle
scuole campionate non sono stati raggiunti i livelli minimi di
partecipazione stabiliti."
Che significa? Ci sono scuole che si sono rifiutate di fare il sondaggio?
Più avanti
"La posizione italiana risulta a questo proposito caratterizzata da un
livello medio di prestazione
degli studenti (in scienze) più basso della media OCSE, ma con un minore
impatto del background
socio-culturale su questo livello di prestazione rispetto alla media OCSE"
Significa che in Italia le condizioni socio-econico-culturali incidono
di meno sul rendimento degli studenti?
Per quanto riguarda le differenze regionali, mi sembra che ci siano
regioni in cui sperimentazione e iniziative didattiche sono più spinte
che in altre, questo potrebbe interpretare almeno in parte le differenze
dei risultati. A mio avviso ci vorrebbe da una parte una più equa
distribuzione dei finanziamenti per queste attività e dall'altra una
maggiore cultura verso le sperimentazione intesa come coinvolgimento
attivo degli insegnanti, più che i soliti corsi di formazioni in cui
l'insegnante è una 'vittima' della formazione forzata.
zina bianca ha scritto:
> Bene! Abbiamo scoperto che esiste una "questione meridionale"!
> Ma quanti tra quei bravi insegnanti e presidi del nord, provengono, in
> realtà, dal sud?
>
>
> */Furio Petrossi <Furio.Petrossi a scuolefvg.org>/* ha scritto:
>
> Approfitto dell'acqua calma generata dalle festività in corso per
> gettare un sasso.
>
> Leggo che tra i punti della proposta Dini sulla scuola (Corriere
> della sera,
>
http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_30/dini_lettera_programma_41cb33
92-b6b1-11dc-976f-0003ba99c667.shtml
> ) c'è il seguente:
>
> *5. La realizzazione del sistema nazionale di valutazione dei
> risultati scolastici*, per legare ogni incremento reale delle
> retribuzioni degli insegnanti a livello e dinamica della
> preparazione scolastica degli allievi. Altrimenti i ritardi nella
> formazione scolastica dei nostri giovani, sempre più evidenti nel
> confronto internazionale, pregiudicheranno la capacità di sviluppo
> dell'Italia per il prossimo mezzo secolo.
>
>
> Ora viene il sasso.
> ---------------------------- inserto ---------------------------------
> Un pacco di ...
> diAndrea Valcic
> Il Gazzettino, Domenica 23 Dicembre 2007 Edizione Udine
>
> Un pacco di dati sotto l'albero. Riguardano la scuola italiana e
> il livello di conoscenza dei nostri studenti, paragonato ai loro
> coetanei europei. Quelli dell'Ocse - Pisa resi noti dal ministro
> Fioroni in verità giravano da tempo tra gli addetti al lavori, ma
> sembravano non aver creato più di tanto sconcerto.
>
> Un alone quasi di sconforto e rassegnazione avvolge l'istruzione
> italiana. Apprendere quindi che sessantadue su cento dei suoi
> quindicenni non sanno perchè fa notte o che trentacinque non
> abbiano un minimo accettabile di conoscenza matematica, ha creato
> qualche interrogativo solo per lo spazio di un titolo
> giornalistico e la constatazione di essere ben sopra la media
> europea. C'è però qualche cosa che non torna, ma che non bisogna
> aver paura di denunciare. Prendiamo la matematica: la media Ocse
> di insufficienti è del 22\%, quella italiana del 35\%, un bel
> divario. Poi però ti accorgi che nel Nord est essa è del 18\%. Sì,
> siamo ai livelli alti dell'Europa. La sorpresa, senza annoiarvi
> con altre cifre, ma fidatevi, continua in tutti i settori
> analizzati dall'indagine.
>
> I nostri studenti sono bravi, sono bravi i nostri maestri, i
> professori, i presidi: Perchè negare questa realtà annegandola
> nella più triste situazione nazionale?. Forse per non sembrare in
> qualche modo razzisti verso il Meridione, i cui dati fanno
> drammaticamente crollare la media, oppure perchè quel senso di
> rassegnazione comincia a fra presa anche dalle nostre parti?
>
> Se esiste una categoria, una professione che ha perso peso,
> rappresentatività è proprio quella degli insegnanti. Mal pagati
> per un ruolo che ormai non viene riconosciuto a livello di
> opinione pubblica, sottovalutati nel loro impegno produttivo
> eppure primo bersaglio delle famiglie quando i loro pargoli
> deragliano dalla retta via.
>
> Dalla scuola si pretende di tutto e di più, senza dotarla di mezzi
> almeno di sopravvivenza. Non sono leggende metropolitane le
> collette negli istituti per comperare la carta igienica e il sapone!
>
> Nonostante questa situazioni continuano in Friuli a svolgere il
> loro dovere e i risultati sono davanti agli occhi dell'Europa.
>
> La mia generazione convive con Babbo Natale, ma è nata con Gesù
> Bambino e a lui è stata scritta, alle elementari, la prima lettera
> della nostra vita. Con il pennino e l'inchiostro. Le lettere
> grandi e con gli svolazzi, ma senza macchie.
>
> Qui si è sempre insegnato bene e con passione, a sottolineare
> l'importanza del sapere come fattore di emancipazione.
>
> Facciamolo conoscere all'Italia, visto che l'Europa lo sa già.
>
> ---------------------------- fine inserto
> ---------------------------------
>
> Vi assicuro che il giornalista non ha torto ed il Liceo Marinelli
> presso cui ho insegnato fino a settembre ha ottenuto punteggi
> molto al di sopra la media in tutte le valutazioni nazionali (+
> casi di eccellenza di studenti vincitori di concorsi
> internazionali, matematica compresa), tanto che in collegio
> docenti ho proposto di dimunuire il programma e le attività per
> non esagerare rispetto alla media nazionale.
>
> Non ho risposte, in quanto come neopensionato non avrò gli aumenti
> eventuali di stipendio generati dall'esito positivo del punto 5
> sopra riportato.
> Sono conscio che le "situazioni ambientali" possono influire sulla
> media del rendimento scolatico e qui abbiamo ancora viva la
> tradizione austriaca e solo meno del 4% di disoccupati.
> Ma oltre che parlare delle prove finali qui bisogna che nella
> scuola superiore si rimetta mano agli obiettivi.
> L'ultimo grande intervento lo abbiamo avuto con il PNI, che ha
> ormai esaurito spinta propulsiva e funzione storica.
>
> Obiettivi e verifica del loro grado di raggiungimento.
>
> Non credo si possa accettare l'iinterpretazione dei media che
> parlano di una Scuola italiana di basso livello.
> Il giornalista ha ragione, bisogna fare le differenze e bisogna
> che gli italiani lo sappiano.
>
> Furio Petrossi
>
> Buone feste!
>
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