[Cabrinews] I risultati scolastici italiani

Antonio Bernardo antoniobernardo a tin.it
Dom 30 Dic 2007 20:41:36 CET


Scusate la mia ignoranza, ma leggendo e rileggendo i rapporti finora 
pubblicati, non ho capito come è stato scelto il campione nazionale, se 
questo campione è stato scelto con metodi scientificamente equivalenti a 
quelli con cui sono stati scelti i campioni delle altre nazioni. 
Immagino di sì ma non sono riuscito a trovare le indicazioni per la 
scelta del campione.

Leggo:
"- Liguria 22 licei, 14 istituti tecnici, 11 istituti professionali, 4 
scuole medie, 22 formazione professionale, 73 totale
- Emilia Romagna 19 licei, 18 istituti tecnici,15 istituti 
professionali, 52 totale"
Sono dati confrontabili? In liguria sono state coinvolte 4 scuole medie 
e 22 scuole della formazione professionale, in Emilia no. Come mai? In 
Emilia la popolazione è circa 3 volte quella della Liguria, le scuole 
scelte sono molte di meno in Emilia che in Liguria. Come mai?

Più avanti leggo
"L’analisi dei dati è stata condotta su 799 scuole, in quanto in 7 delle 
scuole campionate non sono stati raggiunti i livelli minimi di 
partecipazione stabiliti."
Che significa? Ci sono scuole che si sono rifiutate di fare il sondaggio?

Più avanti
"La posizione italiana risulta a questo proposito caratterizzata da un 
livello medio di prestazione
degli studenti (in scienze) più basso della media OCSE, ma con un minore 
impatto del background
socio-culturale su questo livello di prestazione rispetto alla media OCSE"
Significa che in Italia le condizioni socio-econico-culturali incidono 
di meno sul rendimento degli studenti?

Per quanto riguarda le differenze regionali, mi sembra che ci siano 
regioni in cui sperimentazione e iniziative didattiche sono più spinte 
che in altre, questo potrebbe interpretare almeno in parte le differenze 
dei risultati. A mio avviso ci vorrebbe da una parte una più equa 
distribuzione dei finanziamenti per queste attività e dall'altra una 
maggiore cultura verso le sperimentazione intesa come coinvolgimento 
attivo degli insegnanti, più che i soliti corsi di formazioni in cui 
l'insegnante è una 'vittima' della formazione forzata.

zina bianca ha scritto:
> Bene! Abbiamo scoperto che esiste una "questione meridionale"!
> Ma quanti tra quei bravi insegnanti e presidi del nord, provengono, in 
> realtà, dal sud?
>
>
> */Furio Petrossi <Furio.Petrossi a scuolefvg.org>/* ha scritto:
>
>     Approfitto dell'acqua calma generata dalle festività in corso per
>     gettare un sasso.
>
>     Leggo che tra i punti della proposta Dini sulla scuola (Corriere
>     della sera,
>     http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_30/dini_lettera_programma_41cb3392-b6b1-11dc-976f-0003ba99c667.shtml
>     ) c'è il seguente:
>
>     *5. La realizzazione del sistema nazionale di valutazione dei
>     risultati scolastici*, per legare ogni incremento reale delle
>     retribuzioni degli insegnanti a livello e dinamica della
>     preparazione scolastica degli allievi. Altrimenti i ritardi nella
>     formazione scolastica dei nostri giovani, sempre più evidenti nel
>     confronto internazionale, pregiudicheranno la capacità di sviluppo
>     dell'Italia per il prossimo mezzo secolo.
>
>
>     Ora viene il sasso.
>     ---------------------------- inserto ---------------------------------
>     Un pacco di ...
>     diAndrea Valcic
>     Il Gazzettino, Domenica 23 Dicembre 2007 Edizione Udine
>
>     Un pacco di dati sotto l'albero. Riguardano la scuola italiana e
>     il livello di conoscenza dei nostri studenti, paragonato ai loro
>     coetanei europei. Quelli dell'Ocse - Pisa resi noti dal ministro
>     Fioroni in verità giravano da tempo tra gli addetti al lavori, ma
>     sembravano non aver creato più di tanto sconcerto.
>
>     Un alone quasi di sconforto e rassegnazione avvolge l'istruzione
>     italiana. Apprendere quindi che sessantadue su cento dei suoi
>     quindicenni non sanno perchè fa notte o che trentacinque non
>     abbiano un minimo accettabile di conoscenza matematica, ha creato
>     qualche interrogativo solo per lo spazio di un titolo
>     giornalistico e la constatazione di essere ben sopra la media
>     europea. C'è però qualche cosa che non torna, ma che non bisogna
>     aver paura di denunciare. Prendiamo la matematica: la media Ocse
>     di insufficienti è del 22\%, quella italiana del 35\%, un bel
>     divario. Poi però ti accorgi che nel Nord est essa è del 18\%. Sì,
>     siamo ai livelli alti dell'Europa. La sorpresa, senza annoiarvi
>     con altre cifre, ma fidatevi, continua in tutti i settori
>     analizzati dall'indagine.
>
>     I nostri studenti sono bravi, sono bravi i nostri maestri, i
>     professori, i presidi: Perchè negare questa realtà annegandola
>     nella più triste situazione nazionale?. Forse per non sembrare in
>     qualche modo razzisti verso il Meridione, i cui dati fanno
>     drammaticamente crollare la media, oppure perchè quel senso di
>     rassegnazione comincia a fra presa anche dalle nostre parti?
>
>     Se esiste una categoria, una professione che ha perso peso,
>     rappresentatività è proprio quella degli insegnanti. Mal pagati
>     per un ruolo che ormai non viene riconosciuto a livello di
>     opinione pubblica, sottovalutati nel loro impegno produttivo
>     eppure primo bersaglio delle famiglie quando i loro pargoli
>     deragliano dalla retta via.
>
>     Dalla scuola si pretende di tutto e di più, senza dotarla di mezzi
>     almeno di sopravvivenza. Non sono leggende metropolitane le
>     collette negli istituti per comperare la carta igienica e il sapone!
>
>     Nonostante questa situazioni continuano in Friuli a svolgere il
>     loro dovere e i risultati sono davanti agli occhi dell'Europa.
>
>     La mia generazione convive con Babbo Natale, ma è nata con Gesù
>     Bambino e a lui è stata scritta, alle elementari, la prima lettera
>     della nostra vita. Con il pennino e l'inchiostro. Le lettere
>     grandi e con gli svolazzi, ma senza macchie.
>
>     Qui si è sempre insegnato bene e con passione, a sottolineare
>     l'importanza del sapere come fattore di emancipazione.
>
>     Facciamolo conoscere all'Italia, visto che l'Europa lo sa già.
>
>     ---------------------------- fine inserto
>     ---------------------------------
>
>     Vi assicuro che il giornalista non ha torto ed il Liceo Marinelli
>     presso cui ho insegnato fino a settembre ha ottenuto punteggi
>     molto al di sopra la media in tutte le valutazioni nazionali (+
>     casi di eccellenza di studenti vincitori di concorsi
>     internazionali, matematica compresa), tanto che in collegio
>     docenti ho proposto di dimunuire il programma e le attività per
>     non esagerare rispetto alla media nazionale.
>
>     Non ho risposte, in quanto come neopensionato non avrò gli aumenti
>     eventuali di stipendio generati dall'esito positivo del punto 5
>     sopra riportato.
>     Sono conscio che le "situazioni ambientali" possono influire sulla
>     media del rendimento scolatico e qui abbiamo ancora viva la
>     tradizione austriaca e solo meno del 4% di disoccupati.
>     Ma oltre che parlare delle prove finali qui bisogna che nella
>     scuola superiore si rimetta mano agli obiettivi.
>     L'ultimo grande intervento lo abbiamo avuto con il PNI, che ha
>     ormai esaurito spinta propulsiva e funzione storica.
>
>     Obiettivi e verifica del loro grado di raggiungimento.
>
>     Non credo si possa accettare l'iinterpretazione dei media che
>     parlano di una Scuola italiana di basso livello.
>     Il giornalista ha ragione, bisogna fare le differenze e bisogna
>     che gli italiani lo sappiano.
>
>     Furio Petrossi
>
>     Buone feste!
>
>
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