[Cabrinews] I risultati scolastici italiani

zina bianca zinabianca a yahoo.it
Dom 30 Dic 2007 19:13:22 CET


Bene! Abbiamo scoperto che esiste una "questione meridionale"!
  Ma quanti tra quei bravi insegnanti e presidi del nord, provengono, in realtà, dal sud?
  

Furio Petrossi <Furio.Petrossi a scuolefvg.org> ha scritto:
  Approfitto dell'acqua calma generata dalle festività in corso per gettare un sasso.

Leggo che tra i punti della proposta Dini sulla scuola (Corriere della sera, http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_30/dini_lettera_programma_41cb3392-b6b1-11dc-976f-0003ba99c667.shtml ) c'è il seguente:

5. La realizzazione del sistema nazionale di valutazione dei risultati scolastici, per legare ogni incremento reale delle retribuzioni degli insegnanti a livello e dinamica della preparazione scolastica degli allievi. Altrimenti i ritardi nella formazione scolastica dei nostri giovani, sempre più evidenti nel confronto internazionale, pregiudicheranno la capacità di sviluppo dell'Italia per il prossimo mezzo secolo.


Ora viene il sasso.
---------------------------- inserto ---------------------------------
Un pacco di ...
diAndrea Valcic
Il Gazzettino, Domenica 23 Dicembre 2007 Edizione Udine

Un pacco di dati sotto l'albero. Riguardano la scuola italiana e il livello di conoscenza dei nostri studenti, paragonato ai loro coetanei europei. Quelli dell'Ocse - Pisa resi noti dal ministro Fioroni in verità giravano da tempo tra gli addetti al lavori, ma sembravano non aver creato più di tanto sconcerto.

Un alone quasi di sconforto e rassegnazione avvolge l'istruzione italiana. Apprendere quindi che sessantadue su cento dei suoi quindicenni non sanno perchè fa notte o che trentacinque non abbiano un minimo accettabile di conoscenza matematica, ha creato qualche interrogativo solo per lo spazio di un titolo giornalistico e la constatazione di essere ben sopra la media europea. C'è però qualche cosa che non torna, ma che non bisogna aver paura di denunciare. Prendiamo la matematica: la media Ocse di insufficienti è del 22\%, quella italiana del 35\%, un bel divario. Poi però ti accorgi che nel Nord est essa è del 18\%. Sì, siamo ai livelli alti dell'Europa. La sorpresa, senza annoiarvi con altre cifre, ma fidatevi, continua in tutti i settori analizzati dall'indagine.

I nostri studenti sono bravi, sono bravi i nostri maestri, i professori, i presidi: Perchè negare questa realtà annegandola nella più triste situazione nazionale?. Forse per non sembrare in qualche modo razzisti verso il Meridione, i cui dati fanno drammaticamente crollare la media, oppure perchè quel senso di rassegnazione comincia a fra presa anche dalle nostre parti?

Se esiste una categoria, una professione che ha perso peso, rappresentatività è proprio quella degli insegnanti. Mal pagati per un ruolo che ormai non viene riconosciuto a livello di opinione pubblica, sottovalutati nel loro impegno produttivo eppure primo bersaglio delle famiglie quando i loro pargoli deragliano dalla retta via.

Dalla scuola si pretende di tutto e di più, senza dotarla di mezzi almeno di sopravvivenza. Non sono leggende metropolitane le collette negli istituti per comperare la carta igienica e il sapone!

Nonostante questa situazioni continuano in Friuli a svolgere il loro dovere e i risultati sono davanti agli occhi dell'Europa.

La mia generazione convive con Babbo Natale, ma è nata con Gesù Bambino e a lui è stata scritta, alle elementari, la prima lettera della nostra vita. Con il pennino e l'inchiostro. Le lettere grandi e con gli svolazzi, ma senza macchie.

Qui si è sempre insegnato bene e con passione, a sottolineare l'importanza del sapere come fattore di emancipazione.

Facciamolo conoscere all'Italia, visto che l'Europa lo sa già.

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Vi assicuro che il giornalista non ha torto ed il Liceo Marinelli presso cui ho insegnato fino a settembre ha ottenuto punteggi molto al di sopra la media in tutte le valutazioni nazionali (+ casi di eccellenza di studenti vincitori di concorsi internazionali, matematica compresa), tanto che in collegio docenti ho proposto di dimunuire il programma e le attività per non esagerare rispetto alla media nazionale.

Non ho risposte, in quanto come neopensionato non avrò gli aumenti eventuali di stipendio generati dall'esito positivo del punto 5 sopra riportato.
Sono conscio che le "situazioni ambientali" possono influire sulla media del rendimento scolatico e qui abbiamo ancora viva la tradizione austriaca e solo meno del 4% di disoccupati.
Ma oltre che parlare delle prove finali qui bisogna che nella scuola superiore si rimetta mano agli obiettivi.
L'ultimo grande intervento lo abbiamo avuto con il PNI, che ha ormai esaurito spinta propulsiva e funzione storica.

Obiettivi e verifica del loro grado di raggiungimento.

Non credo si possa accettare l'iinterpretazione dei media che parlano di una Scuola italiana di basso livello.
Il giornalista ha ragione, bisogna fare le differenze e bisogna che gli italiani lo sappiano.

Furio Petrossi

Buone feste!


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