Petition of Rights (1628)

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I documenti pag. 1/4 [Putney] [Processo] Habeas Corpus

Alla Eccellentissima Maestà del Re.

I. - I Lords spirituali e temporali (1) e i Comuni (2)riuniti in Parlamento, fanno osservare molto umilmente al nostro Sovrano Signore il Re che è dichiarato e fissato da uno statuto fatto sotto il regno di Edoardo I  (...) che il Re o i suoi eredi non impongano né esigano imposte o aiuti in questo Regno, senza il buon volere ed assenso degli arcivescovi, vescovi, conti, baroni, cavalieri, borghesi ed altri uomini liberi dei Comuni di questo regno; che dall'autorità del Parlamento, convocato nel 25° anno del regno del Re Edoardo III, è dichiarato e stabilito che nessuno potrà essere, in avvenire, costretto a prestare del denaro al Re contro la sua volontà, perché ciò sarebbe contrario alla ragione e alla libertà del paese (...); che per i detti statuti o altre buone leggi di questo regno, i vostri sudditi hanno ereditato questa sicurezza di non poter essere costretti a contribuire a nessuna tassa, imposta, contributo od altro onere simile, senza il comune consenso, dato in Parlamento.

II. - Considerando tuttavia che sono state stabilite, dopo poco, diverse commissioni indirizzate ai commissari in parecchie contee con istruzioni per le quali il vostro popolo è stato riunito in luoghi diversi e richiesto di prestare certe somme di denaro a V.M.; e che rifiutandosi qualcuno, è stato a questi fatto prestare giuramento, e sono stati obbligati a comparire e presentarsi, contro le leggi e gli statuti di questo reame, davanti al vostro Consiglio privato (3) o in altri luoghi; che altri sono stati arrestati e imprigionati, turbati e molestati in diverse maniere; che diverse altre tasse sono state imposte e esatte sui vostri sudditi (...) per ordine di V.M. o del vostro Consiglio privato, contro le leggi e i liberi costumi di questo reame.

III. - Considerando che è anche fissato e stabilito, dallo statuto chiamato la "Grande Carta delle Libertà d'Inghilterra" (4), che nessun uomo libero può essere arrestato o messo in prigione, né spossessato del suo libero allodio(5), né delle sue libertà o franchigie (6), né messo fuori legge o esiliato, né molestato in nessun'altra maniera, se non in virtù di una sentenza legale dei suoi pari o delle leggi del paese.

IV. - Considerando che è anche dichiarato e stabilito, dall'autorità del Parlamento del 28° anno del regno di Re Edoardo III, che nessuno, di qualsiasi rango o condizione sia, potrà essere spogliato della sua terra o delle sue tenute, né arrestato, né imprigionato, né privato del diritto di trasmettere i suoi beni per successione, o messo a morte senza essere stato ammesso a difendersi in un processo legale.

V. - Considerando tuttavia che, nonostante questi statuti e altri statuti e buone leggi del vostro reame aventi il medesimo oggetto, parecchi dei vostri sudditi sono stati recentemente imprigionati senza che ne sia stata indicata la causa, e che (...) quando fu ingiunto ai loro carcerieri di far conoscere le cause della loro detenzione, questi non hanno dato altre ragioni se non che l'arresto aveva avuto luogo per un ordine speciale di V.M., notificato dai Lords del vostro Consiglio privato; che essi furono in seguito restituiti nelle loro differenti prigioni, senza che fosse portato contro di essi un capo d'accusa dal quale potessero discolparsi conformemente alla legge.

VI. - Considerando che notevoli distaccamenti di soldati e marinai sono stati recentemente dispersi in parecchie contee del reame, e che gli abitanti sono stati costretti a riceverli e albergarli a loro malgrado, contro le leggi e i costumi di questo reame, con grande gravame ed oppressione del popolo.

VII. - Considerando che è stato anche dichiarato e fissato dall'autorità del Parlamento nel 25° anno del regno del Re Edoardo III, che nessuno potrà essere condannato a morte o alla mutilazione, se non nelle forme indicate nella "Grande Carta delle Libertà d'Inghilterra" e dalle leggi del paese e che, per la detta Grande Carta e le altre leggi e statuti del vostro reame, nessun uomo deve essere condannato a morte, se non per mezzo delle leggi stabilite nel reame e delle consuetudini che vi sono in vigore, o di un atto del Parlamento (..).

VIII. - Che, sotto il pretesto di questo potere, i commissari hanno mandato a morte parecchi dei sudditi di V.M., allorquando, se avessero meritato l'ultimo supplizio secondo le leggi e statuti del paese, essi non avrebbero potuto né dovuto essere giustiziati che per mezzo di queste stesse leggi e statuti e non altrimenti (...)

X. - Per queste ragioni, supplicano umilmente la Vostra Eccellentissima Maestà che nessuno in avvenire, sia costretto a fare alcun dono gratuito, alcun prestito di denaro, alcun particolare presente, né a pagare alcuna tassa o imposta senza il consenso del Parlamento; che nessuno sia chiamato in giustizia, né obbligato a prestare giuramento, né obbligato a un servizio né arrestato, inquietato o molestato in occasione di queste tasse, o del rifiuto di pagarle; che nessun uomo libero sia arrestato o detenuto nella maniera indicata sopra; che piaccia a V. M. di far ritirare i soldati e i marinai dei quali si è sopra parlato, ed impedire che in avvenire il popolo sia oppresso in tal modo; che le commissioni incaricate di applicare la legge marziale siano revocate e annullate (...)

XI. - Tutte queste cose essi domandano umilmente a V.M. come loro diritti e loro libertà, secondo le leggi e gli statuti di questo reame (...).


Note

1. Lords spirituali e temporali: i vescovi e l'aristocrazia feudale, rappresentati dalla Camera dei Lords (Camera Alta).

2. Comuni: il popolo rappresentato dalla Camera dei Comuni (Camera Bassa).

3. Consiglio privato: formato dai consiglieri del Re, nobili che godevano della sua fiducia, esperti di diritto, funzionari.

4. Grande Carta delle Libertà di Inghilterra: Magna Charta Libertatum del 1215

5. Allodio: proprietà privata

6. Franchigie: esenzioni