[Cabrinews] Matematica e classi di concorso

Paolo Francini paolo.francini a uniroma1.it
Dom 5 Lug 2009 13:37:32 CEST


Cara Giovanna,
le tue (le vostre) preoccupazioni a me appaiono solidamente fondate.

Soprattutto sfugge quale possa essere la ragione pedagogica, o 
epistemologica, per cui:

- in tutti i soli gli indirizzi chiamati "licei" (siano essi linguistici, 
scientifici, classici, musicali, e così via) la matematica è insegnata 
congiuntamente alla fisica, da docenti ai quali sono assegnate entrambe le 
materie (unificate quindi in un'unica classe di concorso);

- negli indirizzi tecnici o professionali, anche in quei corsi in cui è 
prevista la presenza curricolare sia della matematica e sia della fisica, le 
due materie sono insegnate da docenti differenti, abilitati in distinte 
classi di concorso?

Che senso può mai avere tutto questo? Cosa accumuna, da questo punto di 
vista, questi diversi licei rispetto ai tecnici o ai professionali?

Anche ammesso che:
la matematica da insegnarsi in corsi che prevedono anche la presenza della 
fisica debba avere caratteristiche che la differenziano in maniera tale 
dalla matematica insegnata dove non si insegna fisica, al punto da 
richiedere una classe di concorso unificata e specifica per le due materie 
(cosa che, per inciso, io non credo; ma facciamo finta che sia vero),
anche ammesso tutto ciò, a quel punto non si capisce:
perché la diversificazione di trattamento operata tra licei e tecnici?

Che cosa potrebbe variare le caratteristiche di tale abbinamento di 
matematica e di fisica nei tecnici rispetto ai licei,
al punto da renderlo strettamente necessario nei licei (in tutti i licei, 
compreso il linguistico o il musicale) e da impedirlo invece nei tecnici?

Anche assumendo che gli abilitati in "matematica e fisica" siano perciò 
stesso più qualificati (sia in "matematica" che in "fisica") di chi è 
abilitato separatamente in "matematica" o in "fisica", potrebbe sorgere il 
dubbio che si vogliano riservare per i licei gli insegnanti "migliori", vale 
a dire che determinate scelte possano riflettere un'implicita (o esplicita) 
gerarchia tra i diversi indirizzi di studio.
Sarà questo l'intento implicitamente soggiacente a un simile impianto?
Se questo fosse il punto, mi creerebbe non poche perplessità.

Se è reale e ha fondamento pedagogico la necessità di assegnare la 
matematica e la fisica, quando compresenti, ad un unico titolare 
dell'insegnamento di "matematica e fisica", allora questa esigenza non può 
variare a seconda degli indirizzi di studio.
Si abbia in tal caso la coerenza di assegnare a "matematica e fisica" anche 
gli insegnamenti di "matematica" e di "fisica" che sono presenti 
simultaneamente in tutti gli istituti secondari, compresi i tecnici ed i 
professionali, senza distinzioni.

In caso contrario, se (come per esempio io credo), tale necessità non è 
affatto stringente ((anzi, può essere per certi versi limitativa e 
fuorviante)), e può tranquillamente essere rimessa all'organizzazione delle 
risorse presenti negli organici delle singole scuole, sulla base dei titoli 
di abilitazione posseduti dai docenti in servizio (una buona parte dei quali 
sono e saranno comunque abilitati sia in "matematica" che in "matematica e 
fisica"), allora si abbia la coerenza di sopprimere la classe di concorso 
ibrida di "matematica e fisica".
Si assegnino cattedre separate di "matematica" e cattedre di "fisica".

Gli attuali abilitati in "matematica e fisica" saranno abilitati sia in 
"matematica" che in "fisica" e potranno optare come credono.
All'interno delle singole scuole, sulla base dei titoli di abilitazione 
posseduti da ciascuno, ci saranno comunque sufficienti modalità per disporre 
l'assegnazione delle classi in modo flessibile (ad un titolare di matematica 
potranno essere comunque essere varie ore di fisica, se abilitato in fisica, 
per favorire una migliore continuità didattica e migliori abbinamenti; ed il 
viceversa per un titolare di fisica che sia abilitato anche in matematica).

Anche a me questa questione appare di grande importanza, e registro con 
allarme come stia passando quasi sotto silenzio.

Il Regolamento è stato solo presentato al Consiglio dei Ministri, che lo ha 
approvato in prima lettura.
Ci sono ancora diversi passaggi:
- le Commissioni parlamentari;
- il Consiglio di Stato;
- i rilievi delle Organizzazioni sindacali;
- la seconda lettura in Consiglio dei Ministri (solo in quella sede ci sarà 
l'approvazione definitiva e l'invio alla firma del Presidente della 
Repubblica e alla registrazione della Corte dei Conti).

Perciò qualcosa potrebbe sicuramente essere ancora fatto, per influire sul 
testo del provvedimento, intervenendo nelle sedi opportune.
Ma c'è poco tempo, ed il Governo farà sicuramente il possibile per arrivare 
ad una rapida approvazione di tutti i Regolamenti presentati.
Già ha dovuto fare un Decreto-Legge apposito, per sanare i ritardi nel 
processo di approvazione dei Regolamenti, per i quali la legge aveva fissato 
la scadenza a 1 anno.... Non credo proprio che il Governo vorrà cincischiare 
troppo a lungo.

Un saluto,
Paolo


(*) buona parte della matematica contemporanea va nella direzione del 
discreto e di un sempre più solido e fruttuoso rapporto con l'informatica, 
piuttosto che con la fisica: in Italia ci stiamo perdendo gran parte di 
tutto questo, attardati in una visione ancora per certi versi ottocentesca 
del rapporto tra matematica e reale


----- Original Message ----- 
From: <gio.mayer a quipo.it>
To: <cabrinews a liste.keynes.scuole.bo.it>
Sent: Saturday, July 04, 2009 5:32 PM
Subject: Re: [Cabrinews] Matematica e classi di concorso


> Ho 55 anni, insegno matematica da 25 (A047), nel liceo scientifico PNI
> da 20 (qualche volta nel triennio, a seconda della bontà dei
> colleghi...), sono suopervisore della SSIS nell'indirizzo
> Fisico-matematico del Lazio dalla sua nascita, e prima di insegnare
> (ma da laureata in didattica della matematica) 6 anni di ricerca
> didattica con Lombardo Radice ed il suo gruppo.
> La presentazione penso sia sufficiente per comprendere come la penso
> in merito alle future classi di concorso, ho scelto di non insegnare
> fisica (e non ho mai preso l'abilitazione nè con concorso nè quelle
> riservate che per qualche anno hanno permesso a molti docenti di ruolo
> di prendere la A049) cosciente che non sarei riuscita ad avere la
> stessa passione/amore e voglia di ricerca per la fisica.
> Voglio continuare ad insegnare nel Liceo dove insegno (prima nella
> graduatoria interna) perchè penso di aver fatto bene il mio lavoro sia
> con gli studenti che con l'istituzione aiutandola a crescere e
> migliorare, sicuramente vivrei come un calcio nel ... essere mandata
> via e ovviamente mi preoccupo anche di quale sarebbe il mio futuro
> posto di lavoro (devo sperare che qualche collega delle scuole a me
> vicine vada in pensione per sperare di non essere mandata, alla mia
> tenera età, in giro per la provincia di Roma).
> Ma questo è il governo che propone e da questo governo non mi aspetto
> rispetto per il mio lavoro e la mia persona, quello che però vivo
> proprio male è il silenzio:
> il silenzio delle Università;
> il silenzio dell'UMI;
> il silenzio dei colleghi della A049 che "le due discipline devono
> essere unite perchè ci sono troppi collegamenti tra esse, è una
> ricchezza culturale" ma poi non portano i ragazzi in un laboratorio di
> fisica per tutti i loro anni di scuola (sia nel PNI che non ) e
> nell'ultimo anno non si sognano di lavorare  con il collega di
> filosofia per offrire ai ragazzi la ricchezza culturale di cui
> parlano.(Ovviamente non tutti i docenti della A049 sono così, ma
> credetemi sono proprio tanti).
> Vorrei che questo silenzio finisse e quindi accolgo molto volentieri
> la proposta dei colleghi, cominciamo a farlo finire noi. Il collega
> Tenace potrebbe scrivere una prima bozza di lettera da firmare e far
> firmare e inviarla al gruppo. Chi di voi è nell'UMI si adoperi, come
> detto dalla collega Iaderosa, affinchè si muovano in questa direzione.
>
> Giovanna Mayer
>
>>
>>> LETTERA APERTA A
>>>
>>> Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca
>>> Dipartimenti e Direzioni del MIUR
>>> Organizzazioni Sindacali
>>> Associazioni
>>> e Dipartimenti di matematica
>>> A chiunque possa essere interessato
>>>
>>>
>>> OGGETTO: MATEMATICA E CLASSI DI CONCORSO.
>>>
>>> Ad inizio anno scolastico
>>> inviai una lettera al Ministro della Pubblica Istruzione e nella stessa
>>> formulavo una domanda alla quale, ad oggi, non ho ancora ricevuto
>>> risposta.
>>> La domanda era la seguente:
>>> Può un insegnante
>>> 1. LAUREATO
>>> IN MATEMATICA,
>>> 2. che ha superato un Concorso Ordinario per TITOLI ED
>>> ESAMI in MATEMATICA,
>>> 3. in possesso di ABILITAZIONE ALL’INSEGNAMENTO di
>>> MATEMATICA,
>>> 4. di ruolo in MATEMATICA (c.c. A047)
>>> insegnare MATEMATICA
>>> nel TRIENNIO del Liceo Scientifico?
>>> (o anche Ginnasio-Liceo Classico,
>>> Liceo delle Scienze della Formazione, Istituto d’Arte, …)
>>> La risposta,
>>> per Chiunque positiva, purtroppo era, e lo è ancora oggi, negativa:
>>> il
>>> laureato in matematica con i titoli su indicati non può insegnare la
>>> matematica.
>>> Chiedevo il perchè di una tale assurdità, ma non mi è stato
>>> dato modo di venirne a conoscenza.
>>> Forse non è possibile insegnare
>>> matematica perché nei licei la stessa va a spasso con la fisica? (Non
>>> mi sembra un valido motivo per negare la matematica ai matematici.) Ma
>>> la matematica e la fisica vengono poi “trattate” allo stesso modo?
>>> Nella stessa venivano effettuate delle considerazioni sulle possibili
>>> strade da seguire per consentire l’insegnamento della matematica anche
>>> ai matematici: prevedere la classe di concorso “A047-Matematica” negli
>>> Istituti indicati unitamente alla “A049-Matematica e fisica” oppure
>>> prevedere la separazione delle due discipline assegnando la matematica
>>> alla “A047–Matematica” e la fisica alla “A038–Fisica”.
>>> Speravo, per la
>>> risoluzione del problema, nella allora quasi imminente revisione delle
>>> classi di concorso. E invece dallo schema di Regolamento concernente le
>>> classi di concorso del personale docente approvato dal Consiglio dei
>>> Ministri si evince che non solo i matematici non potranno insegnare
>>> matematica nel triennio del liceo scientifico ma non potranno più farlo
>>> nemmeno al biennio. Anzi, per essere più precisi, non potranno
>>> insegnare matematica in tutti i futuri licei. Espulsi dai licei quindi
>>> e inviati nei tecnici e nei professionali. Ma la differenza fra la
>>> matematica dei licei e quella dei tecnici e professionali qual è? E se
>>> Tizio non è in grado di insegnare matematica nei licei, può farlo al
>>> tecnico o al professionale? E se può farlo è solo perché la matematica
>>> o il matematico dei tecnici-professionali risulta più “scadente”? O
>>> vale il contrario? O risulta essere questa la maggiore flessibilità
>>> nell’impiego dei docenti? (Buona l’idea che risolve due problemi: 1.
>>> Per un po’ di anni gli istituti tecnici e professionali non avranno
>>> difficoltà nel reperire insegnanti di matematica; 2. “Alcuni”
>>> insegnanti della A049 otterranno nomine annuali o saranno immessi in
>>> ruolo sui posti lasciati vacanti dai colleghi della A047).
>>> Gradirei che
>>> qualcuno spiegasse seriamente e pubblicamente perché il matematico non
>>> può insegnare la matematica.
>>> Vorrei anche capire poi secondo quale
>>> logica la classe di concorso “A047-Matematica”, (futura A-25) non potrà
>>> essere utilizzata per l’insegnamento della matematica nel futuro liceo
>>> scientifico, ma potrà esserlo nell’opzione tecnologico dello stesso
>>> liceo. Forse che i programmi saranno diversi? E anche se lo fossero?
>>> Un
>>> qualche motivo ci sarà ma ho poca immaginazione. Forse questo non
>>> interessa. Così come non interessano i risultati della scuola italiana
>>> comunicati dall’OCSE o quanto viene detto in continuazione sull’
>>> attenzione che bisogna rivolgere alle materie scientifiche.
>>> Insegno
>>> matematica in un liceo scientifico da molti anni anche nelle classi del
>>> triennio (quasi esclusivamente nell’indirizzo P.N.I.) ma solo perché l’
>>> Istituto presso il quale presto servizio ha giustamente organizzato le
>>> cattedre in verticale: continuità e l’Utente ne trae vantaggio (l’
>>> insegnamento della fisica nell’intero quinquennio è affidato ad altro
>>> docente e ciò non ha creato problemi di alcun tipo né agli Utenti né
>>> all’Amministrazione. E penso che una simile organizzazione non stia
>>> creando problemi negli attuali tecnici e professionali, né potrebbe
>>> crearne nei futuri licei).
>>> Altra osservazione. Nella scuola in cui
>>> insegno, ma sicuramente anche in altre scuole secondarie superiori,
>>> arrivano in continuazione richieste da Università ed Istituti vari.
>>> Richieste volte ad indirizzare gli studenti verso materie scientifiche
>>> e in particolare la matematica, con offerte che arrivano all’esonero
>>> totale delle tasse di iscrizione e frequenza per chi si iscrive al
>>> corso di laurea in matematica. Cosa dire a questi ragazzi? Che potranno
>>> laurearsi in matematica, superare concorsi relativi alla sola
>>> matematica e successivamente non potranno insegnarla nei licei perché
>>> al Ministero hanno stabilito che per poter insegnare matematica nei
>>> licei bisogna obbligatoriamente specializzarsi anche in fisica?
>>> Nella
>>> speranza che la matematica venga assegnata anche ai matematici, che
>>> vengano apportate modifiche alla normativa vigente e a quella proposta
>>> così come su esposto e in attesa che vari Enti, Associazioni
>>> matematiche, Dipartimenti di matematica delle Università si “facciano
>>> sentire”, un appello anche a Giornali, Organizzazioni sindacali e a
>>> tutti coloro che hanno a cuore la Scuola affinché il “problema” venga
>>> pubblicizzato e risolto.
>>> San Nicandro Garganico, 01 luglio 2009
>>> prof.
>>> Giuseppe Tenace
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