[Cabrinews] Re^3: Definizioni?

Mario Barra barra a mat.uniroma1.it
Gio 22 Gen 2009 15:41:25 CET


Buon appetito a tutti!
Beh, Beh, allora eccovi quest'altra citazione:

  "Nel XVII secolo i grandi cultori della Geometria euclidea classica si 
opposero alle idee ancora incerte ed assai empiriche del Calcolo 
infinitesimale, che, allora, cominciava a sorgere. La Geometria 
euclidea, monumento splendido in tutta la matematica, non è morta. Ha 
solo perduto il suo ruolo centrale. Lo stesso avverrà al Calcolo 
infinitesimale ed, in generale, all’Analisi matematica, quale noi oggi 
la concepiamo. Le sue affascinanti teorie, i suoi grandi teoremi 
rimarranno in eterno, così come il canto dantesco di Paolo e Francesca 
o le sinfonie di Beethoven. Rimarranno in eterno, perché quelle teorie 
e quei teoremi sono belli e profondi, non perché oggi sono utili. Di 
questo ho l’assoluta certezza. ...
  Ma altri saranno gli strumenti con i quali le generazioni, di un 
futuro anche prossimo, studieranno e descriveranno l’Universo che ci 
circonda."
  Dalla Conferenza tenuta nella seduta a Classi riunite del 13 marzo 
1993   all'Accademia dei Lincei     da GAETANO FICHERA
IL CALCOLO INFINTESIMALE ALLE SOGLIE DEL DUEMILA

  il testo quasi completo è in Progetto Alice, 2005, n. 18, pp. 411-414



Il giorno 21/gen/09, alle 06:07, Michele Impedovo ha scritto:

> Beh, allora eccovi quest'altra citazione, sempre dal grande G.C. Rota:
>
>  I risultati della matematica vengono verificati ed esposti mediante 
> il metodo assiomatico-deduttivo. Però dobbiamo rimanere vigili ed 
> evitare la confusione tra esposizione e contenuto. Un'esposizione 
> assiomatica di un risultato matematico è tanto diversa dal risultato 
> stesso quanto una medicina da un cibo. E' vero che spesso la medicina 
> è indispensabile per tenere il matematico inesperto a igienica 
> distanza dagli autoveleni della mente. Ciononostante, capire la 
> matematica vuol dire saper dimenticare la medicina, e sapersi godere 
> il cibo.
>
>  Gian-Carlo Rota, Lezioni napoletane, La città del sole, pag. 45-46
>
>
>
>  Mario Barra ha scritto:"Uno dei più insidiosi pregiudizi del nostro 
> secolo è quello che un concetto debba essere definito con precisione 
> per aver senso, o che un ragionamento debba essere comunque presentato 
> a rigor di logica matematica. ... Persino dal punto di vista del buon 
> senso, l'ideale della precisione ci appare assurdo. I nostri 
> ragionamenti quotidiani non sono affatto precisi, ma raggiungono il 
> loro scopo.
>> La natura stessa, dall'univeso al gene, è approssimata e imprecisa."
>>
>> Gian-Carlo Rota, Lezioni napoletane, Ed. La città del Sole
>>
>>  Il giorno 20/gen/09, alle 09:04, quagliaf ha scritto:
>>
>>> Già che siamo sulle definizioni o sulle loro motivazioni, che cosa
>>>  rispondereste ad un alunno del biennio che chiede:" Perchè si 
>>> distingue
>>>  il cerchio dalla circonferenza, ma la stessa distinzione non viene
>>>  proposta almeno per i triangoli se non per altri poligoni. Anche nel
>>>  caso del triangolo capita di usare solo "il perimetro".
>>>  Mi piacerebbe sentire il vostro parere.
>>>  Franca Quaglia
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