[Cabrinews] PISA e i finlandesi

Federico Peiretti peiretti.sette a gmail.com
Gio 19 Feb 2009 17:55:02 CET


ho inserito la bellissima lettera di Sanna su Polymath, sicuro che Aurelia
Orlandoni non ha nulla in contrario.
Federico Peiretti

2009/2/19 Aurelia Orlandoni <aurelia.orlandoni a libero.it>

>  Carissimi,
> sul forum riservato ai formatori PON-OCSE (sito ex-INDIRE) Carmelo Di
> Stefano, che molti di voi conoscono per il suo impegno nell'insegnamento di
> matematica con le tecnologie, ha inserito un messaggio che offre molti
> spunti di riflessione. In accordo con Carmelo ve lo riporto integralmente
> anche se non riguarda direttamente l'uso delle tecnologie ma forse anche
> quelle possono (debbono?) avere un ruolo in un insegnamento innovativo delle
> matematica.
> Buona lettura e ... buona riflessione.
> Aurelia
>
> *Dato che ho l'occasione di essere in contatto con una ragazza finlandese
> che ha seguito un intero anno scolastico in Italia, con Intercultura, le ho
> chiesto sui risultati formidabili dei suoi connazionali nelle prove
> OCSE-PISA. Vi giro la sua risposta senza commento e senza correzione dei
> pocchissimi errori.
> Non so se i finlandesi sono i migliori del OCSE - Pisa, ma diciamo che non
> sarebbe una sorpresa... Specialmente dopo il mio anno in Italia, ho iniziato
> a apprezzare la nostra sistema di scuola molto di più... Io penso che il
> problema in Italia è che le persone devono studiare a casa e poi vengono a
> scuola a fare l'interrogazione in cui devono proprio ricordare tutto a
> memoria parola a parola e poi se gli chiedi "perché?", non sanno rispondere
> perché non hanno davvero capito quello che hanno studiato... in Finlandia
> invece io a volte non studiavo niente a casa e prendevo otto o nove dal
> compito soltanto perché avevo capito le cose durante le lezioni... e in
> Finlandia nel liceo i professori non guardano se io ho fatto i compiti a
> casa, lì loro pensano che siamo assai adulti per decidere le nostre cose e
> cmnq fa male a noi se non studiamo perché è la nostra vita. E questo fatto
> ci dava la possibilità di studiare di più quella materia che per noi era
> difficile e meno quella che era facile. E ci sono anche altre cose che non
> mi piacevano nella scuola italiana, per esempio l'ingelse... Io non ho mai
> nella mia vita studiato per esempio shakespeare qui in Finlandia, qui è
> importante che io so parlare inglese, invece in Italia voi studiate 2-3 anni
> la grammatica e poi iniziate a studiare shakespeare il quale scriveva
> inglese che nemmeno Samantha, che parla ingelse come la lingua materna,
> capiva totalmente... quindi come le persone possono imparare a parlare
> inglese, se studiano quel modo della lingua che è morto cento anni fa...
> quei sono i miei pensieri (in modo corto)
>
> Sanna
>
> Come vedete ci sono tante occasioni di meditare seriamente e di cominciare
> a buttare nella spazzatura tutto il vecchiume che ancora gestisce la scuola
> italiana.
>
> Saluti innovativi
> Carmelo
> *
>
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