[Cabrinews] [Fwd: Re: programmare in Turbo Pascal 7.0]

Ernesto Dedò ernded a gmail.com
Ven 17 Ott 2008 16:14:07 CEST


Sergio Zoccante ha scritto:
>
>
> Su questo punto le mie perplessità derivano dal fatto che già la 
> matematica è, agli occhi di troppi alunni, separata dalla realtà. 
> Quindi, proporre informatica solo finalizzata alla matematica mi 
> sembra controproducente. 
Così però avalli la loro tesi
> Mi sembra, invece, che fare informatica mi offra molti spunti per 
> "fare matematica" e per mostrare come la matematica sia necessaria 
> anche per questa disciplina. Penso ad esempio ai connettivi logici, ai 
> tipi di dato (anche solo ai tipi predefiniti), alle classi di 
> congruenza, ai sistemi di numerazione, tanto per citare. E 
> naturalmente questo non esclude che a sua volta l'informatica mi sia 
> utile per fare matematica. Questo discorso naturalmente è indipendente 
> dal linguaggio usato.
Non è solo indipendente dal linguaggio usato, ma si può anche 
ottenere in maniera più semplice e rapida se si usa un software 
matematico. Il mondo del free software è pieno di programmi di questo tipo.
>> ed un Pascal che richiede tutte le dichiarazioni di variabili 
>> funzioni ecc all'inizio che ha una sintassi pesantissima pensi sia 
>> meglio? comunque non pensavo alla programmazione ad oggetti (nel 
>> senso informatico) pensavo a  quei software matematici, tipo scilab, 
>> octave matlab maple ecc ecc che permettono di scrivere programmini 
>> (anche non molto.. ini) per studiare matematica.
> Posso essere d'accordo sulla pesantezza, però la accetto per la 
> pulizia mentale che richiede.
  Allora sarai daccordo che, se proprio voglio usare un linguaggio di 
programmazione, è meglio insegnare il C, che richiede almeno altrettanta 
"pulizia mentale" e, per quello che serve in un liceo, è più semplice 
del Pascal, per lo meno per la sua agilità.
> Il fatto che ogni cosa abbia una sua logica e ordinata collocazione 
> nel codice NON è uno svantaggio
Certamente, ma NON è una prerogativa del Pascal, e nemmeno di un altro 
qualunque linguaggio di programmazione
> : direi anzi, in base alla mia esperienza, che è un aiuto notevole.  
> Alla fine,  il Pascal, da questo punto di vista, è molto "didattico".
>>> Tralasciando per ora l'obsoleto, trovo strano che tu lo trovi "molto 
>>> pesante e poco agile": credo che sia tra i linguaggi più snelli 
>>> (tutto l'ambiente di sviluppo era contenuto in un floppy!) ed è 
>>> sempre stato il più veloce: su quali informazioni basi le tue 
>>> affermazioni?
>>>   
>> La sintassi del Pascal è piu' pesante, ad esempio di quella del C 
>> perché allora  non il C? non è piu' difficile se ci si limita a 
>> quello che serve per la matematica.
> Come sopra: è più chiara, e questo in fase di primo apprendimento non 
> guasta. Poi, per chi ha la necessità, il passaggio al C non è un 
> problema (o a qualunque altro linguaggio, se è per quello).
>
> Ma il motivo di fondo che mi ha spinto ad intervenire è di 
> incoraggiare i pochi che ancora utilizzano un vero linguaggio di 
> programmazione.

> E poiché, dati i mille impegni scolastici che ci sovrastano, il 
> rischio è che per molti l'alternativa al Pascal sia non fare più nulla 
> di programmazione, ecco che mi sento di difendere con convinzione la 
> scelta di usare ancora questo linguaggio.
Vedi, quello che non sono ancora riuscito a capire è la necessità di 
usare un linguaggio di programmazione abbastanza avanzato, come 
potrebbero essere Pascal o C per insegnare  cose che posso 
tranquillamente insegnare usando software matematico. Mi sembra la 
logica di quelli che pretendono di fare matematica con excel o di quelli 
che adoperano il cannone per ammazzare le mosche: un linguaggio di 
programmazione è molto do più di quello che serve: è fondamentale se 
devo insegnare informatica, ma allora non mi limito ad un solo 
linguaggio, glie ne porgo più di uno, faccio vedere pregi e difetti di 
ciascuno, invitandoli a capire quando è più comodo usare uno l'altro o 
quell'altro. Così però faccio la scelta di insegnare informatica, non 
matematica. E' una scelta personale, che io non farei ma che rispetto. 
Ma dar loro qualche rudimento (di più non si fa in tempo) di un 
linguaggio di programmazione, per di più, consentimi, vecchio e non free 
quando le stesse competenze vengono acquisite usando software 
matematico, francamente non mi va.

Ho visto un mucchio di testi di "informatica" per i licei e tutti 
sembrano scritti secondo il motto: "come rendere difficile il facile per 
mezzo dell'inutile".
>
> Se poi non è open source, pazienza: in fondo, nessuno di noi va a 
> modificare le librerie originali dell'ambiente di sviluppo. 
Ma nella scuola deve essere free, anche questo è un insegnamento ed un 
esempio importante da dare ai ragazzi!

Cordialmente
Ernesto

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Prof. Ernesto Dedo'
Dipartimento di Matematica
"Francesco Brioschi"
Politecnico di Milano
piazza Leonardo da Vinci 32
20133 MILANO

tel +39 02 23994577
fax +39 02 23994629
e-mail ernesto.dedo a polimi.it
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Di due cose sono sicuro che sono infinite: la stupidità umana e l'universo. Per l'universo non sono ancora del tutto sicuro. (Albert Einstein)

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