[Cabrinews] Nuove indicazioni nazionali
Daniela Valenti
valenti a dis.uniroma1.it
Ven 7 Set 2007 17:45:57 CEST
Mi è sembrato di ritrovare in queste nuove indicazioni una
caratteristica che si trova da decenni nelle indicazioni ministeriali:
lasciano completa libertà (addirittura arbitrarietà) di interpretazione
nella pratica didattica.
Mi spiego con un esempio.
"Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi,
che devono essere intesi come questioni autentiche e sigificative legate
spesso alla vita quotidiana e non solo esercizi a carattere ripetitvo ai
quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola"
(p.93)
Come possono essere interpretate queste indicazioni?
A. Sono menzionati esplicitamente gli esercizi ripetitivi e le regole a
memoria, che, quindi, debbono far parte della pratica didattica; questo
richiede oggi più che mai moltissime ore e perciò non resta tempo per le
"questioni autentiche legate alla vita quotidiana", che, del resto
debbono comparire "spesso", non sempre!
B. E' importante la prima frase e quindi la pratica didattica deve
essere basata su "questioni autentiche e significative basate sulla vita
quotidiana"; questo comporta un notevole ridimensionamento dei contenuti
e, soprattutto, la sostituzione dell'apprendimento per regole a memoria,
con "un'attività più propriamente di matematizzazione, formalizzazione e
generalizzazione a partire da situazioni".
C. Tentativi, generalmente fuorvianti per gli studenti, di mescolare le
prime due interpretazioni.
E' positiva o negativa questa libertà?
Anche in questo caso le risposte possono essere almeno due.
1. E' positiva, perché l'insegnante aperto e aggiornato può trovare
appoggio nelle indicazioni per organizzare un insegnamento di buon
livello europeo, ovviamente seguendo l'interpretazione (B).
2. E' negativa perché dirigenti e insegnanti legati al tradizionale
insegnamento mnemonico - ripetitivo trovano pieno appoggio
nell'interpretazione A e, se sono in maggioranza, possono anche
ostacolare seriamente gli insegnanti più impenati nell'innovazione
didattica.
A giudicare dalla situazione della scuola italiana fino ad ora, si
direbbe che questa libertà ha determinato in molte scuole notevoli
disomogeneità, con tante ben note conseguenze, fra le quali:
- da una parte la ricerca, spesso caotica, da parte dei genitori "della
sezione buona o dell'insegnante bravo",
- dall'altra i tentativi del dirigente di costituire delle "sezioni
equivalenti", dove, spesso, pochi insegnanti attivi e aggiornati sono
neutralizzati dai restanti colleghi della sezione assenteisti e/o
inefficaci, che educano gli studenti a considerare la scuola come luogo
dedicato esclusivamente al chiasso incontrollato, agli scherzi pesanti,
al disimpegno, con la conclusione di valutazioni - burletta ...
Quali germi di cambiamento di queste situazioni si trovano nelle "nuove
indicazioni nazionali"?
Daniela Valenti
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