[Cabrinews] ANIME

Paolo Francini paolo.francini a uniroma1.it
Mer 24 Ott 2007 00:57:03 CEST


L'UMI è qualcosa di molto grande ed istituzionale.
Credo che invece ci serva qualcosa di molto più garibaldino, che può 
istituire gruppi e comitati locali, che può andare a chiedere una sede per 
fare le riunioni in una scuola, che può organizzare un corso qua o là su 
questa o quella cosa, mettere sù una mostra o uno sportello, etc.
Insomma uno strumento agile e facilmente utilizzabile senza troppe 
formalità.
Con l'UMI tutto questo non lo puoi fare facilmente, casomai potresti (forse) 
farlo in tempi lentissimi, comunque senza facilità d'iniziativa. Tutto qui: 
fa un altro mestiere, ha un'altra identità. Io non vedo veramente alcuna 
forma di concorrenza rispetto all'UMI, tutt'altro: per esempio la nuova 
associazione potrebbe anche aderire all'UMI come società (cosa che lo 
Statuto dell'UMI consente).

Quando in un quartiere spuntano molti ristoranti, in realtà alla fine ci 
guadagnano tutti quanti, se lavorano bene: perché la gente che vuole andare 
al ristorante va tutta in quel quartiere. Viceversa, l'essere l'unico locale 
della zona, non è affatto garanzia di buoni affari.

Sulla Mathesis non mi pronuncio: fondamentalmente non ne so nulla.

Il bello delle novità è che, almeno all'inizio, sono libere da eccessive 
strutture e si agisce con spontaneità, si prestano ad un ruolo dinamico, 
fino a che hanno la loro forza propulsiva.
In seguito, magari, le cose possono appesantirsi, ma questo è un altro 
discorso: lasciamo che ogni cosa abbia il suo corso e pensiamo a cosa può 
esserci utile adesso.

Circa l'impegno personale, questo ognuno può valutare da sé.
Si sa che ogni nuova forma di lavoro si dirige spontaneamente verso chi già 
svolge quel lavoro.

Comunque posso fare l'esempio di Roma, dove di insegnanti non ce ne sono 
pochi: eppure la quasi totalità di quelli che conosco non è coinvolto in 
NESSUNA delle n associazioni esistenti, e molte persone con cui ho parlato 
hanno manifestato chissà quante volte l'esigenza di avere uno spazio dove 
ritrovarsi e confrontarsi. Si vede che queste n organizzazioni esistenti non 
bastano.
Se invece mi sbagliassi, come non detto: nessuno verrà nell'associazione e 
quindi non faremo alcuna attività.
Dov'è il problema?

Un saluto,
Paolo

----- Original Message ----- 
From: "Mariangela Chimetto" <mariangela.ch a libero.it>
To: "cabrinews" <cabrinews a liste.keynes.scuole.bo.it>
Sent: Tuesday, October 23, 2007 10:43 PM
Subject: Re:[Cabrinews] ANIME


Mah, permettetemi di esprimere le mie cosiderazioni in questa lista di 
discussione, dato che qui tutto è partito. Forse è necessario costituire una 
nuova associazione per farci sentire, ma tutto ciò mi crea un po' di 
amarezza e qualche problema.
Sono iscritta a ben quattro associazioni a livello nazionale, UMI, Mathesis, 
Centro Morin e ADT, tutte formate in buona parte, se non per la maggioranza, 
da insegnanti di matematica. Nella sezione locale di Mathesis e nel Centro 
Morin sono anche impegnata attivamente. Che ci sia la necessità di 
partecipare ad una quinta non mi sembra un buon segno. L'ottimo Francini 
dice ad esempio che l'UMI ha altri scopi, essendo "un ente riconosciuto a 
carattere scientifico-accademico" che "interagisce operosamente con gli 
insegnanti di scuola secondaria". Ma nello Statuto questo non compare; anzi 
leggo  "L'Unione Matematica Italiana (U.M.I.) ha lo scopo di seguire, 
promuovere e divulgare lo sviluppo delle Scienze Matematiche e delle loro 
applicazioni diffondendone i risultati" e mi chiedo: è pensabile che tutto 
ciò possa essere fatto indipendentemente da quanto accade nella scuola?
Tra l'altro se penso che i numerosissimi insegnanti "di scuola" iscritti 
contribuiscono alla vita dell'associazione con una quota di iscrizione annua 
pari a quella degli universitari, mi verrebbe da dire che sono gli 
insegnanti che "interagiscono operosamente" con l'UMI. Mathesis è un caso a 
sè, rimango iscritta perchè nella mia città c'è un gruppo attivo che 
funziona da punto di riferimento, ma dall'associazione nazionale non mi 
sento rappresentata. Le altre due associazioni raccolgono forse un numero 
minore di iscritti. Resta il fatto che  gli insegnanti "di scuola" sono 
presenti, ma  per qualche motivo evidentemente non risultano visibili; mi si 
dice che non è il caso di pretendere cambiamenti da associazioni che 
esistono da molto tempo, ma, a parte che tutto cambia nel tempo, si tratta 
di associazioni che hanno una lunga tradizione di impegno nei problemi della 
formazione matematica, anche di base . Forse per farci sentire "n+1 is 
meglio che n", ma anche altre persone che partecipano a  questa lista si 
trovano in una situazione simile alla mia, e si chiederanno se impegnarsi in 
qualcosa di nuovo rinunciando a lavorare all'interno dell'esistente, visto 
che che tempo ed energie sono limitati.
Poi ci sono alcune questioni sulle quali è opportuno riflettere; giusto per 
fare un esempio, la nuova associazione, per garantire la rappresentanza 
degli insegnanti di scuola in servizio effettivo, riserverà ad essi le 
cariche direttive? Un saluto a tutti
Mariangela Chimetto


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