[Cabrinews] Fw: [fondanimat] Lettera Comitato per la matematica, v 3.0

Margherita Motteran motteran_m a alice.it
Ven 23 Nov 2007 12:47:07 CET


Aderisco alla proposta.

Qualche nota:
 - condivido la proposta di Daniela Valenti d'inserire, all'inizio o alla
fine, una sintesi delle proposte;
- so che i concorsi non godono buona fama, ma, considerando come
prerequisito necessario una formazione specifica per la didattica,
potrebbero permettere a qualche giovane di "saltare" la coda;
- ho lavorato per alcuni anni con docenti della scuola secondaria di primo
grado; considero opportuno, anzi necessario, che i futuri docenti integrino
in modo adeguato la preparazione disciplinare non acquisita nei corsi
universitari.
Si potrebbero individuare adeguati spazi nelle SSIS?
- non capisco cosa si propone riguardo i debiti formativi in matematica.
Un cordiale saluto a tutti.
Margherita Motteran



> Gentile Prof. Vesentini,
>
> le scriviamo non solo come insegnanti di matematica di vari livelli
scolari,
> da tempo coinvolti in diverse associazioni e partecipanti attivamente alle
> problematiche relative all'insegnamento - apprendimento della matematica,
ma
> anche in qualità di esponenti della nascente Associazione Nazionale degli
> Insegnanti di Matematica.
>
> L'apertura di un dibattito pubblico sulla situazione della matematica
nella
> scuola italiana, promosso al massimo livello politico e sottolineato dalla
> giusta enfasi mediatica, è certamente una novità da
> salutare con entusiasmo, sebbene arrivi forse tardivamente, rispetto a uno
> stato di cose che già da anni aveva assunto caratteri di criticità e di
> stagnazione.
>
> Il dato sui debiti in matematica è certamente di dimensioni maiuscole, ma,
> al di là della specifica attenzione rivolta alla situazione della
matematica
> (meritevole di attenzione e di allarme), auspichiamo che la logica
> emergenziale non limiti la portata dell'iniziativa. Il quadro delle
> competenze in matematica, pur grandemente deficitario, non è troppo
> dissimile da quello di altre discipline: nella lingua madre, ad esempio, i
> test comparativi internazionali mostrano per gli studenti italiani uno
stato
> di cose sostanzialmente equivalente a quello che emerge per la matematica.
> Bisogna inoltre tener conto che la vecchia disciplina sui debiti formativi
> nelle scuole secondarie, il cui superamento non era fino ad oggi
necessario
> ai fini della promozione, ha senz'altro avuto conseguenze molto serie su
una
> materia come la matematica, dove le lacune pregresse possono pregiudicare
> l'apprendimento successivo, in tal modo incoraggiando ulteriormente
fenomeni
> di "accantonamento strategico" da parte di una certa quota di studenti. Se
è
> lecito (come suggerisce la denominazione stessa del Comitato) nutrire
> qualche fondato dubbio sulla complessiva "qualità dell'insegnamento della
> matematica", altrettanto lecito sarebbe porre la questione della generale
> omogeneità dei criteri di valutazione nelle materie scolastiche in Italia.
> Considerata la presenza numericamente ridottissima, nel Comitato, di
docenti
> attivi nelle scuole, confidiamo che si possano attivare efficaci strumenti
> di comunicazione, di coinvolgimento, di collaborazione fattiva con la
> variegata realtà concreta del mondo scolastico. Pensiamo a gruppi di
lavoro
> e di supporto, iniziative a livello locale, come anche indicato nel
decreto
> istitutivo del Comitato. Se nel passato le varie "commissioni di saggi"
> hanno raramente condotto a risultati apprezzabili, è anche perché queste
> esperienze si sono spesso attestate su un dibattito astratto, rimanendo
> spesso distanti dalla viva voce di chi opera sul campo.
>
> Sicuramente i possibili terreni d'azione sono numerosi e ricchi di sfide
per
> l'impresa che si è avviata. Vorremmo indicarne alcuni come contributo
> costruttivo relativamente alle azioni che il decreto ministeriale assegna
al
> Comitato per il miglioramento dell'insegnamento della matematica.
>
> - Il reclutamento dei docenti, avvenuto assommando criteri di merito a
> semplici sanatorie, ha nuociuto ripetutamente alla qualità e al livello
> medio di preparazione dei docenti assunti, con particolari danni per
> l'insegnamento di una materia come la matematica, dove la verticalità del
> curricolo è piuttosto stringente. È urgente rivedere in senso qualitativo
le
> modalità di accesso alla docenza e di formazione iniziale degli
insegnanti.
>
> - In particolare, è stato ed è mortificante il trattamento riservato agli
> specializzati SSIS, i quali, unici laureati specificamente formati per
> l'insegnamento, dopo un esame di selezione iniziale, un biennio intenso e
> impegnativo, dopo aver sostenuto decine di esami intermedi, dopo aver
svolto
> un periodo di tirocinio, una tesi e un Esame di Stato finale, si trovano
in
> possesso del solo titolo di abilitazione all'insegnamento. Non è riservata
> loro altra strada che inserirsi nelle affollatissime graduatorie a
> scorrimento, dove debbono trascorrere molti anni in supplenze, prima di
> poter accedere ai ruoli.
>
> -  Non sono previste azioni incisive e significative che possano invertire
> l'attuale
> linea di tendenza in modo da rendere allettante, anche in termini di
> prospettiva di carriera e di riconoscimento sociale la professione
> dell'insegnamento:
> eppure un piano che interessi almeno i futuri insegnanti è necessario, se
si
> desidera che i giovani più motivati e competenti scelgano di intraprendere
> la professione dell'insegnamento.
>
> - Nessuna forma di reale incentivazione è stata mai attivata per motivare
i
> docenti all'aggiornamento e alla formazione continua in campo scientifico
e
> didattico. Viceversa, queste attività, senza dar luogo ad alcuna forma di
> concreto riconoscimento, di evoluzione professionale o di carriera, hanno
> finito per rappresentare un peso e dunque essere nella pratica
scoraggiate.
> È necessario trovare forme di tangibile valorizzazione dei docenti che si
> sottopongano a un continuo ed impegnativo processo di crescita
> professionale. Troppo spesso oggi il diritto all'aggiornamento è garantito
> solo sulla carta e sottoposto a vincoli che ne rendono quasi sempre
> difficile l'esercizio, tanto da arrivare a paradossi che comportano,
> talvolta, la necessità di dover vincere resistenze per poter esercitare
> questo diritto-dovere. È necessario individuare proposte operative che
> aiutino a superare gli ostacoli all'esercizio del diritto - dovere
> all'aggiornamento.
> Per esempio, ma si tratta di una semplice idea appena abbozzata e da
> studiare con maggiore attenzione, si potrebbe provare ad affidare alla
> gestione dei dipartimenti disciplinari di ogni istituto un budget (che
tenga
> conto del numero di docenti in servizio nell'istituto) e l'autonomia
> organizzativa (relativamente alla possibilità di organizzare sostiuzioni
dei
> docenti impegnati in attività di aggiornamento) per favorire l'esercizio
di
> questo diritto-dovere. La costituzione di scuole estive permanenti di
> didattica della matematica riservate ai docenti in servizio potrebbe
> contribuire a offrire ulteriori strumenti per affrontare questo delicato
> problema, che riguarda anche l'inerzia che caratterizza gli insegnanti
> nell'uso
> delle nuove tecnologie nell'insegnamento-apprendimento della matematica.
> Un'inerzia
> che rischia di privare la didattica della matematica di risorse
> indispensabili per affrontare quei problemi di apprendimento e di
> motivazione all'apprendimento con i quali gli insegnanti si confrontano
ogni
> giorno e sui quali il Comitato è chiamto a pronunciarsi.
>
> - La partecipazione ad attività di aggiornamento su problematiche
> disciplinari e di didattica della disciplina, la produzione di materiali e
> di pubblicazioni relative alla didattica disciplinare, forme di
valutazione
> e di autovalutazione da studiare con attenzione e intelligenza potrebbero
> essere poste a fondamento di forme di verifica periodica, effettiva, della
> preparazione dell'efficacia didattica che fino a ora non sono state mai
> attivate.
>
> - Un punto di grande criticità è l'accorpamento, in un'unica classe di
> concorso, della matematica e delle scienze naturali nella scuola media.
> Proprio il triennio della scuola media notoriamente rappresenta una fase
di
> notevole debolezza per l'apprendimento della matematica. Una parte
cospicua
> dei quindicenni che hanno ottenuto la licenza media con la votazione di
> "sufficiente" (che sono oltre il 40%) al test PISA OCSE rivela competenze
> matematiche di livello minimo o non misurabile nella scala. La questione
non
> può più essere accantonata, non necessariamente attraverso una separazione
> di classe di concorso. Ad esempio, si potrebbe  prevedere che le lauree
> in scienze biologiche o naturali possano dare accesso alla classe di
> concorso di matematica e scienze nella scuola media solo dopo un percorso
> qualificante in senso matematico e didattico, definito  con standard
precisi
> (chiaramente, un discorso analogo potrebbe applicarsi ai matematici e ai
> fisici nei confronti delle scienze chimiche o naturali).
>
> - È urgente, e gravemente in ritardo, una revisione soprattutto dei
> programmi di matematica nei licei di ordinamento, che sono fermi al 1952 e
> ricalcano ancora quelli del 1923. Sono ormai obsoleti nello spirito, nella
> forma e nei contenuti, ma non vi si pone mano da mezzo secolo. È
importante
> che, in questo processo di ridefinizione dei curricoli, svolgano un ruolo
> attivo e partecipe i docenti delle scuole.
>
> - Altrettanto urgente sarà, in particolare, la modifica dei quadri orari
dei
> licei scientifici, dove le ore settimanali previste per la matematica
sono,
> nell'ordine e per i licei di ordinamento, soltanto 5, 4, 3, 3, 3 nei
cinque
> anni di corso. Non è  pensabile che il principale indirizzo di studi
> "scientifico" veda una  presenza così modesta della matematica. Senza un
> aumento del numero di ore di lezione, nessuna innovazione dei contenuti e
> dei curricoli di matematica potrà essere credibile. Nell'ultimo Esame di
> Stato gli studenti hanno  incontrato difficoltà significative nello
svolgere
> la prova di matematica.  Non si può ambire alla formazione di studenti che
> sappiano risolvere  problemi variegati e impegnativi senza aumentare il
> numero di ore dedicate  alla disciplina.
> - È necessario che i contenuti previsti nelle prove di Esame di Stato,
> largamente lasciati nel vago, siano chiaramente indicati. La situazione
> attuale costituisce una chiara anomalia rispetto ad altri paesi (dove
invece
> le prove d'esame riguardano argomenti ben specificati) ed è fonte di
grande
> incertezza per la programmazione curricolare dei docenti. È importante
che,
> nella costruzione dei percorsi e dei temi d'esame, svolgano un ruolo
attivo
> e partecipe i docenti delle scuole. A questo proposito, consideriamo
> importante che alcuni fra i docenti che firmarono un documento di critica
al
> tema di matematica proposto quest'anno nei licei scientifici di
ordinamento
> siano stati convocati al ministero per discutere dei problemi relativi al
> compito di matematica proposto all'esame di maturità.
>
> - È necessario che i contenuti offerti dai corsi universitari di
matematica
> vengano ragionatamente modulati in vista dell'insegnamento scolastico,
> laddove la possibilità di accesso all'insegnamento sia prevista dai
> rispettivi corsi. Per fare solo degli esempi, sono lacune molto serie
> l'assenza, al di là di sporadiche eccezioni, di una revisione critica e
> sistematica a livello universitario della geometria euclidea (che così
verrà
> inevitabilmente insegnata nella scuola quasi esclusivamente sulla base
della
> reminiscenza dell'insegnamento scolastico a suo tempo ricevuto) e la
> presenza dell'insegnamento, culturalmente debole, di un generico esame di
> "calculus" rivolto agli allievi biologi (i quali si trovano ad insegnare
> concetti cruciali come le frazioni o le basi della geometria o il pensiero
> strategico, senza però aver avuto alcun ripensamento didattico, storico,
> critico della delicata materia che dovranno veicolare, e spesso poggiando
su
> basi concettuali malcerte). È inoltre necessario prevedere, a livello di
> corsi universitari, la presenza di corsi di statistica e probabilità che
> possano consentire, ai futuri docenti, di acquisire una formazione
adeguata
> per proporre percorsi significativi e sistematici nelle scuole
> pre-universitarie di ogni ordine e grado.
>
> - Il vecchio schema secondo il quale l'istituzione universitaria si
limitava
> a fornire al futuro docente una formazione iniziale, che negli ultimi anni
> ha peraltro assunto caratteristiche qualitative sempre meno certe ed
> omogenee, deve essere definitivamente superato.  È necessaria
> l'instaurazione di forme più vive e dinamiche di interazione tra scuole,
> università, centri di ricerca e d'eccellenza, senza paternalismi e senza
> limitarsi ad iniziative promozionali, ma sviluppando rapporti di autentica
> collaborazione, di mutuo arricchimento, di raccordo finalizzato alla
> costante formazione in servizio dei docenti e al supporto per esperienze
> didattiche più variegate progettate per gli studenti.
> Molti degli elementi e delle proposte citate possono, evidentemente,
> riferirsi a tutta la sfera scolastica (la situazione è infatti
> complessivamente simile in molti ambiti disciplinari), ma la loro
influenza
> ha potuto e può essere particolarmente profonda e pertinente verso le
> materie con una struttura di contenuti più tipicamente sequenziale, come
> quelle di area scientifica e matematica in particolare.
>
> - Riteniamo inoltre che sia opportuno assumersi la responsabilità di dare
> chiare indicazioni anche alle case editrici relativamente alla scrittura
dei
> libri di testo di matematica, in modo tale che le indicazioni curricolari
> trovino conforto e conferma nei materiali che vengono scelti dai docenti e
> utilizzati in classe dagli studenti.
>
> Osserviamo infine che, piuttosto che iniziative sporadiche di carattere
> emergenziale, sarebbe necessaria l'attivazione di forme stabili ed
efficaci
> di comunicazione e coordinamento tra nuclei di insegnanti delle varie
> discipline, esperti di università e centri di ricerca, istituzioni, per
> l'elaborazione dei curricoli, la predisposizione delle prove d'Esame di
> Stato, la progettazione delle sperimentazioni o innovazioni didattiche.
>
> La salutiamo con la speranza che il neonato Comitato possa avere una vita
> attiva e fruttuosa e possa dare un contributo nuovo e rilevante alla
qualità
> dell'istruzione nel nostro paese.
>
> Con i nostri auguri di buon lavoro,
>
> Firme
>
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