R: [Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Fatone fatone.f a tin.it
Gio 28 Giu 2007 22:41:53 CEST


Giustissimo Sig. Ernesto Dedò!
Non si può decisamente accusare un esame di stato perché ha previsto
argomenti che alcuni insegnanti non sviluppano. 
Io non so davvero come si possa accusare chi ha fatto l'Esame di Stato in
quel modo solo perché ha previsto quei contenuti. I concetti di LUOGO
GEOMETRICO, SUCCESSIONI, e via dicendo si devono sapere, io ero tenuto a
saperli, e non ho finito il Liceo da molto..!!!!!!! Sono parte del
programma, tra l'altro fra le cose più belle e interessanti!

Ing. Stefano Fatone
UNIversoTESIstaff






-----Messaggio originale-----
Da: Ernesto Dedò [mailto:ernded a gmail.com] 
Inviato: mercoledì 27 giugno 2007 16.51
A: Lista di discussione sul software matematico
Oggetto: Re: [Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Ho letto con attenzione le varie mail sul problema in oggetto.
Forniscono molti punti interessanti di discussione.
Io insegno al primo anno del Politecnico e "ricevo" quelli che hanno
affrontato l'esame.

Vorrei fare alcune considerazioni, spero il più sinteticamente possibile:

1)* Luoghi geometrici*: il concetto di luogo geometrico e la sua
determinazione sta alla base della Geometria Analitica: per poca che se
ne faccia di luoghi, esplicitamente o no, bisogna parlare. Devo arguire
che la Geometria Analitica non viene più fatta del tutto?

2) *Successioni:* è vero che non sono in programma? ma se anche fosse
sono uno strumento molto comodo, e di solito dai ragazzi considerato più
facile, per introdurre il concetto di limite di una funzione, concetto
sempre ostico ai ragazzi.

3) *Geometrie non euclidee e quadratura del cerchio*: io non li avrei
messi tra i quesiti, (eventualmente una domandina all'orale al ragazzo
bravo ed interessato) perché  in una prova scritta è difficile valutare
quelli che dicono solo banalità
(e temo siano la maggioranza di chi li ha affrontati).

Devo pensare che lo studente medio di liceo scientifico trovi difficoltà
ad affrontare dignitosamente una prova come questa?
Ciò conferma una sensazione che da un pezzo avevo: come siamo caduti in
basso!

Ci si lamenta (e a ragione) che le ore di matematica sono troppo poche,
ma vorrei osservare che non sono meno di quelle che si facevano al liceo
trenta anni fa', tuttavia gli studenti escono molto meno preparati e
molto più insicuri.
Perché? Sono forse biologicamente cambiati? E' in corso una mutazione
della specie? Non credo. Credo invece che la scuola, bistrattata ed
attaccata da genitori e mass-media, si difenda abbassando la guardia e
avallando il clima di lassismo e superficialità che permea ormai la
nostra società.

Qualcuno parla di un Syllabus. Il problema non è banale per tanti
motivi. Un Syllabus ha senso solo se è inteso come "minimi
disciplinari", cioè l'insieme delle conoscenze, competenze ed abilità
che sono necessari per passare all'anno successivo. E' difficile mettere
daccordo anche solo due insegnanti (presi a caso) su una lista di minimi
disciplinari.
Ma c'è di più: come valutiamo chi ha conseguito i minimi disciplinari?
che cosa vuole dire averli acquisiti? e soprattutto siamo in grado,
nella scuola come è oggi strutturata, di *non* fare andare avanti chi
*non *li ha superati*?

*Si parla dell'abolizione dell'esame di stato: mi sta bene se parliamo
dei licei, purché le Università si decidano a fare un esame di
ammissione serio, non mi sta bene affatto se parliamo di scuole che
danno accesso ad una professione.

In attesa della palingenesi mi sembra sensata la proposta che avevo
sentito avanzare tempo fa, cioè quella che  la preparazione delle prove
di italiano e di indirizzo siano lasciate alla commissione, mentre
quella e solo quella della terza prova, pluridisciplinare, sia lasciata
al Ministero (ma senza comunicare prima su quali materie verterà).

Scusate la lunghezza: avevo promesso di essere sintetico ma gli
argomenti sono tanti e molto interessanti
Cordialmente
Ernesto Dedò


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