[Cabrinews] matematica all'esame di Stato

Rosa Iaderosa rosa.iaderosa a fastwebnet.it
Mer 27 Giu 2007 15:33:40 CEST


Mi unisco agli interventi di questi giorni perché concordo soprattutto con 
gli ultimi, in particolare l'ultimo di Luigi Tomasi. Il problema maggiore è 
comunque, secondo me, che venga chiamato "liceo scientifico" una scuola 
superiore in cui si prevedono, nel triennio caratterizzante l'indirizzo di 
studi, solo 3 ore settimanali per la matematica. Io sto sperimentando 
personalmente che con questo monte ore è necessario eliminare proprio gli 
approfondimenti, le riflessioni comuni, i momenti di problematizzazione, nel 
tentativo (vano a mio giudizio) di fornire alcune conoscenze e abilità 
ritenute essenziali (e qui si ripropone il problema sollevato da Tomasi : 
quali?, chi lo decide?). In ogni caso non dovrebbe connotarsi come liceo 
scientifico un triennio con un quadro orario stabilito così, un secolo fa. 
La matematica pervasiva della modellizzazione, in tutti gli ambiti, anche i 
più inaspettati, che i nostri ragazzi dovrebbero riconoscere ogni giorno 
nella società complessa in cui vivono, non c'è, non può esserci se prima non 
si opera una vera riforma che vuol dire andare alle radici di ciò che si 
vuole insegnare, con quali metodologie, con quali tempi. Non ci dovrebbero 
essere l'indirizzo tradizionale e quello sperimentale, visto che ormai di 
sperimentale non mi sembra ci sia molto, ci dovrebbe essere un indirizzo in 
cui non solo le discipline, ma il metodo e il rigore proprio di queste, 
occupano un ruolo prevalente (ahimé, rassegnamoci, come e più del latino), 
per formare le giovani menti. Per far questo ci vorrebbe più tempo. (Mi 
stupisce sempre come questo aspetto sia lamentato sempre e soprattutto dagli 
insegnanti di Matematica e non da quelli di Lettere. Perché?)  I ragazzi 
delle nuove generazioni sono fragili, la loro motivazione è molto meno 
tenace, si scoraggiano quando vengono lasciati da soli (o con qualche 
lezione privata?) a rielaborare le tematiche proposte di corsa nelle tre ore 
a scuola. A me pare che vogliano essere accompagnati e ragionare insieme: 
risolvere problemi insieme a scuola richiede tempo, ma è molto più formativo 
che sciorinare una parata di problemi già risolti ad una platea che assiste 
stupita a come sia difficile la risoluzione trovata da altri, o dal loro 
prof.  Riusciremo mai a dire queste cose al Ministero? Non lo so, una volta 
per le decisioni riguardanti la scuola si consultavano gli insegnanti, i 
dirigenti dovevano essere prima di tutto degli insegnanti,... e adesso?

----- Original Message ----- 
From: "Luigi Tomasi" <tomasi.luigi a alice.it>
To: "Lista di discussione sul software matematico" 
<cabrinews a liste.keynes.scuole.bo.it>
Sent: Wednesday, June 27, 2007 1:16 PM
Subject: Re: [Cabrinews] matematica all'esame di Stato


> Il problema 1 del liceo scientifico tradizionale puo' anche essere
> giudicato bello, ma non va bene dare un problema cosi'
> all'esame.
> Ci dobbiamo chiedere quando un problema diventa bello per
> gli allievi e cosa gli allievi devono conoscere prima.
> Non si puo' dare un problema cosi' al liceo scientifico
> tradizionale.
> Molte parti di questo problema sono fuori
> dal programma.
> Qual e' pero' il programma al liceo scientifico tradizionale?
> Non si capisce.
> E' quello del 1952 vigente (cioe' del 1923)?
> Oppure e' fondato dalla tradizione orale?
> E' fondato su quello che c'e' nei libri di testo?
> Quali libri di testo pero' ?
>
> Inoltre io non sono d'accordo di dare lo stesso problema
> al liceo scientifico tradizionale e a quello sperimentale.
> Lo trovo scorretto.
> Nel tradizionale si fanno 3 ore di matematica e allo sperimentale
> 5 (compreso il laboratorio).
>
> Sarebbe necessario intervenire prima di tutto sui contenuti dei
> programmi e su questi sarei preciso. Non farei solo una lista di
> argomenti, ma cercherei di dire agli insegnanti, con precisione,
> quale livello occorre raggiungere, che deve essere commisurato
> alle 3 "ore" di lezione (spesso di 50 minuti), che ci sono al liceo
> scientifico
> tradizionale.
> Come fa un insegnante, sulla base dei programmi che ci sono a capire
> quali sono le conoscenze e le abilita' da raggiungere?
> L'insegnante finisce quindi per basarsi sulle prove di esame date negli 
> anni
> precedenti.
> Siamo all'assurdo: gli standard da raggiungere per gli esami,
> sono fissati dagli esami stessi!
> Che pero' variano di anno in anno come una banderuola.
>
> I programmi di matematica dei licei sperimentali vanno ridotti; sono 
> ancora
> troppo vasti.
>
> Suggerirei anche di usare le tecnologie all'esame, almeno in una parte 
> della
> prova per gli sperimentali.
>
> Ma la cosa che mi piacerebbe di più è che il punteggio sui singoli quesiti 
> e
> sui problemi fosse fissato dal ministero stesso, cercando di rendere un 
> po'
> più oggettive e più serie le valutazioni.
> Fisserei quindi centralmente la "griglia" di valutazione, come si fa in
> altri Paesi europei.
>
> Per scrivere un Syllabus pero' ci vuole una qualche idea della matematica
> oggi (e non nell'Ottocento) e su quali sono gli argomenti essenziali
> che gli allievi (i cittadini!) devono conoscere.
> Per scrivere il Syllabis il riferimento dovrebbe essere il lavoro fatto
> per "Matematica 2001, 2003, 2004" dell'UMI.
> Luigi Tomasi
>
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