L'urna greca, simbolo di esotismo classicheggiante, rappresenta l'occasione per il poeta di riflettere sulla vita umana, sull'arte e sul ruolo della bellezza. Sull'urna sono scolpite due scene: un giovane che tenta di baciare una fanciulla, in uno scenario pastorale, ed un sacerdote che si accinge a compiere un sacrificio. Entrambe costituiscono la narrazione dell'oggetto cantato e rivelano all'autore l'ineffabile opposizione tra la bellezza mortale e la permanenza dell'arte.

Il motivo centrale dell'ode è la bellezza ideale che si manifesta nelle forme tangibili del fregio marmoreo dell'urna. La bellezza è fissata quindi dall'arte nelle rappresentazioni eterne, immutabili, immuni alle azioni del tempo; il canto della zampogna non cesserà mai, l'amore durerà per sempre, la bellezza della fanciulla non appassirà mai, la primavera sarà eterna. A queste forme di attica perfezione, che sembrano sigillate nell'urna per l'eternità, si contrappone la vita reale dell'uomo segnata dal dolore, dalle vane illusioni e dalla decadenza. L'Urna che rimarrà per secoli immutata, nel succedersi delle generazioni umane, sempre dominate dall'affanno, continuerà a diffondere il suo messaggio: " Beauty is truth, truth is beauty", " La Bellezza è verità, la verità è Bellezza". A differenza delle poesie del primo romanticismo, caratterizzate da immagini che sembrano scaturire da un fantasia irrefrenabile, visionaria e lussureggiante, la poesia di Keats e quindi anche l'oggetto rappresentato nella poesia si compiace di rappresentazioni nitide, armoniche, di classsica compostezza. Ma questo classicismo è colmo di spirito romantico: romantico è l'atteggiamento nostalgico con cui viene contemplata l'urna e quindi il mondo classico, che appare agli occhi del poeta il paradiso perduto di bellezza e armonia.

IL CONTENITORE

           

 

Home Contatto Aiuto Bibliografia