LE OPPORTUNITÀ DEL SOFTWARE LIBERO


Per l'Istituto di Istruzione Superiore J.M.Keynes l'incontro col software libero è stata una occasione di sperimentazione e sviluppo: ci ha permesso e ci permette di espandere la nostra struttura, ampliare i servizi, garanire un buon livello di sicurezza, sperimentare modalità di lavoro nuove. Tutto ciò indirizzando le risorse che sarebbero state necessarie per l'acquisto di licenze d'uso nell'espansione delle strutture e nell'aggiornamento dell'hardware.

Alla scuola si chiede di essere al passo coi tempi, con una rivoluzione tecnologica rapidissima, di educare le giovani generazioni ad un utilizzo critico e consapevole dei nuovi strumenti di comunicazione. Deve dotarsi di strutture e strumenti moderni ed efficienti, ma spesso ciò non è compatibile con le risorse limitate e i bilanci sempre più magri.

Una scuola che voglia innovare o ampliare le proprie strutture informatiche deve affrontare spese ingenti non solo per l'harware, ma anche per le licenze d'uso, se opta di lavorare con software proprietari. Non va dimenticato poi che le versioni nuove dei programmi creano documenti incompatibili con le versioni precedenti degli stessi programmi, determinando, salvo accorgimenti che pochi si ricordano di utilizzare, l'impossibilità di condivisione dei documenti. É purtroppo pratica diffusa l'nstallazione di software proprietari anche senza licenza, ma credo che nella scuola pubblica, dove si insegna educazione civica e si fanno progetti di educazione alla legalità questo andrebbe evitato, soprattutto perché esistono alternative valide e possibili, da sperimentare in uno spirito di confronto critico e sottraendosi a logiche monopolistiche, di mercato che non hanno nulla a che fare con le finalità formative della scuola.


L'I.I.S Keynes non è una scuola molto blasonata, ma ha strutture informatiche di tutto rispetto che si sono sviluppate nel corso del tempo per rispondere alle esigenze di chi vi opera.



Tutto ciò è stato realizzato esclusivamente con software libero sia come sitema operativo ( GNU/LINUX) sia come applicativi e senza l'impiego di hardware particolarmente potente e costoso: Linux può infatti funzionare anche su computer poco potenti: nessuna delle macchine che fungono da server ha realmente le caratteristiche di un server vero e proprio, ma tutte svolgono con stabilità ed efficienza il loro servizio.

Questa struttura si è sviluppata e ampliata nel corso del tempo, anche perché abbiamo potuto investire le risorse disponibili nell'espansione delle strutture, nell'hardware, nei laboratori, senza la necessità di acquistare licenze per i nuovi client , né per i pacchetti applicativi quando sono stati creati i nuovi laboratori o aumentate le postazioni disponibili


I software applicativi


Ciò che caratterizza l'istituto Keynes rispetto alle altre scuole della provincia di Bologna è la progressiva eliminazione dal lavoro didattico di pacchetti applicativi proprietari, un percorso che abbiamo iniziato non senza dificoltà e resistenze da circa 4 anni. Nei computer destinati agli insegnanti e in quattro dei sei laboratori dove gli alunni svolgono l'attività quotidiana si lavora col pacchetto di Open Office (foglio di scrittura, foglio elettronico, presentazione, programma per il disegno), con Mozilla per la navigazione e per la costruzione di ipertesti e pagine web. Poi ci sono i programmi per la posta elettronica (Imp e Squirrel) e per le classi che fanno programmazione (free Pascal). Tutti questi programmi sono installati su macchine che operano con Window 98, ma da quest'anno sperimenteremo con alcune classi l'utilizzo di Linux sulle postazioni di lavoro.

Nel nostro lavoro quotidiano verifichiamo non solo che gli studenti non hanno nessun problema a lavorare con programmi diversi da quelli a cui sono abituati, sono molto aperti alle novità e apprendono molto in fretta, ma compiono anche un percorso formativo davvero interessante. Maturano infatti la consapevolezza che lavorare al computer non significa saper utilizzare solamente uno o due software, che non è necessario seguire le mode, spendere soldi o copiare illegalmente programmi proprietari che diventano obsoleti in poco tempo per scelte di marketing. Sanno che esistono alternative che si possono avere liberamente e gratuitamente. Possono confrontare le prestazioni dei programmi e scoprire che quelli liberi fanno le stesse cose, magari anche meglio, perché vengono aggiornati continuamente grazie alla comunità di utenti- sviluppatori che mettono a disposizione ciò che hanno realizzato. Inoltre chi vuole può installare a casa i programmi che utilizza a scuola, senza commettere alcun reato e senza costringere la famiglia a spendere soldi per acquistare pacchetti aggiornati. Loro stessi si rendono conto che possono contribuire allo sviluppo di questi prodotti, segnalando problemi, o come accadrà quest'anno ad una delle nostre classi, che collaborerà con un un gruppo di sviluppatori di Open office per la creazione del dizionario dei sinonimi e dei contrari in italiano. Speriamo che questo sia solo l'inizio di un cammino che veda non solo la nostra scuola, ma molte scuole in prima fila nella ricerca e nella sperimentzione di strumenti informatici sempre più efficenti, ma soprattutto fondati non sulla segretezza e sul monopolio, ma sulla condivisione e sulla libera circolazione delle conoscenze. La scuola non può permettersi di assecondare logiche monopolistiche, strategie di mercato o addirittura pratiche illegali: anche nel campo delle tecnologie e degli strumenti informatici deve favorire la formazione di persone libere di scegliere capaci di operare .