L'ARIA CHE RESPIRIAMO : UNA
ESPERIENZA DIDATTICA
THE AIR WE BREATHE : A
DIDACTIC EXPERIENCE
di RITA
BRUNETTI RODATI e RODOLFO GUERZONI
Docenti di Scienze,
Chimica, Microbiologia presso l'Istituto di Istruzione Superiore
"J.M.Keynes" di Castel Maggiore - Bologna
SINTESI
Questo lavoro è stato realizzato nell'anno scolastico
2000-2001 ed ha coinvolto tre classi (una seconda, una terza ed una
quarta del liceo scientifico) guidate dai docenti di Scienze, chimica e
microbiologia. Ha riguardato il controllo chimico e microbiologico
dell'aria di alcuni ambienti dell'Istituto scolastico. Lo scopo è stato
di mettere in atto una metodologia didattica fondata sull'applicazione
delle conoscenze disciplinari degli studenti e sulla realtà ambientale
conosciuta e quotidianamente vissuta. I risultati ottenuti sono stati
confrontati con gli standards di riferimento.
ABSTRACT
This research was carried
out in the 2000-2001 school year. The students who worked on it
belonged to the second, third and fourth forms of Liceo Scientifico and
were supervised by the teachers of Natural Sciences and Microbiology.
The research dealt with the chemical and microbiological air quality of
some school rooms. The aim of this didactic methodology was to put the
students scientific knowledge and their environmental everyday
experience into practice. The results have been compared with the
reference standards.
Indice dei contenuti
Questo progetto educativo
si propone di far conoscere le modalità e le attrezzature impiegate per
il prelievo dei campioni e le tecniche analitiche da utilizzare nella
ricerca di laboratorio, oltre a stimolare gli studenti ad assumere
comportamenti tendenti a ridurre l'inquinamento in ambiente confinato
ed abituarli ad una metodologia di indagine fondata sull'uso delle
conoscenze acquisite. Si desidera inoltre focalizzare l'attenzione
verso i principali inquinanti presenti negli ambienti confinati,
attraverso la determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche
dell'aria interna all'edificio scolastico e l'individuazione della
presenza di microrganismi come batteri e muffe.
Il problema della qualità
dell'aria negli ambienti chiusi è di estrema attualità ed è motivo di
preoccupazione sempre crescente per la consapevolezza diffusa dei
rischi connessi alle caratteristiche dell'aria che respiriamo.
Le conseguenze sulla
salute e sul benessere delle persone, determinate dalla permanenza
prolungata in ambienti chiusi, sono state analizzate in questi ultimi
anni da numerosi studiosi. Tali effetti vanno dalla sensazione di lieve
malessere come cefalea, difficoltà di concentrazione, irritazione delle
mucose e delle prime vie respiratorie, fino a malattie croniche come
asma bronchiale, alveoliti allergiche, polmoniti. Quando queste
patologie risultano colpire un numero significativo di frequentatori
dello stesso luogo confinato si parla di Sick Building Syndrome
(S.B.S.). La Sick Building Syndrome
si manifesta con disturbi a livello oculare e irritazione delle prime
vie respiratorie, secchezza della pelle, cefalea, intontimento e
risulta particolarmente diffusa in edifici moderni provvisti d'aria
condizionata. Il NEMI (National Energy Management Institute) valuta che
il 50% degli impianti di ventilazione è insalubre e che circa il 70%
dei locali frequentati dal pubblico presenta condizioni igieniche
dell'aria interna assai degradate, a causa del pulviscolo e degli
agenti contaminanti, che favoriscono la proliferazione di funghi e
batteri all'interno delle condotte d'aria. PRINCIPALI FONTI DI INQUINAMENTO
Le cause della SBS sono
classificate in tre categorie:
- contaminazione chimica;
- contaminazione
microbica;
- ricambio d'aria
inadeguato
- Contaminazione chimica
Molti inquinanti chimici
possono essere presenti nell'aria "indoor" come miscele complesse,
alcuni hanno origine quasi esclusivamente all'interno degli edifici,
altri penetrano con l'aria esterna.
I composti organici
volatili (VOC) sono rappresentati da idrocarburi aromatici,
alifatici, clorurati, aldeidi, terpeni e alcoli, derivano dai processi
di combustione, dall'uso di fotocopiatrici, stampanti laser, prodotti
di pulizia e dalle colle e vernici presenti negli arredi. La maggior
parte dei composti organici volatili provoca l'irritazione delle prime
vie respiratorie, degli occhi e forme patologiche ben più gravi in quei
soggetti che passano lungo tempo in luoghi con elevate concentrazioni,
anche il rischio cancerogeno è significativo per queste persone. Alcuni
VOC sono sospetti o noti cancerogeni (benzene). Uno dei più diffusi e
più tossici è la formaldeide che proviene da schiume isolanti,
carta e tessuti d'arredo, mobili in legno compensato e truciolare,
colle, vernici, fumo di tabacco, combustioni incomplete. Gli effetti
tossici della formaldeide si manifestano con irritazione delle mucose
(occhi, vie aeree) e della pelle, con fenomeni allergici e addirittura
cancerogenicità.
Altri inquinanti chimici
di provenienza sia interna sia esterna si formano nel corso della
combustione ad alte temperature e sono SO2, NO2,
CO, CO2.
L'NO2 è
il composto più abbondante, un'esposizione a piccole concentrazioni
(1-2,5 ppm) fa diminuire la funzione respiratoria, recenti dati
epidemiologici indicano un effetto interattivo di questo gas con altri
inquinanti con produzione di effetti immunodepressivi.
L'SO2
deriva da combustibili contenenti zolfo (olio combustibile e alcuni gas
naturali). L'esposizione a concentrazione di 0,75 ppm per meno di 1
minuto causa una diminuzione della funzione respiratoria nei bambini e
negli anziani.
Il CO proviene
dal fumo passivo e da fonti di combustione con scarsa aereazione o non
idonea aspirazione, ma ha una sorgente prevalente nel traffico
veicolare. Ha un ampio spettro di effetti a seconda della
concentrazione: astenia, diminuzione della capacità lavorativa,
cefalea, perdita dello stato di coscienza, morte. Si ipotizzano effetti
cardiovascolari cronici legati all'esposizione prolungata a bassi
livelli di CO.
La CO2
viene prodotta dalle combustioni in eccesso di aria e dalla
respirazione cellulare. Pur non essendo tossica, se non a
concentrazione molto elevata, può rappresentare un pericolo in quanto,
essendo un gas più pesante dell'aria, si può accumulare in zone basse
poco ventilate o in serbatoi chiusi. Per concentrazioni (in volume
d'aria) inferiori al 3% non provoca disturbi, per concentrazioni tra 3%
e 5% può provocare cefalea, tra 8% e 15% nausea e vomito, oltre tale
concentrazione insufficienza cardiaca con effetti anche letali. La
concentrazione massima ammessa è di 5000 ppm in volume d'aria per
esposizioni di 8 ore al giorno e per 5 giorni alla settimana.
Il fumo di tabacco,
uno dei più importanti inquinanti dell'aria degli ambienti confinati,
contiene più di 4000 composti molti dei quali irritanti mentre alcuni
risultano decisamente tossici per i tessuti biologici. La
concentrazione di nicotina, in microgrammi per metro cubo, nei locali
in cui è permesso fumare, risulta mediamente 33 volte superiore
rispetto ai luoghi in cui il fumo è vietato. Tra i sospetti effetti del
fumo passivo vengono indicati disturbi di tipo irritativo delle prime
vie aeree e infezioni acute all'apparato respiratorio. L'esposizione in
epoca prenatale o durante l'infanzia aumenta la frequenza di otiti,
bronchiti e polmoniti. Lo sviluppo dell'apparato respiratorio e la
funzione ventilatoria appaiono compromessi nei bambini esposti
all'inalazione del fumo.
Dalle combustioni si
liberano anche le polveri. I particolati inalabili sono
prodotti prevalentemente dal fumo di sigaretta e dal traffico
veicolare. L'effetto più grave per la salute, tra quelli associati
all'esposizione a polvere da combustione, è il cancro. Anche la
fuliggine ha proprietà cancerogene, inoltre molti idrocarburi
policiclici aromatici cancerogeni vengono adsorbiti sul particolato
che, se inalato, penetra profondamente nel tessuto polmonare. Le
particelle quindi hanno un duplice ruolo additivo e sinergico nella
cancerogenesi.
Radon
In alcune località il
sottosuolo può emanare gas la cui presenza nell'aria è indesiderabile;
uno dei più comuni di questi è il radon che si sprigiona dai terreni
che contengono uranio. La presenza del radon può passare inosservata
nell'aria esterna mentre, se la sorgente è intrappolata all'interno di
un edificio, può accumularsi negli scantinati per poi diffondersi,
internamente ad esso, attraverso i condotti per la distribuzione
dell'aria, dell'impianto di riscaldamento o di condizionamento. Il
radon è anche in grado di sciogliersi nelle acque di falda per poi
entrare negli edifici grazie agli acquedotti ed agli impianti idrici.
Per ora il miglior metodo per ridurre il tasso di inquinanti gassosi
emessi dal terreno è di aumentare l'aereazione degli ambienti
interessati; mentre, per rimuoverlo dall'acqua, un sistema efficace è
quello di portarla all'ebollizione. Gli studi sul Radon non sono per
ora sufficientemente approfonditi e scarse risultano le conoscenze
sulla concentrazione negli ambienti indoor. Per queste ragioni, secondo
molti autori, risulta prematuro esprimere un giudizio definitivo sulla
pericolosità del Radon per la salute pubblica.
Temperatura Per mantenersi in vita il
corpo umano deve avere una temperatura di circa 37°C: il controllo
della temperatura corporea necessita di continui adattamenti della
respirazione, del livello metabolico di anidride carbonica e
dell'acqua. Risulta tuttora difficile stabilire quali siano le
condizioni di comfort ottimali negli ambienti confinati, così da
assicurare livelli di vita e di lavoro ideali. Per quanto concerne il
controllo della temperatura esistono generalmente due situazioni
tipiche: nella prima, quella caratterizzata dagli edifici più vecchi
che possono avere temperatura e ventilazione controllate
disgiuntamente, infatti il riscaldamento può essere autonomo o
centralizzato, mentre la ventilazione si ottiene, in ogni singolo
ambiente, aprendo e chiudendo le finestre. Nell'altra il calore è fatto
circolare come aria condizionata, in questi ambienti la temperatura la
purezza dell'aria e il suo flusso sono interdipendenti. Nel primo caso
i rischi derivati dall'esposizione di contaminanti ricircolati sono
minori. Nel secondo qualunque modifica al flusso d'aria in uno o più
locali si ripercuote su tutti gli altri e, se l'edificio è
adeguatamente isolato, non vi sarà praticamente immissione d'aria, si
accumulerà aria stagnante e si potrà sviluppare, in breve, la
sintomatologia che caratterizza gli "edifici ammalati"
Umidità L'umidità dell'aria varia
in rapporto a molti fattori che comprendono le stagioni, il clima, le
dimensioni dell'ambiente in cui si vive ed anche il numero delle
persone in esso presenti. Per avere una sensazione di benessere è
necessaria una umidità relativa del 50% circa. Volendo indicare una
valutazione della condizione microclimatica ideale ottenuta
statisticamente, si può dire che in inverno è raccomandabile una
temperatura di 19,5°C e in estate di 22°C con un'umidità relativa tra
il 40 % e il 60%. Un'umidità troppo elevata
favorisce lo sviluppo di contaminanti biologici mentre scarsa umidità
origina secchezza a carico delle mucose respiratorie.
Contaminazione
microbica Negli ambienti di lavoro
i microrganismi presenti nell'aria possono causare vari problemi come
l'interferenza dei contaminanti sulle tecnologie impiegate nel sistema
di produzione, oppure la contaminazione della materia prima o dei
prodotti finali (industrie farmaceutiche, industrie alimentari), anche
la salute dei lavoratori è sottoposta a vari rischi: infettivi,
tossici, allergici. Gli impianti di
ventilazione possono essere fonte di inquinamento interno poiché
possono fungere da focolai di contaminanti biologici che si riproducono
in torri di raffreddamento, umidificatori, deumidificatori,
condizionatori d'aria o sulle superfici interne dei canali di
ventilazione.
Ricambio d'aria
inadeguato Una delle principali
cause della scadente qualità dell'aria è rappresentata dagli impianti
di ventilazione mal progettati o gestiti in modo inadeguato. Il tasso
di ricambio d'aria, cioè il tasso secondo cui avviene la sostituzione
del volume totale di aria interna con l'aria esterna fresca, è un
fattore molto importante, ma esistono molte difficoltà per valutare
questo fattore in modo corretto, infatti le vie d'accesso del flusso
d'aria in una stanza sono numerose e talvolta anche impossibili da
controllare. Per determinare il ricambio d'aria con maggiore facilità è
possibile impiegare come gas "tracciante" la CO2 che viene
esalato quando respiriamo, si sa infatti che un numero elevato di
persone riunite nella stessa stanza può generare concentrazioni di CO2
molto elevate. Un ricambio d'aria
adeguato deve mantenere costanti alcune condizioni ambientali come la
temperatura e l'umidità, se tali parametri non sono adeguatamente
controllati l'ambiente non è confortevole, inoltre si favorisce la
crescita di contaminanti biologici. Quando i livelli di temperatura e
umidità sono particolarmente elevati la quantità di muffe e batteri è
molto abbondante.
ANALISI CHIMICA
Per i VOC ricercati
(benzene, toluene, etilbenzene, xilene) è stato usato il "Radiello"
(Fig.1) che è un campionatore passivo a simmetria radiale, costituito
da un filtro adsorbente specifico per ogni inquinante da monitorare e
da un supporto particolarmente pratico e maneggevole che ben si presta
ad essere utilizzato in varie condizioni.
Fig.1 Radiello
E' stato collocato in
luoghi di prelievo all'nterno ed anche all'esterno dell'Istituto per
poter effettuare un confronto dei risultati.
Campioni di ARIA
PRELEVATI CON CAMPIONATORI PASSIVI
c/o I.I.S. - Keynes
- Comune di Castel Maggiore (Bo)
Campione n° 1 - bagno
Campione n° 2 - aula V
(pulita e arieggiata per 20')
Campione n° 3 -
ufficio dell'assistente di laboratorio (arieggiato per 40')
Campione n° 4 -
laboratorio (arieggiato per 40')
Campione n° 5 - aula
II A (pulita e arieggiata per 20')
Campione n° 6 -
spogliatoio piano terra (interessato ai lavori)
Campione n° 7 - atrio
(in corrispondenza del locale 31)
Campione n° 8 - atrio
(in corrispondenza del locale 37)
Campione n° 9 - atrio
(in corrispondenza del locale 34)
Campione n° 10 - atrio
(in corrispondenza della segreteria)
Campione n° 11 - atrio
(in corrispondenza dell'archivio)
Campione n° 12 - atrio
(in corrispondenza dello spogliatoio femminile)
Campione n° 13 -
spogliatoio piano terra (in corso lavori)
Campione n° 14 -
cortile scuola
Campione n° 15 - Via
della Repubblica
RISULTATO DELL'ANALISI
Concentrazioni tipiche
medie dei VOC nell'aria interna (g/m3):
benzene 4
etilbenzene 84
m,p-xilene 140
o-xilene 74
toluene 11
CONCLUSIONI
Si può affermare che la
qualità dell'aria all'interno dell'Istituto rientra nella norma.
Solo nello spogliatoio
interessato dai lavori di ristrutturazione si hanno valori lievemente
superiori per alcuni VOC.
Per quanto riguarda
l'esterno non sono presenti fonti di inquinamento rilevanti, infatti
questi VOC sono prevalentemente originati dal traffico stradale mentre
l'Istituto scolastico è distante dalle vie di traffico intenso.
Per avere ulteriori
informazioni sulla variazione della qualità dell'aria, causata dal
metabolismo umano, in un'aula, sono state determinate l'umidità
relativa, la temperatura, la variazione della concentrazione della CO2
e di CO.
La sonda campionatrice è
stata collocata nell'ambiente vuoto dalle ore 8,17 fino alle ore 9,27
poi trasferita all'esterno per circa 5 minuti e successivamente
riportata all'interno, durante una lezione, alla presenza di 60
persone, per circa due ore .
I risultati ottenuti sono
evidenziati nei tre grafici sottostanti. I valori sono tutti compresi
all'interno dei parametri previsti.
GRAFICO 1
Colore rosso - Umidità
Colore nero - Temperatura
GRAFICO 2
Colore blu - CO2
Colore nero - Temperatura
GRAFICO 3
Colore verde - CO
Colore blu - CO2
MATERIALI
E METODI
ANALISI MICROBIOLOGICA
Per questa analisi
possono essere usate varie tecniche per la raccolta dell'aria: la
filtrazione, i precipitatori elettrostatici o termici, i catturatori
inerziali. Questi ultimi sfruttano l'inerzia delle particelle sospese
nell'aria che possono essere raccolte su una superficie solida (terreno
agarizzato) o in un liquido, spinte da una forza che può essere di
gravità, centrifuga o di aspirazione.
In questa indagine è
stato usato il sistema SAS (Surface Air System), che usa una forza
aspirante di 180 litri/minuto e sono state valutate le unità formanti
colonia (UFC). I prelievi sono stati eseguiti nel laboratorio di
Chimica in assenza di persone, in palestra ed in un'aula all'inizio e
alla fine delle lezioni, per verificare l'influenza delle persone sulla
qualità dell'aria. E' stato effettuato anche un prelievo all'esterno
per avere un confronto sui risultati.
Il mezzo colturale è
stato incubato alla temperatura di crescita dei microrganismi
ricercati. Per la coltura sono stati utilizzati terreni arricchiti,
selettivi e indicatori.
Per la valutazione della
qualità microbiologica dell'aria è stata ricercata:
la carica batterica
totale (CBT) che è un indice generico di contaminazione dell'aria
lo Staphylococcus aureus
che è un indice di contaminazione umana;
- i Gram negativi che
comprendono diversi patogeni;
la carica ifomicetica che
è un indice di contaminazione ambientale.
Per determinare la CBT è
stato utilizzato un terreno arricchito: il Plate Count Agar (PCA) messo
a incubare a 30-32 °C per 48h.
Per individuare S. aureus
si è usato un terreno selettivo e indicatore: il Mannitol Salt Agar
(MSA) e un terreno selettivo e differenziale: il Baird Parker Agar
(BPA) posti a incubare a 37°C per 48h.
Per i Gram negativi è
stato usato un terreno selettivo e differenziale: il Mac Conkey Agar
(MAC-CONK) posto a incubare a 37°C per 48h.
Le colonie cresciute sui
terreni selettivi sono state successivamente isolate e sottoposte a
diverse prove di identificazione:
microscopica con la
colorazione di Gram;
biochimica (enzimatica)
con Enterotube che consente un'identificazione rapida delle
Enterobacteriaceae.
La carica ifomicetica è
stata determinata con un terreno selettivo: il Sabouraud Dextrose Agar
(SAB) lasciato a temperatura ambiente per 1 settimana.
L'identificazione delle
muffe è stata determinata su base morfologica macroscopica, valutando
l'aspetto, la forma, il colore e la consistenza della colonia, ed anche
su base microscopica osservando la struttura delle ife e del corpo
fruttifero. Per queste osservazioni sono state eseguite colture su
vetrino con il metodo di Riddel.
CONCLUSIONI
Secondo le linee guida
per la valutazione della concentrazione aerodispersa di miceti in
ambienti confinati non industriali (tratto da: Exposure guidelines for
residential indoor air quality, Ottawa, Health and Welfare Canada,
1987), la presenza di alcuni patogeni (Aspergillus fumigatus) e funghi
produttori di tossine dovrebbe essere considerata inaccettabile. Una
concentrazione di oltre 50 UFC/m3 dovrebbe costituire
ragione di un intervento se è presente 1 sola specie patogena. Il
limite di 150 UFC/m3 dovrebbe essere considerato
inaccettabile se si riscontra una miscela di specie patogene. Il limite
di 300 UFC/m3 dovrebbe essere considerato accettabile se le
principali specie presenti sono Cladosporium od altri funghi
normalmente presenti nell'ambiente.
Tabella delle
linee guida per la valutazione della concentrazione aerodispersa di
batteri in ambienti confinati non industriali (tratto da: Indoor Air
Quality and Its Impact on Man, Report n.12 European Concerted Action) .
LIVELLO |
CONCENTRAZIONE UFC/m3
|
Molto basso |
<50 |
Basso |
50-100 |
Medio |
101-500 |
Alto |
501-2000 |
Molto alto |
>2000 |
TABELLE DEI RISULTATI RILEVATI
PALESTRA INIZIO MATTINA
TERRENI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
UFC/m3
|
|
5' (900 litri)
|
3' (540 litri)
|
2' (360 litri)
|
1' (180 litri)
|
|
PCA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
215
|
61
|
33
|
|
171
|
|
|
|
|
|
|
MSA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
10
|
|
7
|
|
13
|
|
|
|
|
|
|
BPA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
2
|
|
4
|
|
5
|
|
|
|
|
|
|
MAC-CONK
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
0
|
|
|
|
0
|
|
|
|
|
|
|
SAB
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
|
|
17
|
8
|
46
|
PALESTRA FINE MATTINA
TERRENI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
UFC/m3
|
|
3' (540 litri)
|
2' (360 litri)
|
1' (180 litri)
|
30'' (90 litri)
|
|
PCA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
|
47
|
33
|
22
|
162
|
|
|
|
|
|
|
MSA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
6
|
5
|
|
|
12
|
|
|
|
|
|
|
BPA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
13
|
8
|
|
|
23
|
|
|
|
|
|
|
MAC-CONK
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
8
|
5
|
|
|
14
|
|
|
|
|
|
|
SAB
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
|
18
|
14
|
|
59
|
Per la determinazione di UFC/m3
si sommano le quantità di aria analizzate in ogni prelievo, convertendo
i litri in m3 .
AULA INIZIO
MATTINA
TERRENI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
UFC/m3
|
|
5' (900 litri)
|
3' (540 litri)
|
2' (360 litri)
|
1' (180 litri)
|
|
PCA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
98
|
82
|
14
|
|
108
|
|
|
|
|
|
|
MSA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
14
|
|
6
|
|
16
|
|
|
|
|
|
|
BPA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
4
|
|
6
|
|
8
|
|
|
|
|
|
|
MAC-CONK
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
1
|
|
|
|
1
|
|
|
|
|
|
|
SAB
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
|
ILL.
|
ILL.
|
15
|
83
|
ILL= illeggibile
AULA FINE
MATTINA
TERRENI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
UFC/m3
|
|
5' (900 litri)
|
3' (540 litri)
|
2' (360 litri)
|
1' (180 litri)
|
|
PCA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
|
55
|
14
|
18
|
81
|
|
|
|
|
|
|
MSA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
4
|
|
1
|
|
4
|
|
|
|
|
|
|
BPA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
2
|
|
1
|
|
2
|
|
|
|
|
|
|
MAC-CONK
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
1
|
0
|
|
|
1
|
|
|
|
|
|
|
SAB
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
|
ILL.
|
25
|
|
69
|
ILL= illeggibile
Per la determinazione di UFC/m3
si sommano le quantità di aria analizzate in ogni prelievo, convertendo
i litri in m3 .
LABORATORIO
TERRENI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
UFC/m3
|
|
5' (900 litri)
|
3' (540 litri)
|
2' (360 litri)
|
1' (180 litri)
|
|
PCA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
163
|
128
|
60
|
|
195
|
|
|
|
|
|
|
MSA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
0
|
|
0
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BPA
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
0
|
|
0
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MAC-CONK
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
0
|
|
|
|
1
|
|
|
|
|
|
|
GRAM
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
0
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SAB
|
|
|
|
|
|
UFC/litri
|
|
|
|
25
|
138
|
Per la determinazione di UFC/m3
si sommano le quantità di aria analizzate in ogni prelievo, convertendo
i litri in m3 .
ESTERNO
TERRENI
|
DURATA PRELIEVI
|
DURATA PRELIEVI
|
UFC/m3
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5' (900 litri)
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3' (540 litri)
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PCA
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UFC/litri
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23
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25
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MSA
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UFC/litri
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0
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0
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BPA
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UFC/litri
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0
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0
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MAC-CONK
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UFC/litri
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0
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0
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SAB
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UFC/litri
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127
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23
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Per la
determinazione di UFC/m3 si sommano le quantità
di aria
analizzate in ogni prelievo, convertendo i litri in m3 .
Da questi risultati si
può affermare che la qualità dell'aria dell'Istituto scolastico rientra
nei parametri normali, inoltre la presenza delle persone non ha
modificato i valori in modo significativo.
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia per la
collaborazione la Dr.a Erica Leoni del Dipartimento di Medicina e
Sanità Pubblica dell'Università di Bologna e il Dr. Bruno Marchesini
del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL di Bologna.
Le analisi chimiche sono
state effettuate c/o i Laboratori dell'ARPA di Bologna.
BIBLIOGRAFIA
1) Brady-Holum Chimica
Ed. Zanichelli (1985)
2)
Davis-Dulbecco-Eisen-Ginsberg Microbiologia Ed. Zanichelli (1993)
3) Graham-Solomons
Chimica organica Ed. Zanichelli (1979)
4) Le
Scienze-Quaderni-Ambiente e salute n.109 (settembre 1999)
5) Meyer
L'aria: analisi dell'inquinamento negli ambienti Ed.Tecniche nuove
(1990)
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