<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML><HEAD>
<META http-equiv=Content-Type content="text/html; charset=iso-8859-1">
<META content="MSHTML 6.00.6000.16825" name=GENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial>
<DIV><FONT color=#0000ff size=2><STRONG>Cari colleghi,</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT color=#0000ff size=2><STRONG>nonostante il tentativo di Israel di
fare della buona retorica, egli è stato completamente frainteso. E ciò potrebbe
apparire come una dimostrazione del fatto che egli sbaglia.
</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT color=#0000ff size=2><STRONG>Tuttavia, egli sbaglia ed ha ragione
nello stesso tempo. In realtà, "la teoria dell'insegnamento" è di per sé
contraddittoria (forse), perciò tutti hanno ragione e tutti sbagliano allo
stesso tempo. </STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT color=#0000ff size=2><STRONG>Lo sbaglio di Israel è stato quello di
pensare che persone abituate a ragionare potessero capire quello che lui
intendeva dire. E questo in parte è anche il mio sbaglio. Riuscirò a farmi
comprendere senza l'uso di strumenti tecnologici? Qui io sto adoperando un
colore suadente. Ma sono sicuro che qualcuno/a mi accuserà di usare un colore
aggressivo e <EM>maschiettista</EM>. Purtroppo così vanno le cose di questo
mondo. Però, in seguito - per farmi perdonare - userò un colore che
sia meno aggressivo.</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#0000ff size=2><FONT
size=1></FONT></STRONG> </DIV></FONT>
<DIV><STRONG><FONT color=#0000ff size=2>Ora, vogliamo riflettere
su alcune delle cose dette da Israel?</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT size=2><FONT color=#ff00ff><FONT color=#0000ff>Egli
scrive:</FONT> "Per secoli la retorica, come arte dell’esposizione del pensiero,
è stata una branca fondamentale della conoscenza.</FONT><FONT color=#ff00ff>"
</FONT></FONT></STRONG></DIV>
<DIV><FONT size=2><STRONG><FONT color=#0000ff>E continua: <FONT color=#ff00ff>"
... </FONT></FONT><FONT color=#ff00ff>nell’accezione comune il termine ha un
connotato negativo, quasi spregevole, sinonimo della capacità di vendere fumo
per arrosto. La retorica altererebbe la trasmissione onesta e oggettiva dei
concetti e andrebbe proscritta nell’istruzione per evitare che l’allievo sia
ridotto a subire passivamente le prodezze verbali dell’insegnante. Di qui il
discredito della lezione “ex-cathedra” simbolo di un’istruzione retorica e
trasmissiva, che uccide la partecipazione attiva del discente
...</FONT></STRONG> </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT color=#ff00ff size=2><STRONG>Si tratta di
affermazioni “retoriche” nel senso cattivo del termine. L’insegnamento
partecipato e che vede l’intervento attivo dell’allievo è vecchio di più di
duemila anni quantomeno fin dalla scuola peripatetica e non esclude affatto
l’utilità delle lezioni “ex-cathedra”. Piuttosto, nell’ansia di compiacere i
giovani e accattivarseli secondo quello stile dei vecchi privi di dignità bene
descritto nella Repubblica di Platone abbiamo trascurato l’importanza di
ascoltare <FONT color=#0000ff>(e - mi permetto di aggiungere - di leggere)
</FONT>... </STRONG></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#ff00ff size=2><STRONG>Perciò, il necessario
coinvolgimento dell’allievo (più in generale, dell’ascoltatore) nel discorso
deve essere preceduto da una presentazione organica e pienamente dispiegata. E
ciò significa anche presentare bene, con un’arte del discorso. Non si tratta di
un aspetto formale, bensì profondamente sostanziale.</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#ff00ff size=2><STRONG>Chi presenta bene ha pensato
a fondo a come rendere chiari e trasparenti i concetti che vuol comunicare e il
dispendio di tempo ed energie che ha posto in quest’opera esprime il rispetto
che porta per chi ascolta. Egli ... impegna tutto se stesso in una
presentazione convincente, chiara e anche appassionata. Con questa passione
trasmette l’importanza che egli attribuisce a quel che dice e sottolinea gli
aspetti che lo studio e la riflessione gli hanno fatto ritenere fondamentali.
Pertanto l’arte retorica è una componente fondamentale del discorso e
dell’insegnamento. Lo sa bene chi abbia avuto un vero maestro, uno di quelli che
sanno appassionarti a una materia e sanno stabilire un dialogo
autentico <U>non l’abbaiare fintamente democratico di cui parla
Plutarco</U>..."</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#ff00ff><STRONG><FONT size=2><FONT color=#0000ff>E
continua: </FONT><FONT color=#ff00ff>" </FONT>L’introduzione di nuovi e potenti
mezzi tecnologici dall’ormai arcaica lavagna luminosa alle presentazioni
multimediali “powerpoint” mediante il calcolatore, fino alle lezioni registrate
scaricabili in rete richiedono un ripensamento delle modalità dell’insegnamento
e della comunicazione intellettuale. Da un lato, sarebbe puerile e vano pensare
di farne a meno: si rischierebbe di fare come quel mio lontano parente che,
proprietario di una ditta di trasporti a cavallo, all’apparire dei camion disse
“non dura”, e naturalmente fallì. D’altro lato, non bisogna dimenticare che ogni
strumento tecnologico non deve diventare il fine bensì essere piegato a un fine,
che è quello di comunicare pensieri e concetti. Pertanto l’arte retorica non
scompare con i nuovi strumenti ma deve assoggettarli
...<BR></FONT></STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2><STRONG><FONT face=Arial color=#0000ff>E, avviandosi a
conclusione, afferma: <FONT color=#ff00ff>" </FONT></FONT><FONT
face=Arial></FONT><FONT color=#ff00ff>... </FONT></STRONG><FONT face=Arial><FONT
color=#ff00ff><STRONG>un uso molto parco e accuratamente pensato dei mezzi
tecnologici può essere efficacissimo ... Al contrario, chi sostituisce la
tecnica retorica con quella formalizzata nel programma informatico riduce se
stesso a un imbarazzante burattino ...</STRONG></FONT> <STRONG><FONT
color=#0000ff> </FONT><FONT color=#ff00ff>"</FONT></STRONG></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#0000ff><STRONG><FONT size=2>E termina
così: <FONT color=#ff00ff>" </FONT></FONT></STRONG></FONT><FONT
face=Arial><FONT size=2><FONT color=#ff00ff><STRONG>... una lezione (come
qualsiasi comunicazione orale) è innanzitutto una relazione tra persone che trae
il suo fascino e trova la sua pienezza in un rapporto che deve avere una
fisicità, una collocazione spazio-temporale definita. Non rendersi conto di
questo e pensare di poter eliminare la relazione interpersonale diretta non può
che aprire la strada a forme gravi di degrado intellettuale e
culturale".</STRONG></FONT> </FONT></FONT></DIV><FONT face=Arial><FONT
size=2><STRONG><FONT color=#ff00ff></FONT></STRONG></FONT></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT face=Arial><FONT size=2><STRONG><FONT
color=#0000ff></FONT></STRONG></FONT></FONT></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT face=Arial><FONT size=2><STRONG><FONT
color=#0000ff>Vogliamo dargli torto? Se anche una minima parte - dopo aver
riflettuto, e non per partito preso - è ancora di questo avviso, allora
davvero "mala tempora currunt".</FONT></STRONG></FONT></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT face=Arial><FONT size=2><STRONG><FONT
color=#0000ff></FONT></STRONG></FONT></FONT></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT face=Arial><FONT size=2><STRONG><FONT
color=#0000ff>Cordiali saluti.</FONT></STRONG></FONT></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT face=Arial><FONT size=2><STRONG><FONT
color=#0000ff>Domenico Lenzi</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><BR></DIV></FONT></FONT></FONT></BODY></HTML>