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At 17.33 19/02/2009, you wrote:<br>
<blockquote type=cite class=cite cite=""><font size=2>Propongo un
monumento per la studentessa finlandese.<br>
La sua lettera fa pensare al racconto di Fayman sulla sua esperienza in
un'universita' brasiliana.<br>
Gli studenti dicevano cose profondissime di fisica; peccato che
ripetevano a memoria e non erano in grado di trasportare nella realta'
quel che avevano studiato.<br>
Insomma il problema non e' della sola scuola e neanche della sola
universita' brasiliana.<br>
</font> <br>
<font size=2>Secondo me questa lettera dovrebbe essere pubblicizzata al
massimo, non solo in questa lista di discussione.<br>
Come?<br>
Giuseppe Accascina</font></blockquote><i><br>
</i>Visto che m'avete provocato vi dirò anche la mia esperienza, fatta
con un mio studente liceale (bravo) che ha fatto un anno in Finlandia.
Ovviamente se l'è spassata perché nelle prove, tutte rigorosamente
scritte, riempiva gli appositi spazi con le crocette ed era a posto!<br>
Ma il punto cruciale è che, mi ha poi riferito, per quelli che restavano
indietro era pronta una squadra di insegnanti di sostegno che li
prendevano 'in cura' fino a portarli in pari con gli altri! <br>
Altro che i nostri miserabili corsi di recupero di 2, 4 , max 6 ore
perché '...non ci sono soldi'!<br><br>
Le parole della giovane finlandese esprimono senso di responsabilità e
motivazione. Basta cambiare la didattica disciplinare per ottenere lo
stesso atteggiamento dai nostri giovani?<br><br>
Enrico Pontorno</body>
<br>
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