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In effetti, trovo anch'io eccessivo il divieto di usare calcolatrici
programmabili: se posso avere delle perplessità sulle calcolatrici
grafiche e simboliche, l'uso delle calcolatrici programmabili dovrebbe
anzi essere incentivato.<br>
<br>
Per quanto riguarda l'automatico rinnovamento della didattica associato
all'uso di tali strumenti, io sono un po' più cauto di Mauro. Mi
spiego: come studente delle superiori ho usato le tavole dei logaritmi.
Quando hanno cominciato a diffondersi le calcolatrici (le prime le ho
viste all'università, incatenate ai banchi del laboratorio di fisica),
un po' alla volta anche i libri di testo sono cambiati, logaritmi e
funzioni goniometriche sono state presentate in forma diversa, gli
esercizi richiesti sono cambiati. Non mi sembra però che la didattica
sia cambiata: sono cambiati i contenuti (e non è cosa da poco) ma non
la didattica. Direi quindi di tenere separati i due aspetti: questo ci
consentirà di essere più chiari nelle nostre richieste.<br>
<br>
A questo aggiungo che, talvolta, i nuovi strumenti possono mascherare
problemi profondi. Vi porto un'esperienza di una mia corsista <a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:M@t.abel">M@t.abel</a>.<br>
Come attività da sperimentare in una sua classe (una prima
professionale) aveva scelto un'attività sulla concentrazione di un
farmaco, che prevedeva un grafico della concentrazione in funzione del
tempo. Per sua sfortuna (o fortuna?) non ha potuto utilizzare il
laboratorio -aveva progettato l'uso di excel-, ed ha ripiegato su un
grafico su carta millimetrata. Ed è così che si è accorta che i ragazzi
avevano problemi molto seri con l'ordinamento dei numeri decimali (caso
classico, per cui molti alunni dicono che 2,35 è maggiore di 2,8 perchè
35 è maggiore di 8). Se il laboratorio fosse stato a sua disposizione,
la collega non avrebbe rilevato il problema (excel avrebbe fatto il
grafico correttamente), lei avrebbe dedotto che tutto andava bene ( e
forse la sua vita sarebbe stata migliore...) ma prima o poi quel
problema si sarebbe ripresentato in altri contesti, e probabilmente in
forme più difficilmente identificabili.<br>
Occhio allora a non mitizzare questi nuovi strumenti, perchè sono solo
strumenti in più e non la panacea per tutti i malanni della scuola.<br>
<br>
Ciao<br>
Sergio Zoccante<br>
<blockquote
cite="mid:A93D674E4C775B40BD12EA35565C84C702B56866@FBCMST09V02.fbc.local"
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<meta name="Generator"
content="MS Exchange Server version 6.5.7653.15">
<title>R: [fondanimat] adesione</title>
<!-- Converted from text/plain format -->
<p><font size="2">Cari futuri soci di ANIMAT<br>
bisognerebbe "anche" dire che all'esame di stato è vietata la
calcolatrice programmabile ("anche" al Liceo Scientifico Sperimentale
dove si dovrebbe fare programmazione, è un po' come vietare l'uso
dell'automobile all'esame per la patente di guida). Questo divieto deve
essere tolto al più presto e solo così cambia la prova d'esame.<br>
Con questa richiesta, che il comitato dei saggi si impegnerà a
sollecitare, aderisco al documento.<br>
Fino a quando sarà vietato l'uso di tali strumenti elettronici
all'esame di stato, parlare di rinnovamento della didattica (preferisco
questo termine al più lungo insegnamento-apprendimento) è solo perdere
tempo, anzi un diversivo per lasciare le cose come sono. Le case
editrici, quando i calcoli, numerici e simbolici, verranno svolti dalle
macchine, come auspicava Leibniz, dovranno necessariamente ristampare
tutti i libri.<br>
Saluti<br>
Mauro Cerasoli<br>
</font></p>
</blockquote>
<br>
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</html>