<html>
<body>
Esistono diverse forme di "allenamento mentale": uno è quello
di fare calcoli fini a sé stessi, "puro gioco di segni senza
significato" (cito dalla Premessa di "Matematica
2003"). <br>
Secondo me esistono anche altre forme di allenamento mentale per lo
studente, come il saper usare le risorse (sia teoriche che tecnologiche)
che si hanno a disposizione per creare modelli matematici, risolvere
problemi, costruire significati matematici; saper esplorare situazioni,
formulare congetture, esporle in un linguaggio appropriato, confutarle o
validarle (anche se il Prof. Enrico Giusti non sembra dello stesso
parere).<br>
Invito le Colleghe e i Colleghi che ancora non lo conoscono a leggere il
volume "La Matematica per il cittadino" (disponibile anche in
Rete all'indirizzo
<font size=2>umi.dm.unibo.it/italiano/<b>Matematica2003</b>/<b>matematica2003</b>.html</font>
), in particolare i paragrafi "Si sconsiglia di" nel capitolo "Abilità e conoscenze matematiche".<br>
Quanto poi al fatto che solo con la prima delle forma di "allenamento mentale" si riesce "a produrre e ad ottener buoni risultati in tutte le prove (esemi, test di ammissione) che non ammettono l'utilizzo di tali strumentazioni", mi permetto di dissentire: secondo me non è vero che non si usano le tecnologie a scuola perché poi all'esame non è ammesso il loro uso, ma se mai il contrario: non si ammette il loro uso all'esame perché la maggior parte degli insegnanti non le usa (e non le vuole usare).<br>
Infatti non esistono solo i Licei Scientifici, condannati all'esame finale scritto in matematica; la maggioranza delle Scuole Secondarie non hanno questo problema e pur tuttavia l'uso delle tecnologie non vi è particolarmente diffuso, malgrado gli sforzi di tante Associazioni e di tanti insegnanti che operano con entusiasmo ed efficacia ma spesso isolati e inascoltati.<br>
Non voglio però qui discutere sui motivi di questa scelta di tanti dei nostri Colleghi.<br>
Cordiali saluti a tutti<br>
Sebastiano Cappuccio<br>
<br><br>
At 16.21 30/10/2007 +0100, Marilena Nanni wrote:<br>
<blockquote type=cite class=cite cite>Sono d'accordo...ok alla conoscenza di strumenti informatici ma non prescindendo dalle conoscenze e dalle competenze matematiche che vengono richieste in ogni modo e senza il cui allenamento mentale non si riescono a produrre e ad ottener buoni risultati in tutte le prove (esemi, test di ammissione) che non ammettono l'utilizzo di tali strumentazioni...<br>
Comunque, scusate se lo ribadisco, non perdiamo di vista l'obiettivo più immediato che è l'eseme di stato, visto che a breve qualcuno dall'alto sarà designato a preparare le prove finali sfoggiando forse ancora la sua arroganza culturale e non il buon senso e la coerenza coi porgrammi ministeriali...<br>
ciao a tutti marilena nanni (liceo galvani-Bo- sez. brocca italo-inglese)<br><br>
> Date: Tue, 30 Oct 2007 07:35:41 -0700<br>
> From: dflucia@yahoo.com<br>
> Subject: Re: [Cabrinews] segnalazione (lettera di Enrico Giusti sul Notiziario UMI)<br>
> To: cabrinews@liste.keynes.scuole.bo.it<br>
> <br>
> <br>
> ho dato un'occhiata al documento di lavoro criticato<br>
> da Giusti nella sua lettera. a parte il fatto che è<br>
> lunghissimo e che mi sembra strano che sia stato<br>
> scritto da uomini la cui capacità di sintesi dovrebbe<br>
> essere un po' più accentuata, mi sento di condividere<br>
> le perplessità di Giusti. sono abbastanza d'accordo<br>
> con l'analisi del problema dello (scarso) sviluppo<br>
> della cultura scientifica in Italia, ma credo che nel<br>
> documento sia trascurato l'aspetto puramente<br>
> matematico della questione. la Matematica è a sé<br>
> rispetto ad altre scienze (che non a caso vengono<br>
> dette sperimentali). mi sta bene utilizzare<br>
> laboratori, stumenti informatici e quant'altro di<br>
> "nuovo" mi possa offrire la didattica moderna, ma non<br>
> posso prescindere dal fatto c'è una serie di abilità e<br>
> di competenze che non posso ottenere se non attraverso<br>
> un allenamento, anche noioso, al semplice calcolo<br>
> numerico, a quello letterale, alla logica... in altri<br>
> termini alla teoria. se gli alunni non sanno fare le<br>
> quattro operazioni, non sanno le tabelline, non si<br>
> muovono almeno un po' autonomamente nel calcolo<br>
> algebrico, tanto per fare qualche esempio, non<br>
> possiamo sperare in nessun progresso, alla faccia di<br>
> tutte le attività laboratoriali che ci possiamo<br>
> inventare. <br>
> bacio<br>
> Lucia<br>
> <br>
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