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<DIV><FONT face=Arial size=2>Secondo me per salvare la scuola di massa
senza perdere la qualità, è assolutamente necessario individualizzare e quindi
dilatare per chi ne ha la necessità, il tempo in cui si svolgono certi
esercizi, in cui si spiegano certe cose,</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>per cui i<STRONG> corsi di
recupero</STRONG> che devono assolutamente essere aiutati di norma al
mattino (parlo delle medie) è necessario dare più possibilità a chi ne ha la
voglia e le capacità: nella nostra scuola stiamo seguendo il criterio dei corsi
di eccellenza a cui vengono indirizzati <STRONG>tutti coloro</STRONG>
<STRONG>che ne hanno la voglia</STRONG>, indipendentemente
dalle capacità, al pomeriggio.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Sarà la soluzione? Ai posteri l'ardua sentenza....
o a voi delle superiori che però spesso non volete parlare con
noi.....</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Che fare?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Paola Barni</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<BLOCKQUOTE
style="PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial"> ----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=paolo.bonavoglia@poste.it
href="mailto:paolo.bonavoglia@poste.it">Paolo Bonavoglia</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A
title=cabrinews@liste.keynes.scuole.bo.it
href="mailto:cabrinews@liste.keynes.scuole.bo.it">Lista di discussione sul
software matematico</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Friday, July 13, 2007 10:52
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> Re: [Cabrinews] Esame di Stato,
si può allargare?</DIV>
<DIV><BR></DIV>Domingo Paola ha scritto:
<BLOCKQUOTE cite=mid:001b01c7c46b$946832f0$bc863452@propriet7dfcb1
type="cite">[...] un articolo di Luigi Berlinguer, comparso sul
Manifesto di domenica. Mi pare un "atto di indirizzo" forse meno ecumenico,
ma maturo, incisivo, responsabile, che individua i veri problemi della
scuola [...]</BLOCKQUOTE>Paolo Francini ha scritto:
<BLOCKQUOTE cite=mid:009f01c7c576$0b7de000$16fcfe17@mulo type="cite">A me,
invece, quello scritto par essere tutt'altro. Una livorosa, orgogliosa
rivendicazione dei propri meriti, di fronte alle ormai patenti constatazioni
degli esiti fallimentari ai quali le politiche (principalmente) da costui
impostate hanno condotto. <BR></BLOCKQUOTE> Ho letto
l'articolo in questione e non me la sento nè di condannarlo in modo così
drastico nè di condividere al 100% quello che Berlinguer
dice.<BR> Se Berlinguer, forse, esagera nel demonizzare
l'idealismo gentiliano come "causa di tutti i mali della scuola italiana",
sicuramente esagerato mi pare il demonizzare a sua volta Berlinguer come
"causa di tutti i mali della scuola italiana".<BR> Dico la
verità, Berlinguer mi pare l'unico ministro della P.I. tra quelli che ricordo,
che avesse delle idee sulla scuola (gli americani direbbero una "visione"
della scuola). Una visione magari discutibile, discutibilissima ma per lo meno
una visione.<BR> Inoltre Berlinguer ha avuto il merito di
aver realizzato l'unica riforma scolastica andata in porto negli ultimi 40
anni, tra tanti progetti abortiti, quella dell'esame di stato. Intendiamoci
bene, l'esame di stato come ho già detto altre volte così com'è mi piace
pochissimo, ma quello che c'era prima di Berlinguer, quello "temporaneo" del
1969 era molto, molto peggio. Nessun criterio di valutazione ben definito,
tutto affidato alla più assoluta discrezionalità della commissione e alle
tabelline "clandestine" del presidente. Gli studenti che all'inizio
dell'ultimo quadrimestre si mettevano a studiare solo due o tre materie ...
Qualcuno se lo ricorda quell'esame?<BR><BR> L'idea centrale
dell'articolo di Berlinguer mi pare quella che si riassume nella formula: "non
si può insegnare a nuotare stando fuori dall'acqua". Di qui l'avversione di
Berlinguer al liceo classico gentiliano che sembra proprio disprezzare l'idea
di andare in acqua, un liceo dal quale si può uscire senza aver mai visto un
laboratorio (o avendolo visto poco e da semplici spettatori) e alla scuola
"basata sulle lezioni frontali e sull'insegnamento deduttivistico e solo
gnoseologico".<BR> Quando Berlinguer scrive che " Proprio a
questo si deve se nella scuola è stato cancellato il metodo
scientifico-sperimentale" mi viene in mente quello che Guido Castelnuovo (per
la commissione dell'Accademia dei Lincei) scriveva nel 1923 contro il progetto
di riforma Gentile: "<BIG><FONT style="FONT-SIZE: 10pt" size=2><BIG>La nostra
commissione teme che una parte esuberante data alla filosofia nei programmi
dei licei possa favorire il risorgimento delle tendenze eccessivamente
aprioristiche e delle argomentazioni meramente verbali contro le quali i
maggiori spiriti del Rinascimento hanno sostenuto tante lotte, che parevano
chiuse, grazie alla vittoria del nostro sommo
Galileo</BIG></FONT></BIG>".<BR> E viceversa su Berlinguer
sono piovute le accuse di aver voluto privilegiare il "saper fare" rispetto
alle conoscenze teoriche, i bastoncini rispetto ai segmenti come nel titolo
del libro di Lucio Russo.<BR><BR> Io però non vedo questa
contrapposizione: pensate alla geometria euclidea, che è l'archetipo del
metodo logico-deduttivo e a Cabrì (ora che ci penso .... questa è una
lista su Cabrì!!) che non ha i segmenti astratti della teoria, ma solo
"bastoncini" fatti di pixel su video. Eppure Cabrì mi sembra molto utile anche
per attività logico-deduttive. Spesso ho trovato la dimostrazione di un
problema proprio giocando con i disegni di Cabrì. E quando ho provato a fare
la stessa cosa con gli studenti proponendo di dimostrare qualche problema di
geometria un po' difficile con l'aiuto di Cabrì ho visto una passione negli
studenti come raramente (diciamo pure ... quasi mai) in classe di fronte a
lezioni frontali o esercizi su carta. Tanto da farmi pensare che forse si
potrebbe fare l'intero corso di geometria euclidea con l'assistenza di Cabrì
(idea finora irrealizzata e ancora irrealizzabile per problemi
logistici).<BR> Passare da un insegnare matematica con
lezioni frontali e puramente teoriche di fronte alle quali lo studente è
costretto in un ruolo passivo, a un fare matematica con strumenti come Cabrì
equivale a passare dalle lezioni di nuoto teorico al buttarsi in
acqua?<BR> Si rischia di perdere la capacità di
astrazione?<BR><BR> Dove invece il discorso di Berlinguer
non mi convince molto è quando propugna il successo scolastico (ovvero la
scuola non selettiva) come obiettivo primario, direi quasi
"assoluto".<BR> Intendiamoci l'intenzione è ottima, ma
purtroppo nella scuola italiana le migliori intenzioni finiscono spesso per
partorire le peggiori mostruosità: così la buonissima intenzione di introdurre
criteri di valutazione omogenei ha partorito il mostro delle "griglie". E la
lodevolissima intenzione di fare una scuola non selettiva che assicuri il
successo scolastico a tutti ha partorito il mostro delle "promozioni
nominali": visto che dobbiamo assolutamente assicurare il successo scolastico
a tutti, ok promuoviamo tutti con grande generosità, promuoviamo anche quelli
che non hanno studiato due, tre, quattro materie con altrettanti debiti,
portiamo la percentuale di promozione al 90%, al 99% al 100% e così abbiamo il
successo scolastico certificato dalle statistiche.<BR> E il
mostro delle "promozioni nominali" crea altri mostri: sta prendendo piede la
scelta degli studenti più "svegli" che decidono sin dall'inizio del liceo di
non studiare due o tre materie e grazie alle promozioni con debito tirano
avanti per cinque anni e magari all'esame conclusivo riescono anche a
rimediare un voto discreto. Non è un'ipotesi campata in aria ma una cosa che è
successa e che succede in realtà; l'orale dell'esame di stato vale 35 punti,
molto più dei 20 punti di credito per i tre anni di liceo e questo rende
perfettamente possibili questi ribaltamenti finali delle
valutazioni.<BR> Lo ripeto: l'intenzione della scuola non
selettiva, del successo scolastico per tutti è bellissima e ottima, anche se
forse un po' utopistica quando spera nel 100% di successo. Ma finora è stata
perseguita nel peggiore dei modi possibili, con la vecchia tecnica del
nascondere la polvere sotto il tappeto.<BR><BR> Mi sembra in
proposito inquietante la frase conclusiva di Berlinguer: "Quel che so è che
non c'è altra via: o si abbassa la qualità per la massa, o si abbassa la massa
(escludendo) per la qualità." Per la verità non sono nemmeno sicuro di averne
compreso in pieno il senso perché sembra contraddire quello che Berlinguer
scrive poche righe sopra: "Conciliare equità socio-culturale e qualità? Un
tempo si sarebbe detto: ma questa è un'utopia. Si, è un'utopia, di quelle che
si possono realizzare però...".<BR><BR> Insomma vorrei
sperare che ci fosse un'altra via per salvaguardare un po' di qualità nella
scuola!!<BR><BR><PRE class=moz-signature cols="72">--
        Un cordiale saluto
        Paolo Bonavoglia
Cannaregio 3027/R
30121 V E N E Z I A
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Astronomia e Calendari                <A class=moz-txt-link-freetext href="http://www.liceofoscarini.it/didattic/astronomia/astro/home.html">http://www.liceofoscarini.it/didattic/astronomia/astro/home.html</A>
Crittografia                        <A class=moz-txt-link-freetext href="http://www.liceofoscarini.it/studenti/crittografia/index.html">http://www.liceofoscarini.it/studenti/crittografia/index.html</A>
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