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<DIV><FONT face=Arial size=2>Grazie a Paolo Bonavoglia per il suo commento come
al solito approfondito, pacato, sensato, ricco di spunti.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Riprendo due punti fra loro strettamente
collegati:</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>1. Paolo dice: <FONT face="Times New Roman"
size=3>"la lodevolissima intenzione di fare una scuola non selettiva che
assicuri il successo scolastico a tutti ha partorito il mostro delle "promozioni
nominali": visto che dobbiamo assolutamente assicurare il successo scolastico a
tutti, ok promuoviamo tutti con grande generosità, promuoviamo anche quelli che
non hanno studiato due, tre, quattro materie con altrettanti debiti, portiamo la
percentuale di promozione al 90%, al 99% al 100% e così abbiamo il successo
scolastico certificato dalle statistiche"</FONT></FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Hai perfettamente ragione, ma questa è comunque una
forma di selezione. Si chiama "selezione nascosta". Una scuola non selettiva
deve evitare sia la selezione esplicita, sia quella nascosta. Non è facile, ma
la via è quella di far capire che l'importante è uscire dalla scuola
secondaria con conoscenze e competenze essenziali per una partecipazione critica
e consapevole alla vita pubblica. Non è importante quanto tempo ci si mette per
conseguire ciò (ed è ovvio far comprendere che tale tempo è funzione del
livello di coinvolgimento, motivazione e studio). Il problema diventa quello di
mettersi d'accordo sulle conoscenze e competenze essenziali (che non possono
essere quelle, per esempio, di ricordare le formule di duplicazione della
tangente). E veniamo quindi al secondo punto:</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>2 Paolo dice: <FONT face="Times New Roman"
size=3>"Mi sembra in proposito inquietante la frase conclusiva di Berlinguer:
"Quel che so è che non c'è altra via: o si abbassa la qualità per la massa, o si
abbassa la massa (escludendo) per la qualità."</FONT></FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Se non ho inteso male si vuole suggerire che la
scelta di individuare competenze e conoscenze essenziali non può che ridurre il
numero di conoscenze e competenze richieste agli studenti dell'antico e glorioso
liceo, quello che aveva come funzione prioritaria quella di selezionare gli
studenti che, con l'accesso all'università, avrebbero potuto entrare a far parte
della classe dirigente del Paese. Pensateci, però: alle conoscenze e competenze
essenziali dovrebbero accedere tutti. In questo modo si eleva la qualità media,
anche se inevitabilmente si rischia di abbassare quella delle eccellenze.
</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>A questo l'autonomia scolastica, se ben
utilizzata, potrebbe porre rimedio. In termini forse un po' bruschi e
semplicistici: investiamo risorse mirate alla cura delle eccellenze e non ai
corsi di recupero. Al conseguimento delle conoscenze e competenze essnziali deve
bastare il tempo scuola (eventualmente dilatato negli anni per chi non
partecipa attivamente e non è coinvolto); per gli studenti motivati e
interessati dovremmo avviare percorsi di approfondimento "normali" al regolare
curricolo.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Per quel che riguarda quanto ha scritto Paolo
Francini, un solo velocissimo commento relativo al giudizio sull'opera di
don Milani. Concordo solo su un punto: dal suo "filone poco o nulla di valido è
mai venuto alla scuola italiana". Ciò per due motivi:</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>a) non si può certo chiedere a un insegnante di
svolgere la sua professione con il coinvolgimento e la dedizione di don Milani.
E, sotto certi aspetti, potrebbe anche essere pericoloso;</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>b) la maggior parte degli insegnanti italiani non
ha capito (o non ha voluto capire) la portata rivoluzionaria e innovativa del
lavoro di don Milani.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Un caro saluto </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Domingo</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV></BODY></HTML>