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<BODY bgColor=#ffffff background="">
<DIV><FONT face=Arial size=2>Nodi che vengono al pettine.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Concordo che si tratta di un compito
<EM>maldestro</EM>.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Lasciamo stare il problema comune a PNI e
tradizionale, mal congegnato e inadatto a una prova d'esame, senza gradualità,
troppo difficoltoso tecnicamente, inadeguato a fornire una
valutazione accurata e ben distribuita.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Forse con il questionario del PNI volevano fare un
compito creativo ed originale, brillante, invece è una compilazione di quesiti
per lo più <EM>nozionistici</EM>, un'accozzaglia di curiosità assemblate
assieme; oltretutto quesiti privi di difficoltà interessanti. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Piuttosto le difficoltà erano di tipo conoscitivo:
essere a conoscenza di quel dato fatto, sapere quella data definizione, di
quel dato risultato, generalmente non affrontati o poco affrontati nei corsi
scolastici: aneddoti su quadratura del cerchio, geometria non euclidea, la
definizione di gruppo, la definizione della gaussiana, e così via.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Quindi neppure una prova adatta a valorizzare
metodi e strategie: solo l'esibizione di nozioni un po' più esotiche del solito
(e dunque spiazzanti), ma pur sempre nozionismo purissimo.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Non si vede neppure un solido costrutto dietro
a questa girandola di "domandine", al di fuori dell'estemporanea accumulazione
di notizie, fatti e fatterelli più o meno curiosi: come portare eventualmente
avanti quei temi nei prossimi anni, senza ripetere identici i quesiti?
</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ora, in una prova d'esame nazionale, o c'è un
programma di studio chiaro e chiaramente indicato, oppure c'è una <EM>tradizione
</EM>altrettanto forte e chiara alla quale riferirsi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Inserire, volta a volta, 1 o 2 quesiti più esotici
<U>può</U> essere sensato: se l'argomento merita, può stimolare qualche
percorso anche pregnante ed avere un graduale effetto di svecchiamento. Un
paio però, lasciando aperte varie possibilità (anche "di fuga"). </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Il compito di quest'anno aveva invece
l'aspetto di un autentico accerchiamento.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ma in questo caso, sconfessati e rigettati gli
antiquati programmi nazionali, si è venuti meno anche alla tradizione più o
meno assestata. Con ciò ingenerando disorientamento e disconoscimento da parte
degli stessi candidati alla prova, che si son sentiti presi in un gioco sleale:
non difficoltà di risoluzione, ma impossibilità radicale di procedere per
ignoranza dei termini coinvolti.</FONT></DIV>
<DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Non ci si \e potuti nascondere, per
fortuna, nemmeno sotto al tappeto della commissione interna.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Negli ultimi 10 anni si era assistito a un
progressivo decrescere della difficoltà delle prove d'esame, fino a giungere nel
2006 a livelli quasi imbarazzanti, e al contempo le prove PNI e tradizionali
tendevano sempre più a convergere, mentre in questa occasione la
differenziazione è radicale e la prova era improvvisamente inaccessibile ai
più.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>E' quest'assenza di coerenza che sa di capriccio,
che sa d'improvvisazione, a sconcertare: per quale ragioni le prove PNI e
tradizionali erano quasi coincidenti gli ultimi anni? C'era un motivo? E, se
c'era un motivo, per quale ragione adesso sono state
quasi totalmente divaricate? C'è un motivo?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>C'è dietro un piano? C'è qualche progetto
didattico al quale docenti e studenti dovrebbero aderire?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Il sospetto, più che altro, una gran
confusione di idee.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Tuttavia -- devo dirlo- alla fine non riesco a
unirmi al coro di lamentazioni e tutto sommato non ci vedo tutto il male
possibile.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Anzi potrebbe nascondersi un'occasione
attesa.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Si parlerà ancora a lungo, e resterà nella memoria
questa inaspettata prova d'esame.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Potrebbe comunque essere un punto di
svolta.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>E' chiaro che stanno venendo al pettine nodi
mai sciolti.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Uno dei contorni dell'autonomia scolastica era
appunto il superamento dei programmi nazionali (ribattezzati via via come
"curricoli", "indicazioni", etc.).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Negli ultimi 10 anni lo abbiamo sentito dire da
dutti, del superamento dei programmi nazionali, che risultano mortificanti, non
tengono conto delle specificità del "territorio" e del "singolo studente". Che
non solo i metodi ma anche gli obiettivi e i criteri ddi valutazione andrebbero
personalizzati o individualizzati (definendo casomai delle opportune
maniere per certificare il percorso di apprendimento compiuto dallo
studente).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Questo assunto è stato accolto ed è passato intatto
attraverso tutte le stagioni</FONT><FONT face=Arial size=2> da Berlinguer
in poi, come si trattasse di dato acquisito e di <EM>conquista
</EM>irreversibile. Lo stesso Fioroni lo ha ribadito in occasione della
recente conferenza sulle nuove "indicazioni nazionali" per la scuola
primaria.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Questa impostazione sarebbe in accordo con una
spinta <EM>liberalizzazione </EM>di tutto il settore dell'istruzione: niente più
esami nazionali, abolizione dei valori legali dei titoli di studio, avvio di un
"libero mercato dell'istruzione".</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Tuttavia si sono voluti mantenere aspetti
centralistici, tipici dell'istruzione istituzionalizzata, ad esempio l'esame
nazionale e il valore legale, ma non solo (pensare, con tutto il disagio del
caso, alle attuali vie attraverso cui passa il reclutamento di supplenti e
docenti di ruolo).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Nel complesso, non vi è stata alcuna armonizzazione
tra l'aspetto autonomistico e quello centralistico, né si è messa in moto
una dialettica virtuosa. Al contrario, sembra che le cose si siano avvitate
senza una chiara direzione, finendo quasi per cogliere il peggio di entrambi i
mondi: l'anarchia irresponsabile senza incentivi e senza controlli derivante
dall'autonomia e la rigidità del vecchio sistema burocratico centralistico, che
di fatto rimane l'unica struttura organizzativa esistente (solo che adesso è
ulteriormente dis-organizzata e de-potenziata).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Quel che è successo all'esame di
stato.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Nell'immobilismo dei programmi ufficiali e nel
discredito dell'idea stessa di programma nazionale, sono diventati i soli
riferimenti "sul campo" per le eventuali innovazione delle tematiche da
abbracciare.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Un maniera invero alquanto sbilenca e
opportunistica di esercitare un peso sui curricoli svolti.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Per tre anni di fila esce geometria solida,
e giù tutti a fare la geometria solida.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Poi danno due anni di fila le trasformazioni, e vai
con le affinità e compagnia bella.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>La programmazione didattica improntata all'arte
della divinazione: cosa mai potrebbe uscire quest'anno?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ora ci aspettiamo una chiarificazione finalmente
risolutrice sui programmi, i contenuti e anche i criteri di valutazione giacché
ci siamo: possibile che una prova uguale nazionalmente venga corretta a
discrezione da commissioni locali, senza indicazioni di precisi criteri di
valutazione, e però abbia poi valore legale nella comparazione tra le prove
dei vari candidati?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>L'ipotesi peggiore è che tutto sia archiviato come
</FONT><FONT face=Arial size=2>parentesi, l'anno di follia, poi dal
prossimo si torna al solito compito, e il 2007 resta nelle cronache come
"quell'anno che al ministero avevano bevuto troppo".</FONT></DIV></BODY></HTML>