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walter maraschini ha scritto:
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<p class="MsoNormal"
style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; text-indent: -18pt;"><span
style="font-size: 10pt; font-family: Arial;"><span style="">a)<span
style="font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 7pt; line-height: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal;">
</span></span></span><span
style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">l’Esame di Stato è tanto
più necessario in regime di autonomia e se si vogliono mantenere il
valore legale del titolo di studio e una omogeneità culturale nazionale;</span></p>
</div>
</blockquote>
Scusa se mi permetto di controbattere, ma questa del valore legale mi
pare un'altra radicata "superstizione"; se valore legale aveva il
titolo rilasciato da una commissione tutta interna (o mezza interna non
cambia poi molto) non vedo perché non potrebbe averlo un diploma
rilasciato sulla base dei voti degli ultimi anni. E quello
dell'omogeneità mi pare un altro mito: se il Ministero dà prove uniche
nazionali, ma non dà criteri unici nazionali per la valutazione, dove
sta l'omogeneità? Il testo ministeriale dice che il candidato "deve"
risolvere uno dei due problemi e 5 dei 10 quesiti ma non dice quale sia
il livello minimo per avere la sufficienza. Che cosa impedisce che la
commissione A decida che basta rispondere a un paio di quesiti per
avere la sufficienza e che la commissione B decida che ci vuole molto
di più?<br>
<br>
<br>
<blockquote cite="mid:002301c7b6f9$1d6d1af0$f6d30a57@nome0eqllfmtyq"
type="cite">
<div>
<p class="MsoNormal"
style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; text-indent: -18pt;"><span
style="font-size: 10pt; font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span
style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Credo che, una volta
fissati alcuni paletti (tra i quali non può esserci l’abolizione
dell’Esame, essendo comunque prescritto costituzionalmente – Art.33),</span></p>
</div>
</blockquote>
Questo è un altro mito molto diffuso.<br>
<br>
Copio e incollo dal sito del Quirinale, art. 33 della Costituzione:<br>
<br>
"È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi
di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione
all'esercizio professionale."<br>
<br>
Si noti la logica: esame di ammissione OR esame conclusivo.<br>
Nulla vieta di prevedere esami di Stato di ammissione invece che
conclusivi.<br>
<br>
Del resto per valutare uno studente uscito dal liceo, mi pare molto più
significativo il voto di ammissione all'Università che a quello, spesso
"taroccato", dell'esame di stato. E ho letto che diverse università
chiedono la media dei voti degli ultimi anni piuttosto che il voto
dell'esame di stato per valutare il livello di preparazione delle
aspiranti matricole.<br>
<br>
<br>
<pre class="moz-signature" cols="72">--
        Un cordiale saluto
        Paolo Bonavoglia
Cannaregio 3027/R
30121 V E N E Z I A
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Crittografia                        <a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.liceofoscarini.it/studenti/crittografia/index.html">http://www.liceofoscarini.it/studenti/crittografia/index.html</a>
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