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<DIV><FONT face=Arial size=2>Mi scuso per la lunghezza del messaggio, ma mi è
venuto "di getto", leggendo lo stimolo proposto...</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>A mio parere è fuori di dubbio che avere qualche
ora in più è un buon presupposto per un lavoro didattico maggiormente efficace.
</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Personalmente ho sempre cercato di trarre le
migliori opportunità offerte da ogni riforma scolastica, indipendentemente dalla
parte politica di provenienza.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>La scelta delle Indicazioni Nazionali di un monte
ore annuale non multiplo del numero delle settimane mi era sembrato un ottimo
spunto per ripensare all'organizzazione scolastica: costringeva a dimenticare un
orario fisso per tutto l'anno, spingendo a ricercare un esame dettagliato delle
esigenze dei singoli alunni e delle singole classi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Mettere in pratica questo principio però, a mio
parere, ha dimostrato che non era certo facile concretizzarlo in modo efficace
per tutte le discipline: infatti che cosa si può fare quando si vorrebbe
potenziare, in un certo momento di un anno sia la matematica che altre
discipline? Come conciliare questa programmazione con le disposizioni
contrattuali, che, pur con qualche flessibilità, prevedono ancora una scansione
settimanale delle ore lavorative?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Anche a livello politico mi è parso di notare una
"retromarcia" (non necessariamente negativa, viste le difficoltà pratiche) in
questo percorso, quando si è variata la tabella prevista dalle Indicazioni
Nazionali, con il decreto legislativo 226/05 (quindi sempre in periododi
governo Berlusconi), operativo, per quanto riguarda la scuola secondaria
di primo grado (eccetto alcune disposizioni) dall'a.s. 2006/07: sono
ritornati i multipli di 33 (numero delle settimane di lezione). Con anche
un piccolo problema: l'innalzamento delle ore del curricolo obbligatorio
dedicato alle lingue di 33 ore, ma nell'allegato E le ore di inglese, per anno,
sono 99, della seconda lingua comunitaria 66, per totale di 165, quando
precedentemente il massimo delle ore per le due lingue comunitarie era
complessivamente 126 annue MASSIME: visto che 126+33 (quelle aggiuntive
obbligatorie)=159 ecco che già si sfora di 6 ore (12 se si fa riferimento al
tempo medio e non a qeullo massimo): tutto questo, a mio modo di vedere, proprio
perché si è tornati a ragionare in termini di multipli di 33 (o in altri termini
di orario settimanale), dicendo:" le ore di inglese vanno da due a tre, quelle
della seconda lingua restano a due", dimenticandosi che per le due lingue
c'erano al MASSIMO 126 ore, quindi sicuramente meno di 4 mediamente alla
settimana.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Inoltre occorre tener presente che gli organici
vengono tuttora (e anche per il prossimo a.s.) distribuiti secondo il "vecchio"
sistema: per cui, per quanto ci riguarda più da vicino, in situazione standard,
ogni insegnante di matematica e scienze deve coprire tre classi con le sue 18
ore settimanali: ecco che allora pare già una buona situazione riuscire a fare
in modo che 6 ore settimanali siano dedicate a matematica e scienze e 2 (come
dicono le ind. naz.) del curricolo obbligatorio a
tecnologia.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Il totale (198+66) può sembrare inferiore al
minimo, ma bisogna ricordare che non è semplice far quadrare il conto
totale (e ad esempio per le "educazioni" è più semplice dare 2 ore tutte le
settimane, per un totale di 66, rispetto che 60: ripeto, non sarebbe impossibile
arrivare a 60, ci sono tante soluzioni, ad esempio tutte le settimane un ora da
60 e una da 50, oppure orari diversi in periodi diversi dell'anno... anche se è
poi difficile arrivare a "chiudere il cerchio"). In fondo le ore di matematica e
scienze, con questo modello, sono quelle che c'erano prima...</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Quanto alla legalità, bisogna ricordare che ogni
scuola, di ogni ordine e grado, ha il compito di gestire il 20% del curricolo
obbligatorio (autonomia), per cui si rientra nei parametri; inoltre per
matematica e scienze non si potrebbe fare di più (non c'è la risorsa materiale
come insegnanti), e riguardo a tecnologia, bisogna anche pensare alle attività
opzionali.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Aggiungo ancora un dato su cui riflettere (ma che
in fondo rientra sempre nel 20% citato): quante volte le ore previste si
riducono, per attività varie (sicuramente valide e condivise e approvate
dagli OOCC, ma...): uscite didattiche, giochi sportivi studenteschi,
progetti...?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>In concreto: come potenziare l'insegnamentto della
matematica e delle scienze? </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Nel piccolo di ogni scuola: un buon coordinamento
trasversale con i colleghi di altre discipline, a partire da
tecnologia...</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Poi sono possibili ore di recupero,
progetti... e cercare di migliorare la qualità delle ore a
disposizione.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ma non sarebbe meglio anche un quadro orario più
chiaro e semplice a livello nazionale, per evitare eventuali "guerre tra poveri"
(vedi conteggio delle 6 ore esposto prima)? E' vero che la dimensione della
singola istituzione scolastica autonoma è più vicina ai problemi concreti, ma è
auspicabile, a mio parere, che nelle nuove indicazioni nazionali ci sia anche
una nuova tabella oraria, con in parallelo nuove disposizioni coerenti per gli
organici.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Paolo G. Zanin</FONT></DIV>
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